Cari
genitori
Fumare fa
male a Voi e ai Vostri figli.Non solo: vedendovi fumare molti a loro volta, per
imitarvi, fumeranno. IL FUMO FA MALE SIA DIRETTAMENTE CHE COME FUMO PASSIVO CHE
COME FUMO DETTO "DI TERZA MANO"
COSAè?
E' il residuo che rimane su pareti, mobili e altri oggetti della casa E SUI VESTITI.
Il fumo di terza mano è dannoso almeno quanto quello di prima mano.
E' quello
che rimane come residuo nell’ambiente anche dopo diverso tempo e che diviene
ogni giorno più tossico per chi soggiorna in un locale in cui è presente.
Chiunque
vive in casa con un fumatore può incappare in grossi pericoli per la salute. Le
stanze in cui si fuma, infatti, trattengono sostanze cancerogene
fortemente rischiose per il benessere di chi ci vive.
Secondo i
dati acquisiti, i bambini che hanno almeno un genitore che fuma in casa restano
assenti da scuola per almeno il 40 per cento in più, rispetto ai figli dei non
fumatori.
E SE VOSTRO FIGLIO TOSSISCE LA CAUSA O UN FATTORE AGGRAVANTE PIO' ESSERE IL FUMO. A nulla servono poi sciroppino.
(I
risultati dello studio sono stati pubblicati su PLoS One).
Per approfondimenti: http://sip.it/per-i-genitori/spegnilasigaretta-proteggi-iltuobambino
Smettere
di fumare è difficile e faticoso e lo so per esperienza in quanto anche io ho
peccato. Sono un ex fumatore. Una volta si fumava dappertutto, anche al cinema,
ricordate?
Ora si SA
che il fumo fa male per chi fuma per chi respira il fumo anche se non fuma ma
anche per i residui di fumo che ci si porta addosso. Iniziate a pensarci. E per
i giovani?? Prima o poi si arriva a capire che non siamo degli
"highlander" o superna o superiamo e ci si ritrova con il nostro
fisico con danni da cui non si torna indietro.
Qui sotto alcuni dati:
SANITA.
8 su 10 ignorano che fumo passivo provoca cancro
Respirare sigarette causa 90% del totale decessi tumore polmone
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 12 nov. - Tra i cittadini c'è un'ignoranza diffusa che preoccupa: 8 italiani su 10 non sanno che il fumo passivo provoca il cancro del polmone. Così il 71% fuma regolarmente in luoghi chiusi, mentre per il 43% smettere con le sigarette non riduce il rischio di sviluppare la malattia. Non solo: il 49% dichiara di fumare in presenza di bambini e solo il 45% cambierebbe il suo stile di vita per prevenire la neoplasia. Sono alcuni dei dati emersi dal sondaggio condotto dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) su oltre 3mila cittadini. L'indagine fa parte della campagna nazionale di sensibilizzazione sul tumore del polmone (promossa dall'AIOM) che è partita da Torino e prevede un tour nazionale in 8 Regioni. L'iniziativa ha il patrocinio della fondazione 'Insieme contro il Cancro' e dell'associazione dei pazienti 'Walce' (Women Against Lung Cancer in Europe).
"Il tumore del polmone si caratterizza per un forte stigma sociale- dice Silvia Novello, presidente della Walce-. Il 59% degli intervistati ritiene che chi è colpito dalla malattia, soprattutto se si tratta di un tabagista, sia 'colpevole' della sua condizione. Ricordiamo che respirare sigarette, proprie e altrui, determina il 90% del totale dei decessi per tumore del polmone. E il fumo passivo è un importante fattore di rischio, che aumenta fino al 30% le probabilità di sviluppare la malattia. Ma, come risulta dal sondaggio, troppi ignorano le regole fondamentali della prevenzione".
L'AIOM ha realizzato anche un'indagine fra i propri soci ed è prevista la diffusione in tutti i centri di oncologia della penisola di due opuscoli informativi: uno sui danni del fumo passivo (e attivo), l'altro su come affrontare al meglio questa neoplasia destinato ai pazienti e ai familiari. Il bisogno di informazione è molto alto: l'89% degli intervistati vorrebbe ricevere maggiori notizie sulla malattia e per il 72% servono più campagne di prevenzione. Il fumo passivo rappresenta il principale fattore inquinante degli ambienti chiusi e provoca nel mondo oltre 600mila morti l'anno.
"Il tumore del polmone si caratterizza per un forte stigma sociale- dice Silvia Novello, presidente della Walce-. Il 59% degli intervistati ritiene che chi è colpito dalla malattia, soprattutto se si tratta di un tabagista, sia 'colpevole' della sua condizione. Ricordiamo che respirare sigarette, proprie e altrui, determina il 90% del totale dei decessi per tumore del polmone. E il fumo passivo è un importante fattore di rischio, che aumenta fino al 30% le probabilità di sviluppare la malattia. Ma, come risulta dal sondaggio, troppi ignorano le regole fondamentali della prevenzione".
L'AIOM ha realizzato anche un'indagine fra i propri soci ed è prevista la diffusione in tutti i centri di oncologia della penisola di due opuscoli informativi: uno sui danni del fumo passivo (e attivo), l'altro su come affrontare al meglio questa neoplasia destinato ai pazienti e ai familiari. Il bisogno di informazione è molto alto: l'89% degli intervistati vorrebbe ricevere maggiori notizie sulla malattia e per il 72% servono più campagne di prevenzione. Il fumo passivo rappresenta il principale fattore inquinante degli ambienti chiusi e provoca nel mondo oltre 600mila morti l'anno.
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