UN MESSAGGIO CHIARO
Oramai appare COVID-19 in Italia sia in fase di tregua, con pochi contagi che fanno intravedere una progressiva endemizzazione del virus.
Segnalazioni personali del Gaslini e da ospedali pediatrici riferiscono che da mesi non si rilevano positività nei tamponi rinofaringei ai bambini.
Bambini che si sono dimostrati, in vari studi meno ricettivi al virus e scarsamente contagianti. Infatti la maggior parte di bambini venuti a contatto con il virus lo hanno preso da genitori oda adulti in genere.
Intanto nessuno ha pensato ai bambini, alla socialità e ai danni da isolamento. Direttive e leggi hanno reso diffocoltoso l'apertura dei centri estivi e, mentre per Come abbiamo detto spesso, basandoci sulla osservazione classica della stagionalità dei virus respiratori nei climi non-tropicali, iil calcio ci si è rapidamente organizzati, i nostri bambini sono destinati all'oblio :-(
Arriverà una seconda ondata nell'autunno???? Nessuno può rispondere e vari esperti stanno dando pareri e opinioni in libertà cercando chi di sdrammatizzare e chi di tragicizzare.
Il risultato è una grande confusione e persone divise in negazionisti e in isolazionisti.
Risultato?? Da una parte alcuni fanno il "Covid Party" e altri si isolano (e isolano i bambini).
Una seconda ondata di COVID-19 a fine autunno/inizio inverno è una possibilità molto reale.
La gravità di questa ondata, ovviamente, non la possiamo conoscere, ma sarebbe irresponsabile non essere pronti a qualsiasi evenienza.
Purtroppo sul territorio non si sta pensando ad ora a nessuna organizzazione. Tuttora in Regione vige l'indicazione della Agenzia Regionale ALISA che in caso di febbre il bambino va seguito...telefonicamente o bisogna avvisare i gruppi territoriali (GSAT) o Gaslini.
Ma dobbiamo far tornare i bambini insieme.
Quanto è avvenuto in questi giorni nei centri estivi deve servire come rodaggio per l'autunno.
NON E' ACCETTABILE NON INIZIARE A PENSARE A STRATEGIE CONDIVISE CON UN GRANDE COINVOLGIMENTO DEL TERRITORIO. SI CONTINUA A RAGIONARE IN UNA OTTICA OSPEDALOCENTRICA.
Dal punto di vista pratico la preparazione e l'organizzazione è fondamentale e dovrebbe prevedere:
- Il sistema 3T: Testare (Fare tamponi), tracciare (seguire e fare i tamponi ai contatti) e trattare (fare diagnosi precoci e terapie precoci sul territorio)
- proteggere ospedali, luoghi di degenza e RSA,
- rafforzare la medicina del territorio,
- permettere una diagnosi precoce e con risposteimmediate
- adottare terapie precoci, triage rapido dei casi, implementazione nuovi protocolli di cura (anticorpi, antivirali, plasma, etc).
Tutte cose che, se fatte bene, per tempo e con le dovute RISORSE, ridurranno enormemente i morti da COVID. Accettando poi con serenità il fatto che il rischio zero non esiste (come non esiste per nessun’altra malattia) ed evitando di ricorrere a misure “straordinarie” che hanno un effetto devastante a livello socio-economico.
Se invece non saremo preparati, e la situazione dovesse, sfuggire di mano come a marzo scorso in alcune zone d’Italia, l'unica opzione possible poi diventerebbe richiudere tutto – un’opzione che porterebbe ad enormi sofferenze per la popolazione.
Con questa mia segnalo e denuncio che in questa fase di tregua estiva (che mi auguro, come tutti che prosegua indefinitamente).
Prepararsi a livello sanitario ed in modo adeguato ad una possibile seconda ondata di COVID-19 è una PRECISA RESPONSABILITA’ POLITICA ED ISTITUZIONALE, a partire dal Governo, dai ministeri rilevanti e dai loro comitati consultivi, e dalle strutture sanitarie loco-regionali. Il tutto senza cercare di scaricare questa responsabilità sui cittadini, che in uno stato democratico devono essere protetti dalle istituzioni sanitarie stesse mentre continuano a svolgere i loro diritti e doveri costituzionali.
Tratto da Le Pillole di Ottimismo: https://www.facebook.com/pillolediottimismo
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