Cari Genitori e cari ragazzi
Finite le elezioni ora speriamo che si assista a qualche iniziativa a favore (oltre che del territorio e ambiente che rappresentano una priorità) anche nella salute di tutti.
Da pediatra non posso che auspicare interventi e investimenti sui bambini e sulle famiglie di tipo non solo sanitario. Le priorità non sono liste di attesa ma..prescrizioni appropriate e non indotte dal mercato, ma, soprattuto, interventi sociali di aiuto alle famiglie e interventi di prevenzione. NON più solo ospedali o Pronto Soccorso ma prevenzione sul territorio, nelle comunità. I medici?? I sanitari in genere? Servono ma anche e soprattutto fuori dagli ospedali e dagli ambulatori. A contatto con la gente e a "promuovere" la salute intesa non solo come assenza di malattia ma come BENESSERE non solo fisico ma anche mentale e sociale.
Difficile eehh ma si può fare se smetteranno di prevalere interessi particolari o lotte di potere.
Chi si lamenta di astensione e di tradimenti alle elezioni rifletta su quanto avvenuto in Veneto: si è investito in sanità potenziando le risorse sul territorio mentre noi continuiamo a giocare con le soluzioni "Torrente Bisagno". (LEGGETE QUANTO AVEVO GIA' PUBBLICATO QUI SOTTO SULLE SOLUZIONI "TAPULLO" O DIRETTE A CORREGGERE I SINTOMI E NON LA CAUSA).
Abbiamo TUTTI, i bambini i genitori, i nonni ma anche i dirigenti e i politici bisogno di veri fatti concreti e di uscire da soluzioni demagogiche tese a risolvere le conseguenze e non le cause dei problemi. Un parere sulle elezioni? Non ha importanza. Penso, e dico, solo che bisogna uscire da ideologie di decenni fa: ora abbiamo problemi che è interesse di tutti , per il benessere di tutti, risolvere. Un paragone con i vaccini: il bene del singolo dipende dal bene della Società: sono inscindibili e non è un problema di destra e di sinistra ma di maturità, di coscienza, di etica e di "essere" umani. Su destra e sinistra condivido questa vecchia canzone di Gaber: https://www.youtube.com/watch?v=kZHvXtl4KY0
Finite le elezioni ora speriamo che si assista a qualche iniziativa a favore (oltre che del territorio e ambiente che rappresentano una priorità) anche nella salute di tutti.
Da pediatra non posso che auspicare interventi e investimenti sui bambini e sulle famiglie di tipo non solo sanitario. Le priorità non sono liste di attesa ma..prescrizioni appropriate e non indotte dal mercato, ma, soprattuto, interventi sociali di aiuto alle famiglie e interventi di prevenzione. NON più solo ospedali o Pronto Soccorso ma prevenzione sul territorio, nelle comunità. I medici?? I sanitari in genere? Servono ma anche e soprattutto fuori dagli ospedali e dagli ambulatori. A contatto con la gente e a "promuovere" la salute intesa non solo come assenza di malattia ma come BENESSERE non solo fisico ma anche mentale e sociale.
Difficile eehh ma si può fare se smetteranno di prevalere interessi particolari o lotte di potere.
Chi si lamenta di astensione e di tradimenti alle elezioni rifletta su quanto avvenuto in Veneto: si è investito in sanità potenziando le risorse sul territorio mentre noi continuiamo a giocare con le soluzioni "Torrente Bisagno". (LEGGETE QUANTO AVEVO GIA' PUBBLICATO QUI SOTTO SULLE SOLUZIONI "TAPULLO" O DIRETTE A CORREGGERE I SINTOMI E NON LA CAUSA).
Abbiamo TUTTI, i bambini i genitori, i nonni ma anche i dirigenti e i politici bisogno di veri fatti concreti e di uscire da soluzioni demagogiche tese a risolvere le conseguenze e non le cause dei problemi. Un parere sulle elezioni? Non ha importanza. Penso, e dico, solo che bisogna uscire da ideologie di decenni fa: ora abbiamo problemi che è interesse di tutti , per il benessere di tutti, risolvere. Un paragone con i vaccini: il bene del singolo dipende dal bene della Società: sono inscindibili e non è un problema di destra e di sinistra ma di maturità, di coscienza, di etica e di "essere" umani. Su destra e sinistra condivido questa vecchia canzone di Gaber: https://www.youtube.com/watch?v=kZHvXtl4KY0
Modello Sanità in pediatria tipo torrente Bisagno? No
Grazie
Per lunghi anni, nel nostro Paese, non si è mai fatta una
politica lungimirante di programmazione della salute. Spesso i vari politici,
manager e dirigenti si sono preoccupati di soddisfare l’utenza con
un’escalation di offerte sanitarie senza pianificare interventi sistematici sui
determinanti principali di salute.
Queste iniziative hanno indotto negli anni dei bisogni di
salute fino a determinare in certi casi, fenomeni di “disease mongering”
(ottenere dei guadagni con la salute) e, in altri, a rendere malate persone
sane, sottoponendole a screening, a esami, a controlli non sempre necessari o
utili per la persona aumentando i costi a carico del singolo e della
collettività. Infatti, è dimostrato che un numero elevato di esami e terapie,
che incidono dal 20 al 40% della spesa (dati dell’ OMS - Organizzazione
Mondiale della Sanità) non sono utili, anzi, in alcuni casi possono causare
danni.
Proprio per arginare l’aumento prescrittivo di esami inutili
sono nate in vari Paesi, in collaborazione con i cittadini, varie iniziative:
in Italia “Fare di più non significa fare meglio” (da parte del movimento “Slow
Medicine”) e negli USA “Choosing wisely”.
