EDUCARE I NOSTRI FIGLI: LE FRUSTRAZIONI AIUTANO A CRESCERE E MATURARE: LA RESILIENZA
Non vorremmo mai veder soffrire i nostri figli. Capita così che a volte si cerca di tutelarli di prevenire disagi, di evitare sofferenze e dolori. Quante volte ci siamo detti o abbiamo sentito dire: "preferirei star male io che far stare male mio figlio"...ma... affrontare difficoltà ed ostacoli aiutano a maturare e a crescere e a comportassi nella vita. Difendiamo i nostri figli ma non sostituiamoci a loro che cresceranno e matureranno anche e soprattutto affrontando esperienze negative. Possiamo così aumentare una caratteristica importante nella vita: LA RESILIENZA
Non vorremmo mai veder soffrire i nostri figli. Capita così che a volte si cerca di tutelarli di prevenire disagi, di evitare sofferenze e dolori. Quante volte ci siamo detti o abbiamo sentito dire: "preferirei star male io che far stare male mio figlio"...ma... affrontare difficoltà ed ostacoli aiutano a maturare e a crescere e a comportassi nella vita. Difendiamo i nostri figli ma non sostituiamoci a loro che cresceranno e matureranno anche e soprattutto affrontando esperienze negative. Possiamo così aumentare una caratteristica importante nella vita: LA RESILIENZA
LA
RESILIENZA NEI BAMBINI
Quante volte abbiamo
sentito dire che le difficoltà
rafforzano e quante volte lo abbiamo sperimentato direttamente sulla nostra
pelle.
Spesso capita che
molte persone quando si calano nel ruolo di genitore cercano di evitare al proprio figlio esperienze negative
o traumatiche convinti che possa nuocere alla sua crescita. In questi casi cosa
possono fare i genitori per aiutare i propri figli a reagire di fronte alle
avversità della vita quotidiana? Certa
non esiste una formula magica per tutti ma
possono sicuramente pensare di dotarli di un’ armatura solida e
flessibile, fatta di resilienza.
Cos’è la
resilienza? Resilienza è un termine con cui in
psicologia si indica la capacità da parte di ognuno di
noi di fronteggiare eventi traumatici, psicologici o fisici, in maniera
positiva e di riorganizzare positivamente la propria vita
dinanzi alle difficoltà. Non tutte le persone, infatti, reagiscono alle
stesso modo di fronte a una malattia, un lutto, una sconfitta o
una perdita: alcuni si abbandonano alla depressione, altri reagiscono con
la rabbia, altri ancora riescono a trovare le risorse per affrontare il trauma e ad operare una sorta
di “rinascita”.
In breve possiamo quindi dire che la resilienza è la
capacità di reagire alle
difficoltà e alle sfide della vita,
trasformandole in opportunità e andando avanti nonostante le delusioni e le frustrazioni. Si tratta di
una risorsa indispensabile, insieme all’autostima, per crescere affrontando la
vita a testa alta.
Esiste una via
quotidiana per allenare i nostri piccoli alla resilienza, per insegnargli che
il sorriso non dipende dagli eventi esterni ma è un atteggiamento tutto nostro
nei confronti di ciò che ci circonda? Ecco un elenco di idee per
allenare i nostri bambini alla vita:
- Dare
significato/Imparare dagli errori. Di fronte ad errori o
insuccessi è importante aiutare il bambino a considerarli come occasione
per imparare e non come giudizio su di lui. Per farlo, occorre avere
attese realistiche. Accettare quindi gli errori come aspetti della
crescita ed evitare i ricatti affettivi poiché spesso i bambini sono
convinti di essere accettati solo se hanno successo.
2. Avere delle regole di comportamento.
Un ambiente strutturato e delle regole chiare favoriscono la resilienza perché
le strutture esterne promuovono le strutture interne: un bambino impara
l’autocontrollo da aspettative chiare, regole e rinforzi. Inoltre una struttura
è essenziale anche per esplorare il mondo: avere delle persone che sappiano
dire «si» e «no», con calma, fa sentire sicuri per prendere iniziative e
imparare. Esigere che il bambino si prenda le sue responsabilità e svolga i suoi doveri, come rifare il
letto, fare il bagno, dar da mangiare agli animali domestici, lavarsi i denti.
