Cari Genitori
Come avrete letto sui quotidiani ci
sono stati dei casi di epatite A (epatite da alimenti) al Deledda e è stata descritta una piccola
epidemia presso un asilo di S. Siro" ove due insegnanti si sono ammalate.
"Sembra" che possibili
untori siano stati bambini uno dei quali frequenta una scuola del centro per cui l’ASL ha preso la giusta decisione di proporre la
vaccinazione antiepatite A ai bambini delle classi che usano un bagno in
comune(circa 50 bambini).
Domani i medici della ASL andranno a
scuola e consegneranno la lettera ai bambini ove si propone la vaccinazione.
Cosa fare? Niente sapere dell’esistenza di questa cosa e se compaiono alcuni
disturbi (leggete sotto ma soprattutto: urine molto cariche, ittero) fare gli
esami del sangue per transaminasi, marcatori e bilirubina ed altri enzimi
epatici.
L’epatite A ha un periodo medio di incubazione di
28 giorni (da 15 a 50) la malattia inizia con nausea, dolori addominali,
febbre, stanchezza, urine scure: alla fine compare l'ittero, che porta al
sospetto diagnostico. Sebbene la maggior parte dei pazienti guarisca
completamente e senza complicazioni o esiti, esistono situazioni di una certa
gravità, ben conosciute: coagulopatia, encefalopatia, insufficienza renale,
durata elevata della malattia e occasionali ricadute. Il 13% dei pazienti
richiede l'ospedalizzazione, in generale adulti in età superiore ai 45 anni.
Il virus dell’epatite A si moltiplica nel fegato
e viene eliminato con la bile, per cui è presente in grande quantità nelle feci
da 1 a 3 settimane prima dell'inizio della malattia e continua ad essere emesso
con le feci per una settimana o più dopo l'inizio dell'ittero. La malattia è
trasmessa per via oro-fecale per l'ingestione di cibi o di acqua contaminati (Graig AS, Schaffner W – Prevention of Hepatitis A
with the hepatitis A vaccine – N Engl J Med 2004, 350:476-81).
Più del 75% dei soggetti adulti con l'infezione
presenta dei sintomi, mentre il 70% delle infezioni dei bambini in età
inferiore ai 6 anni sono asintomatici. Queste constatazioni
epidemiologico-cliniche sono alla base della diffusione nascosta del virus: il
bambino dei primi anni può in effetti essere considerato l'”untore”
dell'epatite A, perché il virus diffonde facilmente da bambini asintomatici
agli altri bambini della stessa età e agli adulti. E' importante ricordare che
il virus può essere trasmesso con le feci già qualche settimana prima della
comparsa della malattia, cioè dell'ittero. E' per questo che in un gran numero
di casi l'origine della malattia rimane sconosciuta.
COSA FARE SE EPIDEMIA?
Una strategia, seguita da molti Paesi, è quella
di vaccinazione i soggetti a rischio dall'età di 6 mesi o di due anni, a
seconda del vaccino usato. Questa strategia ha solo un effetto marginale, perchè
la maggior parte delle persone che prendono l'epatite A non appartengono alle
categorie a rischio.
Un'altra strategia è quella di vaccinare la
comunità in occasione di una epidemia. Nelle aree nelle quali le fiammate
epidemiche si verificano di frequente e nelle quali esiste sempre un certo
grado di endemia, è giustificato il ricorso alla vaccinazione routinaria
dell'infanzia, perché i bambini sono oggi considerati come i principali
diffusori del virus. E' questa la situazione attualmente presente in Puglia,
dove è stata inserita nel calendario delle vaccinazioni, come “vaccinazione
fortemente raccomandata per tutti i nuovi nati, in età superiore ai 5 mesi.
La vaccinazione è indicata nelle epidemie in
comunità chiusa e in comunità aperta.
Per le comunità chiuse (asili nido e scuole
materne) il contatto è frequente e intimo per cui il rischio è elevato. Viene
consigliato di vaccinare i familiari conviventi, compagni di classe, insegnanti
e personale direttamente a contatto dopo segnalazione del primo caso. Per i
ragazzi più grandi (> 11 anni) la vaccinazione è suggerita quando vi sia la
prova di trasmissione secondaria all'interno della comunità: deve cioè
verificarsi un nuovo caso secondario dopo 15 giorni dall'inizio dei sintomi nel
caso indice.
Da:
G. Bartolozzi. LA PREVENZIONE DELL'EPATITE A CON IL VACCINO
CONTRO L'HAV. Medico e Bambino pagine elettroniche 2004; 7(2) http://www.medicoebambino.com/?id=AP0402_30.html
Alberto Ferrando
Nessun commento:
Posta un commento