EMERGENZE TRAUMATICHE. COSA FARE? COME CHIAMARE IL 118!!!
Testimonianza di un papà (ripresa da uno scambio su facebook)
Testimonianza di un papà (ripresa da uno scambio su facebook)
Cari Genitori
Un papà mi invia la
seguente notizia e un consiglio utile (neve per veramare emorragia). Riporto la
vicenda che ha dell’incredibile (mancanza di ambulanza!!!! Dove fanno i
tagli???? I tecnici che abbiamo avuto hanno seguito il corso da “Terminator”???)
Qui sotto la vicenda e
alcuni consigli sull’emergenza e su come chiamare il servizio 118 e ricordatevi
il casco per sciare e portatevi dietro i CEROTTINI STERISTRIP (O ANALOGHI) CHE
FACENDO COMVACIARE LA FERITA POSSONO AIUTARE A FERMARE UNA EMORRAGIA)
ALBERTO FERRANDO
Il 30 dicembre ho avuto un
brutto incidente con la bambina sulle piste da sci x fortuna c'era vicino un
maestro di sci che con la neve ha bloccato l'emorragia, è secondo me un
consiglio da dare in quei momenti si è presi dal panico. p.s. in tutta la valle
non c'era disponibile una
autoambulanza così dopo i primo soccorsi ci siamo dovuti arrangiare per
portarla all'ospedale.
Ferrando
Come sta ora?
Papà:
siamo usciti dal gaslini ieri pomeriggio per
fortuna c'era di turno il chirurgo plastico e l'ha ricucita nel miglior modo
possibile (una cinquantina di punti) purtroppo il taglio è in faccia ma poteva
andare peggio
Ferrando:
Un saluto e un abbraccio a tutti. Mi immagino i momenti che
avete passato
LA CHIAMATA DI SOCCORSO (DAL SITO: http://parpaiun.org/emergenze/)
Il passo fondamentale in caso di richiesta di soccorso è
la comunicazione con la centrale operativa.
Il numero di telefono da comporre
in caso di necessità sanitarie è il 118, numero gratuito che può essere
comunque composto da cabine del telefono o da cellulari anche senza credito
residuo.
Come effettuare la chiamata
E’ fondamentale che, chi è testimone di un evento e
debba riferirlo ad una centrale operativa, faccia tutto il possibile per
guadagnare un minimo di calma e rispondere lentamente e precisamente a tutte le
domande che verranno fatte dall’operatore.
SEGNALARE:
1. Dove è accaduto:
o esatta località, strada, in caso
di autostrada direzione di marcia, elementi utili per l’identificazione del
luogo (fiumi, ponti, campanili…)
2. Numero telefonico da dove si chiama
3. Cosa è accaduto:
o malore, incidente, malattia…
4. Numero e condizioni degli infortunati:
o sono
coscienti?
o respirano?
o sono incastrati?
o vi sono emorragie?
o vi sono
fratture evidenti?
Cosa fare se…
il principio base che viene insegnato per primo ad ogni
soccorritore, sia esso professionista, volontario, occasionale è
l’AUTOPROTEZIONE, cioè sviluppare la capacità di non rimanere coinvolto nello
stesso incidente che vede coinvolta la persona che stiamo soccorrendo. Questo
vuol dire non buttarsi in mezzo ad una strada per soccorrere una persona che è
stata appena investita senza verificare che il traffico sia fermo, o soccorrere
un folgorato senza togliere prima la corrente. Purtroppo, quando ci troviamo in
mezzo a casi di una certa gravità, tendiamo ad escludere tutto ciò che non
riguarda direttamente l’evento che affrontiamo, anche perché magari si tratta
di una persona cara e psicologicamente “non capiamo più niente”. E’ però in
questo momento che ci viene richiesto lo sforzo più grande: essere consapevoli
che da noi e solo da noi può partire un soccorso appropriato e se anche
rimaniamo coinvolti, saremo solo una vittima in più!
Una volta verificate le
condizioni di sicurezza, dobbiamo capire cosa è successo e comunicarlo a chi ci
può dare un soccorso appropriato: è in questa fase che dobbiamo diventare gli
“occhi” del 118 e spiegare loro quello che è successo e quello che vediamo.
