DOVE DEVE DORMIRE IL BEBE': LETTONE O??
PREMESSA:
Ogni bambino è
diverso dall’altro come unica è la relazione che si instaura tra bambino, mamma
e famiglia:
Ci sono bambini
che, da subito, dormono di notte (all’inizio 2-3 ore, poi si svegliano per
mangiare. Arrivare a 4-5 ore all’inizio è un lusso).
Ci sono genitori che “stanno male” appena
sentono il pianto del bambino e altri che tollerano pianti prolungati……ma se
piange bisogna capire perché (sono più preoccupato per chi tollera pianti
prolungati).
Parlate con il vostro pediatra curante e fate
una scelta di coppia.
Io consiglio di far dormire il bambino vicino
alla mamma, nel suo lettino o nelle
culle da affiancare al lettone evitando di farlo dormire nel lettone….ma la
scelta dipende da tanti fattori: caratteristiche del sonno del bambino, “cuore”
di mamma e anche di papà. Delicati sono i primi mesi.
Dormire nel lettone è un fattore citato di
rischio della morte in culla (molto meno di altri fattori) ma è assolutamente da
evitarsi in caso di madri fumatrici, dedite alle droghe, sottoposte a farmaci che
agiscono sul sistema nervoso, obese o con disturbi del sonno o quando si dorme
insieme su divani, poltrone o letti ad acqua. Trovate vari pareri e consigli in questi
articoli con interviste a pedagogisti…poi ognuno deve trovare la sua soluzione
con l’aiuto del pediatra curante.
Alcuni consigli di base (che vanno adattati
poi a ogni bebè):
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Cercare di farlo addormentare con i suoi mezzi
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Non accorrere al primo piantino (a volte fanno rumori nel sonno
e poi si riaddormentano)
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Se piange non vuol dire che abbia sempre fame, a volte basta un
tocco, una carezza
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Non estromettere il coniuge, in genere il padre, dal lettone
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Come dice lo psicoterapoeuta Pellai: “Come regola generale il lettone è il luogo del riposo di mamma e
papà, non di mamma, papà e bambini. Per questi ultimi, il posto ideale dove
fare la nanna è la culla o il lettino. Come ogni regola, però, anche questa può
avere qualche eccezione. Soprattutto nei primi mesi di vita di un neonato: se i
ritmi delle poppate sono ancora un po’ confusi e i risvegli molto frequenti,
infatti, il lettone può diventare un “salvavita” per una mamma che allatta.
L’idea è quella di alleviare la sua stanchezza, di tutelare il suo benessere e,
di conseguenza, quello del bimbo".
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Se leggerete quanto qui sotto (e le centinaia di libri sul tema)
ricordatevi quanto diceva il famoso pediatra Franco Panizon: “ a questo punto, ciascuno è
quanto meno autorizzato a “andare dove lo porta il cuore”: a chiedere a se
stesso (e non ad una “scienza del comportamento” ancora, e speriamo a lungo,
assai fragile) come comportarsi, senza pentimenti e senza timore di condanne”.
https://www.uppa.it/speciale-sonno
PRO lettone
Il mio bambino (anche se sto moltissimo con lui e, a 19 mesi passati, proseguo l'allattamento al senso in parallelo con lo svezzamento) ama dormire da solo nel suo lettino in camera con noi e vedo che ama la sua autonomia e il suo spazio. Solo la mattina lo metto nel lettone e lo coccoliamo, magari ci riaddormentiamo insieme per un altro po': per me è la cosa più bella del mondo. Sono pienamente d'accordo con il senso dell'articolo: tutto deve essere spontaneo, naturale, basato e tarato sulla sensibilità individuale di bambino e mamma/genitori, non può esserci una regola imposta, specialmente da certi pediatri (non il Dott. Ferrando) che dettano regole tassative in tutto, ingenerando sensi di colpa e facendo stare male i bambini e ancora peggio i genitori. Del resto, penso a quei contesti nei quali di letto e di stanze in casa ce ne sono solo uno, e a volte non c'è nemmeno una casa: spesso, a mio parere, "nel lettone no", "la tetta no" ecc...sono fisime mentali che ci autocostruiamo per eccessivo benessere. Questo è il mio personale pensiero.
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