lunedì 3 dicembre 2012

EPATITE A A GENOVA


Cari Genitori
Come avrete letto sui quotidiani ci sono stati dei casi di epatite A (epatite da alimenti) al  Deledda e è stata descritta una piccola epidemia presso un asilo di S. Siro" ove due insegnanti si sono ammalate.
"Sembra" che possibili untori siano stati bambini uno dei quali  frequenta una scuola del centro  per cui l’ASL ha preso la giusta decisione di proporre la vaccinazione antiepatite A ai bambini delle classi che usano un bagno in comune(circa 50 bambini).
Domani i medici della ASL andranno a scuola e consegneranno la lettera ai bambini ove si propone la vaccinazione. Cosa fare? Niente sapere dell’esistenza di questa cosa e se compaiono alcuni disturbi (leggete sotto ma soprattutto: urine molto cariche, ittero) fare gli esami del sangue per transaminasi, marcatori e bilirubina ed altri enzimi epatici.

L’epatite A ha un periodo medio di incubazione di 28 giorni (da 15 a 50) la malattia inizia con nausea, dolori addominali, febbre, stanchezza, urine scure: alla fine compare l'ittero, che porta al sospetto diagnostico. Sebbene la maggior parte dei pazienti guarisca completamente e senza complicazioni o esiti, esistono situazioni di una certa gravità, ben conosciute: coagulopatia, encefalopatia, insufficienza renale, durata elevata della malattia e occasionali ricadute. Il 13% dei pazienti richiede l'ospedalizzazione, in generale adulti in età superiore ai 45 anni. 
Il virus dell’epatite A si moltiplica nel fegato e viene eliminato con la bile, per cui è presente in grande quantità nelle feci da 1 a 3 settimane prima dell'inizio della malattia e continua ad essere emesso con le feci per una settimana o più dopo l'inizio dell'ittero. La malattia è trasmessa per via oro-fecale per l'ingestione di cibi o di acqua contaminati (Graig AS, Schaffner W – Prevention of Hepatitis A with the hepatitis A vaccine – N Engl J Med 2004, 350:476-81).
Più del 75% dei soggetti adulti con l'infezione presenta dei sintomi, mentre il 70% delle infezioni dei bambini in età inferiore ai 6 anni sono asintomatici. Queste constatazioni epidemiologico-cliniche sono alla base della diffusione nascosta del virus: il bambino dei primi anni può in effetti essere considerato l'”untore” dell'epatite A, perché il virus diffonde facilmente da bambini asintomatici agli altri bambini della stessa età e agli adulti. E' importante ricordare che il virus può essere trasmesso con le feci già qualche settimana prima della comparsa della malattia, cioè dell'ittero. E' per questo che in un gran numero di casi l'origine della malattia rimane sconosciuta.
COSA FARE SE EPIDEMIA?
Una strategia, seguita da molti Paesi, è quella di vaccinazione i soggetti a rischio dall'età di 6 mesi o di due anni, a seconda del vaccino usato. Questa strategia ha solo un effetto marginale, perchè la maggior parte delle persone che prendono l'epatite A non appartengono alle categorie a rischio.
Un'altra strategia è quella di vaccinare la comunità in occasione di una epidemia. Nelle aree nelle quali le fiammate epidemiche si verificano di frequente e nelle quali esiste sempre un certo grado di endemia, è giustificato il ricorso alla vaccinazione routinaria dell'infanzia, perché i bambini sono oggi considerati come i principali diffusori del virus. E' questa la situazione attualmente presente in Puglia, dove è stata inserita nel calendario delle vaccinazioni, come “vaccinazione fortemente raccomandata per tutti i nuovi nati, in età superiore ai 5 mesi.

La vaccinazione è indicata nelle epidemie in comunità chiusa e in comunità aperta.
Per le comunità chiuse (asili nido e scuole materne) il contatto è frequente e intimo per cui il rischio è elevato. Viene consigliato di vaccinare i familiari conviventi, compagni di classe, insegnanti e personale direttamente a contatto dopo segnalazione del primo caso. Per i ragazzi più grandi (> 11 anni) la vaccinazione è suggerita quando vi sia la prova di trasmissione secondaria all'interno della comunità: deve cioè verificarsi un nuovo caso secondario dopo 15 giorni dall'inizio dei sintomi nel caso indice.
Da: G. Bartolozzi. LA PREVENZIONE DELL'EPATITE A CON IL VACCINO CONTRO L'HAV. Medico e Bambino pagine elettroniche 2004; 7(2) http://www.medicoebambino.com/?id=AP0402_30.html

Alberto Ferrando

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