mercoledì 2 gennaio 2013

EMORRAGIE E EMERGENZE TRAUMATICHE. COSA FARE? COME CHIAMARE IL 118!!!

EMERGENZE TRAUMATICHE. COSA FARE? COME CHIAMARE IL 118!!!
Testimonianza di un papà (ripresa da uno scambio su facebook)


Cari Genitori
Un papà mi invia la seguente notizia e un consiglio utile (neve per veramare emorragia). Riporto la vicenda che ha dell’incredibile (mancanza di ambulanza!!!! Dove fanno i tagli???? I tecnici che abbiamo avuto hanno seguito il corso da “Terminator”???)
Qui sotto la vicenda e alcuni consigli sull’emergenza e su come chiamare il servizio 118 e ricordatevi il casco per sciare e portatevi dietro i CEROTTINI STERISTRIP (O ANALOGHI) CHE FACENDO COMVACIARE LA FERITA POSSONO AIUTARE A FERMARE UNA EMORRAGIA)
ALBERTO FERRANDO
        
Il 30 dicembre ho avuto un brutto incidente con la bambina sulle piste da sci x fortuna c'era vicino un maestro di sci che con la neve ha bloccato l'emorragia, è secondo me un consiglio da dare in quei momenti si è presi dal panico. p.s. in tutta la valle  non c'era disponibile una autoambulanza così dopo i primo soccorsi ci siamo dovuti arrangiare per portarla all'ospedale.




           
            

Ferrando Come sta ora?




      
            
Papà: siamo usciti dal gaslini ieri pomeriggio per fortuna c'era di turno il chirurgo plastico e l'ha ricucita nel miglior modo possibile (una cinquantina di punti) purtroppo il taglio è in faccia ma poteva andare peggio




           
           Ferrando:Un saluto e un abbraccio a tutti. Mi immagino i momenti che avete passato




           
LA CHIAMATA DI SOCCORSO (DAL SITO: http://parpaiun.org/emergenze/)
Il passo fondamentale in caso di richiesta di soccorso è la comunicazione con la centrale operativa.
Il numero di telefono da comporre in caso di necessità sanitarie è il 118, numero gratuito che può essere comunque composto da cabine del telefono o da cellulari anche senza credito residuo.
Come effettuare la chiamata

E’ fondamentale che, chi è testimone di un evento e debba riferirlo ad una centrale operativa, faccia tutto il possibile per guadagnare un minimo di calma e rispondere lentamente e precisamente a tutte le domande che verranno fatte dall’operatore.
SEGNALARE:

1. Dove è accaduto:
o esatta località, strada, in caso di autostrada direzione di marcia, elementi utili per l’identificazione del luogo (fiumi, ponti, campanili…)

2. Numero telefonico da dove si chiama

3. Cosa è accaduto:
o malore, incidente, malattia…

4. Numero e condizioni degli infortunati:
o sono coscienti?
o respirano?
o sono incastrati?
o vi sono emorragie?
o vi sono fratture evidenti?
 Cosa fare se…
il principio base che viene insegnato per primo ad ogni soccorritore, sia esso professionista, volontario, occasionale è l’AUTOPROTEZIONE, cioè sviluppare la capacità di non rimanere coinvolto nello stesso incidente che vede coinvolta la persona che stiamo soccorrendo. Questo vuol dire non buttarsi in mezzo ad una strada per soccorrere una persona che è stata appena investita senza verificare che il traffico sia fermo, o soccorrere un folgorato senza togliere prima la corrente. Purtroppo, quando ci troviamo in mezzo a casi di una certa gravità, tendiamo ad escludere tutto ciò che non riguarda direttamente l’evento che affrontiamo, anche perché magari si tratta di una persona cara e psicologicamente “non capiamo più niente”. E’ però in questo momento che ci viene richiesto lo sforzo più grande: essere consapevoli che da noi e solo da noi può partire un soccorso appropriato e se anche rimaniamo coinvolti, saremo solo una vittima in più!
Una volta verificate le condizioni di sicurezza, dobbiamo capire cosa è successo e comunicarlo a chi ci può dare un soccorso appropriato: è in questa fase che dobbiamo diventare gli “occhi” del 118 e spiegare loro quello che è successo e quello che vediamo.
Cercando sempre di controllarsi al meglio, cercate, con il massimo della lucidità, di osservare ogni cosa attentamente, nella persona, nell’ambiente, nel variare delle condizioni: facendo così, potrete ottenere notizie importanti.


