mercoledì 4 dicembre 2013

Mi mangia, ma quanto mi mangia? Mangia troppo, troppo poco, ANORESSIA, BULIMIA, BIGORESSIA, ORTORESSIA

Cari genitori
Qui sotto due notizie di stampa di oggi. Entrambe poco edificanti
1) 1 bambino su 3 mangia davanti alla TV....COMPLIMENTI AI GENITORI :-(
2) In aumento i disturbi del comportamento alimentare fin dagli 8 anni. TRA QUESTI ANORESSIA E BULIMIA SOPRATTUTTO MA  anche Ortoressia, Bigoressia o Vigoressia, Drunkoressia (cliccate per vedere cosa sono).
UN CONSIGLIO IMPORTANTE FIN DAI PRIMI MESI: lasciate che vostro figlio mangi quello che vuole e secondo la quantità che vuole. O almeno non forzatelo a mangiare e se digiuna??? Lacsiatelo digiunare. Le basi per mangiare BENE SI VEDONO FIN DAI PRIMI ANNI DI VITA
Quanti bambini seguo che per anni non mangiano, poi diventano cicciotti e poi per tutta la vita faranno dieta, bambini, e adulti,modello palloncino (gonfio/sgonfio).
A questo indirizzo trovate un mio "vecchio" articolo "AIUTO NON MI MANGIA" Leggetelo e fatelo leggere ai nonni, alle tate....e anche negli asili e scuole OVE IN ALCUNI CASI SI INSISTE PER FAR MANGIARE I BAMBINI O SI DA' IL PRIMO DUE-TRE VOLTE

1) Mangiare o guardare la televisione. Bisogna scegliere, dal momento che la proliferazione di schermi nella nostra vita e' un problema che influenza l'alimentazione dei bambini. Uno studio francese realizzato dall'Unione di alimenti per l'infanzia (Ccfjs) ha invece rilevato che quasi un bambino su tre mangia davanti a uno schermo, un'abitudine che spinge i ragazzini a ingurgitare piu' cibo.
La ricerca, commissionata da una grande multinazionale, e' stato condotta intervistando 1.188 madri di bambini di eta' compresa tra 15 giorni e tre mesi.
Secondo il rapporto il 15% dei neonati da quindici giorni a tre mesi mangia gia' davanti alla tv. Una percentuale che aumenta con l'eta' e sfiora il 30% considerando la fascia 0-3 anni. Il bambino che mangia concentrando la sua attenzione su uno schermo - scrive il pediatra Alain Bocquet nello studio - e' portato a consumare piu' cibo, perche' ingurgita i bocconi meccanicamente senza assaporare il pasto. 2) Anoressia e bulimia, ma anche disturbi minori come ortoressia o bigoressia, sono in costante crescita: in Italia due milioni di giovani soffrono di disturbi del comportamento alimentare. Non solo, le patologie di tipo anoressico e bulimico rappresentano, per i giovani, la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Il 40% di questi problemi si manifesta tra i 15 e i 19 anni, ma e' presente gia' a 8-12 anni. Inoltre i genitori tendono a sottovalutare fenomeni come la dieta e il vomito pensando che possano rappresentare un rimedio adeguato alla gestione del peso corporeo. Per questa ragione, la Sima, Societa' italiana di medicina dell'adolescenza ha organizzato a Bologna, un corso nazionale. Un meeting che chiama pediatri, psicologi, ma anche endocrinologi, ginecologi, esperti in malattie metaboliche e diabetologia, dietetica, scienza dell'alimentazione a confrontarsi con un problema sempre piu' pressante e a discutere dei numerosi fattori di rischio, oltre che l'occasione per presentare la 'Monografia sui disturbi del comportamento alimentare negli adolescenti'. Una scelta, quest'ultima, che nasce dal fatto che "vi e' una sottostima del fenomeno clinico, relativo soprattutto al mancato riconoscimento di quei disturbi che costituiscono, spesso, la causa d'ingresso, non riconosciuta verso comportamenti patologici strutturati", spiega il presidente della Sima Piernicola Garofalo. "Tra gli aspetti di salute pubblica ed adolescenziale, un aspetto che sta crescendo a dismisura, sia per l'entita' sia per le comorbidita' associate, e' il disturbo del comportamento alimentare", spiega il presidente della Sima. Cosa si intende per disturbo alimentare? "Non soltanto l'anoressia o la bulimia, che sono notoriamente piu' rilevabili, ma tutte quelle forme che costituiscono la porta d'ingresso e che chiamiamo minori, come ortoressia o bigoressia e che possono poi esitare in un disturbo conclamato".
Si guarisce dai disturbi alimentari? "L'aspetto della guarigione e' complesso- risponde il presidente Garofalo- dipende in prima istanza dal momento in cui viene posta la diagnosi e in cui il ragazzo e' avviato a un trattamento terapeutico. Prima si interviene, maggiore e' la probabilita'. Nei casi avanzati, purtroppo, i dati non sono del tutto incoraggianti. Ecco perche' bisogna battersi per una diagnosi precoce e una gestione oculata e tempestiva".
Importante e' anche tenere conto dei segnali che possono caratterizzare l'insorgenza di un disturbo del comportamento alimentare, come la preoccupazione per il cibo e il peso, una dieta eccessiva, il conto delle calorie, la tendenza a pesarsi piu' volte al giorno. E ancora, la nascita del senso di colpa e di vergogna sull'alimentazione, i comportamenti bulimici e di eliminazione, il sentirsi grassi pur avendo un peso normale, l'eccessiva attenzione all'esterriorita', l'ipersensibilita' verso qualsiasi tipo di critica, repentini cambiamenti emotivi.


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