L’aumento dell’offerta sanitaria, unita all’ansia e alla
frenesia che, purtroppo, caratterizza questa società, associata ai cambiamenti
dei modelli della famiglia e della genitorialità ha determinato “una
saturazione” dell’offerta e, di conseguenza, un’ulteriore richiesta di
prestazioni mediche particolarmente evidente nei Pronto Soccorso, dove gli
operatori sanitari, con grande difficoltà, fanno fronte quotidianamente alle
molteplici richieste di salute “urgente” dei cittadini, non solo in
regime di vera urgenza ed emergenza.
Per far fronte a questi “bisogni di salute” giungono proposte di
un cambiamento radicale della medicina del territorio. Il nuovo modello che sta
prendendo corpo è “tipo supermercato della salute”. Attenzione però la
soluzione è offrire più servizi o possiamo/dobbiamo iniziare a pensare ad altre
risposte ai bisogni di salute? Non sarebbe più assennato pensare a identificare
delle priorità e a parlare di veri problemi e di prevenzione invece di
intervenire sempre quando la malattia è già insorta ?
Gli
interventi in sanità che in questi anni sono stati attuati nella nostra
Regione, purtroppo assomigliano a quelli realizzati, a livello ambientale, sul
nostro torrente Bisagno dove si è sempre intervenuti dopo ogni alluvione,
anziché prima.
Lo stesso si
può dire in Sanità dove, anziché potenziare e intervenire con attività di
prevenzione e educazione ai servizi, rivolta sia agli adulti sia alle scuole,
per un rilevamento precoce di situazioni di rischio e di disagio fornendo
aiuti veri, e non solo a parole, alle famiglie, si propone di modificare la
medicina del territorio con servizi sanitari offerti h24/24, 7 giorni su
7, tipico di un Pronto Soccorso,
La buona sanità è agire prima, insomma, non è certo il “modello
Bisagno” che dobbiamo perseguire.
I dati della pediatria indicano che le famiglie e i nostri
bambini non hanno bisogno, o bisogno solo, di servizi sanitari ma, anche, e
soprattutto di prevenzione, di aiuti sociali e di ricostituire una nuova
società, basata su valori umani che non coincidono necessariamente con
interessi economici.
Dati europei e mondiali, oltre che nazionali indicano delle
priorità che nessun servizio h24, o ambulanza o Pronto Soccorso o territorio
trasformato in Pronto Soccorso potrà mai affrontare. Anzi, visto che in Sanità
l’offerta condiziona la domanda, si rischia di indurre ulteriori bisogni e di
non avere sufficienti risorse per la prevenzione.
I dati ci confermano che investire risorse nei bambini e negli
adolescenti, aiutando le famiglie, porterà benefici economici e sociali, oltre
a migliorare le condizioni sanitarie. La nuova strategia OMS prevede lo
sviluppo di piani per affrontare le questioni prioritarie, quali mortalità,
maltrattamento e disturbi mentali, promozione dello sviluppo del bambino in età
precoce, prevenzione del sovrappeso, dell’obesità, degli incidenti e dei rischi
ambientali.
La nuova strategia per la salute di bambini e degli adolescenti
è stata richiesta dai Ministri della Salute dei 53 Paesi della Regione europea
dell’OMS, di cui costituiscono l’organo deliberativo (Comitato Regionale OMS) e
ha come priorità la risoluzione di questi problemi che affliggono ogni
Paese a livello mondiale:
•
oltre il 10% degli adolescenti vanno incontro a qualche
tipo di problema di salute mentale;
•
il maltrattamento intrafamigliare nelle sue varie forme è
in aumento (fisico, psichico, sessuale, assistito ecc.);
•
il fumo di tabacco e alcol è una emergenza tra i giovani;
•
in media, un bambino su tre tra i 6 e i 9 anni è
sovrappeso o obeso, con conseguenze note per lo sviluppo di condizioni
croniche. (tra i paesi dell’OCSE l’Italia è al secondo posto come percentuale
di bambini sovrappeso e/o obesi);
•
il 25% dei ragazzi e ragazze ha avuto esperienza di
rapporti sessuali completi all’età di 15 anni, in oltre un terzo dei casi senza
protezione;
•
danni da inquinamento (tra cui l’”epidemia” di autismo e
aumento dei tumori in età pediatrica e non solo);
•
gli incidenti che rappresentano la causa
maggiore di decesso in molti Paesi e, in tutti i Paesi, dall’adolescenza in
poi. Al primo posto quelli stradali (39%) seguiti da annegamento e
soffocamento da corpo estraneo;
•
i nuovi rischi legati alla diffusione delle
tecnologie digitali legati al loro uso inappropriato, particolarmente rilevanti
nel campo della salute mentale.
Aggiungiamo che l’Italia detiene il primato negativo , tra i
paesi OCSE, per minor attività fisica nell’età 11-15 anni.
Come vedete il “modello Bisagno” per la salute dei nostri figli
non risolverà questi problemi, anzi.
Alberto Ferrando
Presidente Associazione Pediatri Liguri (APEL)
Prof. Dott. Alberto Ferrando
Pediatra di famiglia
Cellulare 3388687583
Prof. a contratto in Pediatria ambulatoriale
Presidente Ass. pediatri Liguri (APEL)
Vice Presidente SIP LIGURE
Istruttore BLSD lattante, bambino, adulto
Formatore Corsi di Primo Soccorso Pediatrico
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