Cercando
sempre di controllarsi al meglio, cercate, con il massimo della lucidità, di
osservare ogni cosa attentamente, nella persona, nell’ambiente, nel variare
delle condizioni: facendo così, potrete ottenere notizie importanti.
In attesa dell’arrivo dei soccorsi, potrete essere non
solo degli spettatori, ma sarete in grado anche di fare cose, magari semplici e
banali ma che possono fare veramente la differenza!
Ripeto ancora una volta che
questi sono solo consigli e fra i consigli c’è quello di frequentare un corso
di primo soccorso certificato per poter applicare in tutta sicurezza le
tecniche a cui accennerò.
Emorragia
in caso oltre alle ferite siano presenti anche
copiosi sanguinamenti (emorragie), la prima cosa da fare, dopo averla disinfettata,
è coprire la ferita con materiale sterile spesso (esempio un pacco di garze) e
applicare una pressione sul punto di lesione. Successivamente si può applicare
ghiaccio non direttamente sulla ferita, ma sopra alle garze e sollevare l’arto
sopra al livello del cuore. Manteniamo poi la posizione per qualche minuto o
fino a quando il sanguinamento non smette
Cosa fare in caso di fratture
La frattura è la conseguenza di un trauma più o meno
violento e, in età avanzata, può anche avere origini patologiche. E’ sempre
necessario valutare la ragione immediata per cui tale frattura si è verificata,
per sospettare eventualmente traumi “invisibili” anche più gravi: è il caso di
cadute o incidenti. La raccomandazione generale è di evitare il più possibile
il movimento del paziente per evitare lesioni secondarie ma non per questo meno
gravi, ad esempio a carico della colonna vertebrale o causare emorragie
cercando di riallineare i monconi ossei.
In caso di fratture agli arti, se il paziente è in grado
di farlo, permettergli di assumere la posizione meno dolorosa ed eventualmente
immobilizzarlo in questa posizione. E’ consigliabile evitare il trasporto di
persone con sospette fratture di grandi arti o colonna vertebrale se non con
appositi ausili: anche se l’attesa sembra interminabile è preferibile procedere
con i giusti mezzi!
Sorvegliare sempre lo stato di coscienza del paziente.
cosa fare in caso di ustioni
in caso di ustione, la prima cosa da fare è allontanare
il paziente dalla causa di ustione facendo estrema attenzione a non rimanere coinvolti
nello stesso incidente, specialmente se ci troviamo davanti a rischio di
folgorazione o incendio. Prima di intervenire, facciamo in modo che ciò che ha
causato l’incidente non possa fare in nessun modo altri danni: un ustionato
solo è più facile da soccorrere di due. Togliere quindi la corrente allontanare
eventuali cavi scoperti con bastoni di legno o simili, chiudere rubinetti del
gas, spegnere in modo certo il fuoco e fare attenzione alla presenza di
sostanze chimiche ustionanti insospettabili o addirittura invisibili.
Ricordarsi che i vestiti di una persona che è stata appena ustionata possono
essere caldissimi e ustionare a loro volta le mani dei soccorritori. Anche le
parti metalliche esposte al fuoco mantengono per lungo tempo il calore.
Detto
questo è importante stimare l’entità del danno subito, valutando l’estensione
dell’area colpita e parallelamente la profondità dell’ustione. Le ustioni di
primo grado comportano di solito un leggero fastidio (assimilabile ad una
scottatura solare); quelle di secondo grado sono accompagnate dalla formazione
di vescicole sulla pelle e da dolore, mentre quelle di terzo grado sono
caratterizzate dalla carbonizzazione della parte superficiale della pelle e
dall’assenza di dolore.
Comunicare immediatamente questi dati al 118, insieme
allo stato di coscienza del paziente e, in caso di contatto con sostanze
chimiche, dare indicazioni, se possibile della sostanza.
In caso di ustione,
bisogna subito coprire con materiale sterile la zona colpita; se i vestiti o
altro è rimasto incollato alla pelle, non cercare di rimuoverli (al massimo,
ritagliare il tessuto intorno). Se l’ustione è causata da agenti chimici, prima
di disinfettare e coprire l’area, provvedere ad un lavaggio con abbondante
acqua corrente.
In ogni caso, non sottovalutare mai questo tipo di lesioni: è
sempre consigliabile una visita medica per scongiurare il rischio di infezioni
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