lunedì 25 gennaio 2016

UN NUOVO VIRUS: LA MALATTIA "ZIKA"

La minaccia del virus ZIKA
Leggo sul Corriere della Sera on line che la malattia è giunta in Italia: son casi di alcuni mesi fa e TUTTi di soggetti che tornavano da zone ove esiste la malattia che NON si trasmette da uomo a uomo ma solo attraverso la puntura di una zanzara. Non esiste allo stato attuale un vaccino
Una nuova minaccia:  il virus zika, trasmesso da una zanzara, in pochi mesi si è diffuso in quasi tutto il Sud America .
Non è un nuovo virus in quanto era stato scoperto per la prima volta in Uganda nel 1947, nella foresta di Zika e negli esseri umani provoca una malattia nota come "zika", "malattia Zika", o febbre Zika.
Il virus è trasmesso da numerose zanzare del genere Aedes, soprattutto Aedes aegypti.   Fino a pochi mesi fa, quando dal Pacifico è sbarcato in America Latina, era poco noto anche se da decenni colpiva le popolazioni africane.
Nella maggior parte dei casi l’infezione, che si sviluppa dopo 7-14 giorni dalla puntura di una zanzara infetta passa inosservata, oppure causa febbre, macchie sulla pelle e congiuntivite. Sintomi  che passano in 2-7 giorni a volte compare una artrite con dolori alle articolazioni per qualche mese.
Sino a poco tempo fa il virus è stato ignorato ma…si è trascurato che il mondo è diventato  un villaggio globale e i continenti sono collegati da migliaia di voli che trasportano persone, animali e …..zanzare (noti sono i casi di malaria in zone vicino agli aeroporti trasmesse da zanzare che hanno viaggiato in aerei).
Negli ultimi mesi vi è stato un aumento impressionante dei casi nel solo Brasile e  il timore maggiore è l’aumento delle segnalazioni di bambini nati con “microcefalia” (cranio piccolo secondario a una anomalia dello sviluppo del cervello durante la gravidanza).
«Anche per questo nella maggior parte dei Paesi, Brasile compreso, i casi di microcefalia non sono tutti regolarmente registrati», ha spiegato Pierpaolo Mastroiacovo, direttore dell’International Centre on Birth Defects and Prematurity di Roma e consulente per l’Organizzazione mondiale della sanità su questi temi. «Manca quindi un parametro certo su cui misurare un eventuale incremento dei casi nella popolazione. Per definizione, tuttavia, poiché si parla di microcefalia quando la circonferenza del cranio è inferiore al terzo percentile, - intendendo cioè che, su una popolazione di riferimento di cento bambini, solo 3 hanno un valore uguale o inferiore a questo - dovremmo aspettarci che in ogni Paese, circa il 3 per cento dei neonati presenti questa anomalia».
Su circa 3 milioni di bambini che nascono ogni anno in Brasile, quindi, il numero di coloro che nascono con microcefalia dovrebbe aggirarsi sui 90 mila: molti più dei 3.500 circa di cui si parla come possibile conseguenza dell’infezione. 
«In effetti non ci sono ancora prove sicure che sia l’infezione a provocare, o favorire l’insorgenza della malformazione», ha confermato Giovanni Maga, virologo dell’Istituto di genetica molecolare del CNR a Pavia. «Ma il fatto che il virus sia stato trovato non solo nella placenta nel liquido amniotico di alcune gestanti, ma anche nel cervello dei bambini in almeno due casi deceduti e sottoposti ad autopsia, è un elemento preoccupante che impone cautela».
Intanto a scopo precauzionale i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie americani (CDC di Atlanta) hanno consigliato di rimandare il viaggio alle donne incinte che fossero in procinto di partire per il Brasile o per uno degli altri 14 stati del Centro e sud America in cui è stata confermata la diffusione del virus. Lo stesso ha fatto il Centro Europeo per il controllo delle malattie (ECDC)
La malattia è stata associata anche a una paralisi transitoria ma grave, Chiamata “sindrome di Guillain Barrè”. I Paesi coinvolti hanno già annunciato misure straordinarie per la bonifica dalle zanzare. Intanto negli USA, ma anche in italia, si è estesa la presenza della zanzara che trasmette normalmente il virus e lo trasmette agli esseri umani: Aedes aegypti, la stessa zanzara, tipica dei climi tropicali e subtropicali, che trasporta altri virus parenti di zika, come quelli della febbre gialla, della dengue e della chikungunya. «Questa affinità non ci permette di escludere che anche zika acquisisca, come i virus della dengue e di chikungunya, la capacità di diffondersi anche tramite la zanzara tigre (Aedes albopticus)», ha messo in guardia dalle pagine del New England Journal of Medicine Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases  di Bethesda, negli Stati Uniti. 
La zanzara tigre ha ormai preso dimora stabile anche in Italia, soprattutto in Emilia Romagna e in particolare nel ravennate, dove infatti si concentrano i casi nostrani di chikungunya. 
Per il momento, in ogni caso, gli unici casi di zika segnalati in Europa, e anche in Italia, riguardano persone che si sono ammalate al rientro da viaggi in zone colpite dall’epidemia. 
Intanto da anni abbiamo segnalazioni di malattie infettive (da virus SARS in poi)  che il “mondo è piccolo” e basta un viaggio per diffondere una malattia.
Bisogna fare attenzione a igiene, vaccinazioni e sorvegliare le malattie , anche  quelle che si sviluppano nei serbatoi animali, che da un momento all’altro potrebbe diffondere. 



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