In attesa dell’arrivo dei soccorsi, potrete essere non solo degli spettatori, ma sarete in grado anche di fare cose, magari semplici e banali ma che possono fare veramente la differenza!
Ripeto ancora una volta che questi sono solo consigli e fra i consigli c’è quello di frequentare un corso di primo soccorso certificato per poter applicare in tutta sicurezza le tecniche a cui accennerò.
Emorragia
in caso oltre alle ferite siano presenti anche copiosi sanguinamenti (emorragie), la prima cosa da fare, dopo averla disinfettata, è coprire la ferita con materiale sterile spesso (esempio un pacco di garze) e applicare una pressione sul punto di lesione. Successivamente si può applicare ghiaccio non direttamente sulla ferita, ma sopra alle garze e sollevare l’arto sopra al livello del cuore. Manteniamo poi la posizione per qualche minuto o fino a quando il sanguinamento non smette
Cosa fare in caso di fratture
La frattura è la conseguenza di un trauma più o meno violento e, in età avanzata, può anche avere origini patologiche. E’ sempre necessario valutare la ragione immediata per cui tale frattura si è verificata, per sospettare eventualmente traumi “invisibili” anche più gravi: è il caso di cadute o incidenti. La raccomandazione generale è di evitare il più possibile il movimento del paziente per evitare lesioni secondarie ma non per questo meno gravi, ad esempio a carico della colonna vertebrale o causare emorragie cercando di riallineare i monconi ossei.
In caso di fratture agli arti, se il paziente è in grado di farlo, permettergli di assumere la posizione meno dolorosa ed eventualmente immobilizzarlo in questa posizione. E’ consigliabile evitare il trasporto di persone con sospette fratture di grandi arti o colonna vertebrale se non con appositi ausili: anche se l’attesa sembra interminabile è preferibile procedere con i giusti mezzi!
Sorvegliare sempre lo stato di coscienza del paziente.
cosa fare in caso di ustioni
in caso di ustione, la prima cosa da fare è allontanare il paziente dalla causa di ustione facendo estrema attenzione a non rimanere coinvolti nello stesso incidente, specialmente se ci troviamo davanti a rischio di folgorazione o incendio. Prima di intervenire, facciamo in modo che ciò che ha causato l’incidente non possa fare in nessun modo altri danni: un ustionato solo è più facile da soccorrere di due. Togliere quindi la corrente allontanare eventuali cavi scoperti con bastoni di legno o simili, chiudere rubinetti del gas, spegnere in modo certo il fuoco e fare attenzione alla presenza di sostanze chimiche ustionanti insospettabili o addirittura invisibili. Ricordarsi che i vestiti di una persona che è stata appena ustionata possono essere caldissimi e ustionare a loro volta le mani dei soccorritori. Anche le parti metalliche esposte al fuoco mantengono per lungo tempo il calore.
Detto questo è importante stimare l’entità del danno subito, valutando l’estensione dell’area colpita e parallelamente la profondità dell’ustione. Le ustioni di primo grado comportano di solito un leggero fastidio (assimilabile ad una scottatura solare); quelle di secondo grado sono accompagnate dalla formazione di vescicole sulla pelle e da dolore, mentre quelle di terzo grado sono caratterizzate dalla carbonizzazione della parte superficiale della pelle e dall’assenza di dolore.
Comunicare immediatamente questi dati al 118, insieme allo stato di coscienza del paziente e, in caso di contatto con sostanze chimiche, dare indicazioni, se possibile della sostanza.
In caso di ustione, bisogna subito coprire con materiale sterile la zona colpita; se i vestiti o altro è rimasto incollato alla pelle, non cercare di rimuoverli (al massimo, ritagliare il tessuto intorno). Se l’ustione è causata da agenti chimici, prima di disinfettare e coprire l’area, provvedere ad un lavaggio con abbondante acqua corrente.
In ogni caso, non sottovalutare mai questo tipo di lesioni: è sempre consigliabile una visita medica per scongiurare il rischio di infezioni

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