venerdì 19 gennaio 2018

Screening oculistico sospeso: testimonianza di una mamma. Cecità...gestionale

Screening oculistico sospeso: testimonianza di una mamma. Cecità...gestionale
Cari Genitori
Ho appreso che lo screening oculistico che avviene in alcuni ospedali a Genova non verrà più eseguito. Una mamma ha inviato una testimonianza.
Sul tema si potrebbe discutere a vari livelli (mancano gli oculisti, non serve? ha un costo troppo alto?) ma invece succede solo che, senza discussione,  un servizio venga chiuso. Questo lo trovo veramente indecente da parte di chi governa la sanità.

Carissimo dott. Ferrando,
è piuttosto recente la notizia secondo la quale, a partire dal gennaio 2018, non verrà più offerto alle famiglie dei nuovi nati lo screening oculistico in ospedale, su territorio genovese.
Questa novità negativa mi solleva moltissimi sentimenti, primi fra tutti, la perplessità legata alle evidenti scelte economiche sottese alla decisione (politica), e lo sgomento per le tante famiglie lasciate prive di un appuntamento a volte tanto importante quanto decisivo.
Le voglio dunque raccontare la mia esperienza di mamma, sperando che possa non solo essere utile ad altri genitori, ma anche costituire piccola voce efficace (e spero non ultima) a favore di questo esame attualmente dismesso.
Mio figlio è nato nel dicembre 2015, gravidanza e parto ottimi, tutto secondo natura con la gioia mia e di mio marito (reduci purtroppo, qualche anno prima, da una non altrettanto felice nascita del nostro primogenito, per fortuna conclusasi comunque positivamente). Data l’esperienza pregressa entrambi molto attenti, e abbastanza ansiosi, circa lo stato di salute del piccoletto, ci siamo visti proporre alle dimissioni questa valutazione oculistica, da eseguirsi al compimento del secondo mese di età del bimbo. Non ricordando altrettanto per il primogenito (comunque seguitissimo a sua volta per la sua difficile nascita) accettiamo volentieri e ci presentiamo alla data prevista. Premetto che il bambino, alla nascita, non aveva sollevato alcun dubbio sulla sua salute, anche oculare. Tante volte in seguito ho ripensato alla enorme fortuna legata quasi ad un destino premonitore (il bambino infatti doveva nascere presso un ospedale dove tale screening non veniva proposto e solo per caso, essendo tutti i letti occupati la notte del parto, eravamo stati dislocati presso altra struttura invece organizzata in tal senso). Nonostante la nostra attenzione e sensibilità all’argomento, infatti, riconosco che, di nostra iniziativa, forse non avremmo pensato di sottoporre a visita il piccolo almeno fino al compimento del primo anno di età…
Ebbene, purtroppo dalla visita fu immediatamente riscontrata la presenza di una piccola opacità del cristallino in un occhietto, un’anomalia abbastanza rara, ma da tenere bene sotto osservazione con visite successive per evitare complicazioni, già e soprattutto in questa delicata fase di sviluppo del neonato.
Da allora siamo seguiti con grande assiduità e precisione e a maggio scorso abbiamo dovuto sottoporre ad intervento di rimozione del cristallino il piccolo, essendo purtroppo peggiorato improvvisamente (della qual cosa mi sono accorta prontamente in prima istanza io, come mamma…). La diagnosi dunque è stata di cataratta congenita, una patologia che si presenta circa con la frequenza di  1/2500 neonati, e che, se non seguita scrupolosamente, può anche portare alla cecità. Fortunatamente attualmente le cose sembrano procedere bene, anche se ovviamente la strada ed il percorso sono piuttosto lunghi e certo non si sono esauriti con l’intervento che, anzi, è stato il primo passo di un lungo cammino di riabilitazione.
Insomma, percorso non facile, ma fortunatamente riconosciuto e trattato precocemente, grazie allo screening oculistico.
Per questo trovo fondamentale informare i genitori e le chiedo di fare buona pubblicità tra di loro e anche e soprattutto tra i suoi colleghi pediatri, sperando che l’abolizione dell’esame rimanga circoscritta a questo 2018.

Un caro saluto, con la dimostrazione di tutta la mia stima per la Sua persona ed il suo lavoro,


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