3. Favorire l’autostima. E’ importante che i genitori trovino il giusto equilibrio tra protezione
e autonomia, far sentire il bambino supportato e allo stesso tempo permettergli
di confrontarsi con la realtà e le sue difficoltà.
4. Insegnare
l’altruismo.
Rendersi utili per gli altri aiuta a sentirsi meglio con se stessi, ci si sente
importanti e cresce la propria autostima. Si può cercare una attività di
volontariato in base all’età o comunque aiutare il bambino ad identificare
situazioni in cui possa aiutare qualcuno che ne ha bisogno: la nonna che deve
portare una cosa pesante ad esempio, o aiutare a cucinare o ad apparecchiare la
tavola, possono essere degli insegnamenti di altruismo anche per i più piccoli.
Incoraggiare
quindi il bambino a rendersi
utile agli altri
e a “servirli”, per esempio dando ad altri bambini la precedenza quando c’è del
cibo da condividere. insegnandogli ad essere grato per ciò che ha e a trarre il
meglio da ogni situazione.
5.
Educare all’empatia. Aiutare un bambino ad empatizzare con il prossimo, gli permetterà di
formare legami di amicizia importanti, che sono il primo passo per avere una
rete di aiuti a cui rivolgersi per una sana risata liberatrice nei momenti
difficili. Aiutiamo i bambini a costruirsi
un’ampia rete di amici che lo accompagneranno nel suo cammino.
6.
Procere per tappe. Alcuni bambini vorrebbero tutto e subito, come ad
esempio vorrebbero riuscire a disegnare bene, o a leggere in fretta. Per
diminuire il senso di frustrazione si può insegnare ai bambini che per
raggiungere degli obiettivi si deve procedere per piccole tappe. Aiutateli ad
identificare degli obiettivi intermedi, e parlate insieme di che strategie
potete adottare per arrivare alla meta.
7.
Prendersi
cura di sé. Trovare
il tempo per una pausa, per mangiare bene, per dormire bene, e per fare
movimento. Insegnare ai bambini ad ascoltare il proprio corpo e le proprie
esigenze è un processo lungo ma importantissimo che inizia con l’imparare ad
usare le parole per descrivere le proprie emozioni e stati d’animo e con il
descrivere cosa succede nel proprio corpo, ad esempio, quando ci arrabbiamo o
quando ci sentiamo nervosi.
8.
Non sminuire mai le sue emozioni ma lasciare che il bambino viva in pieno i propri sentimenti,
anche quando sono dolorosi o difficili da sopportare. Quando
vivono un momento difficile o triste, cercare di fargli mantenere la
giusta prospettiva sulle emozioni spiegandogli che sono proprio questi momenti
che ci rendono forti e che dopo ogni tempesta torna sempre il sereno.
- Fargli capire l’importanza
dei successi. Ciascun bambino dovrebbe poter
sperimentare qualche successo e avere un’isola di competenza (riuscire in
una materia scolastica, in una attività, in un gioco, sentirsi accettato,
benvoluto…) da cui trarre energia vitale e ottimismo. Aiutare i bambini a
scoprire i propri talenti e capacità è indispensabile per una sana
crescita.
- Comunicare la speranza. Il particolare legame di attaccamento rende i messaggi dei genitori
più significativi e d’impatto rispetto a tutti gli altri messaggi ai quali
i bambini sono esposti. Comunicare (non solo a parole) i giusti messaggi
può quindi contribuire alla strutturazione di una mente resiliente.
Cerchiamo di trasmettere soprattutto messaggi di speranza e di fiducia nel
cambiamento.
DA NON DIMENTICARE
Ogni bambino è unico e avrà
bisogno di diversi strumenti, in tempi diversi, per imparare ad affrontare in
modo efficace la vita e le sue sfide. Trovare un equilibrio tra il proteggerlo
e il renderlo autonomo è un dovere di tutti i genitori, e un diritto per ogni
bambino.
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