sabato 11 settembre 2021

Aprono le scuole: intanto "i decisori" si allenano per le Olimpiadi dello scaricabarile

Aprono le scuole: intanto "i decisori" si allenano per le Olimpiadi dello scaricabarile

Cari genitori e insegnanti

Ricevo varie lettere di genitori che segnalano qualche problemino (un esempio nella lettera, anonimizzata e sintetizzata, in due parti, qui sotto) per l'inizio dell'anno scolastico.

Ho l'ulteriore prova che la "Catena di comando e decisionale" è improntata al gioco dello scaricabarile. Ci fossero le olimpiadi ambiremmo all'oro. 

Prima parte della lettera: "..........come è possibile che in 3 mesi il Ministero/Governo abbia potuto non pensare a destinare risorse per assumere insegnanti per creare classi con meno bambini per poter garantire anche il metro di distanza.

Perchè i ristoranti devono garantire 1 metro di distanza e "perdere" posti a sedere  in luoghi in cui stai massimo 1 ora e la salute dei nostri figli non è tutelata durante 8 ore di scuola.

Chiedo a lei cosa posso fare, dove posso andare a protestare, non per il cambio scuola di mia figlia ma perchè la salute di mia figlia NON E'TUTELATA.

Mi vaccino e fuori prendo tutte le precauzioni e poi i miei figli che sono i primi untori vanno a scuola uno attaccato all'altro?

Le mie figlie hanno preso il Covid e lo hanno attaccato a noi a mia madre di 80 anni è finita in ospedale e per fortuna non hanno visto mio cognato affetto da grave patologia cronica!!!

Scusi il papiro, so che lei è  da mesi che si batte per migliorare la scuola durante questo periodo di emergenza sanitaria".

 

CONSIDERAZIONI:

A livello di Ministero delegano a uffici e segretari e sottosegretari e poi a direzioni regionali che recepiscono le circolari e scaricano le decisioni su sedi provinciali e comunali e poi sulle singole scuole.  Arrivati a queste ci si ritrova senza un numero adeguato di finanziamento e/o di insegnanti e/o di classi ecc.

Ricordo a coloro che protestano sono in vigore due modi principali di risolvere un problema:

1) Negare che esista un problema affidandosi sulla ignavia della maggior parte di persone che preferiscono adattarsi e non reagire

2) Etichettare chi pone un problema come "rompi...."

(Tempo fa mi avevano detto che "se poni un problema senza dare la soluzione il problema sei tu: frase che rispecchia bene quanto sopra )

 

Seconda parte della lettera: “Mia figlia quest'anno doveva iniziare la 1° elementare alla scuola X  fa parte del plesso IC Y.

Ad una riunione di pochi giorni fa  rè venuto fuori che essendovi l' iscrizione di 28 bambini e non avendo possibilità la scuola di suddividere la classe come lo scorso anno in 2 classi da 14 bambini perchè il Ministero ella Pubblica Istruzione non ha destinato risorse per insegnanti di "appoggio  Covid", 8 di questi bambini andranno all'altro plesso dell'IC Y.

Ovviamente tanto disagio perchè a 7 giorni dell'inizio del 1° anno di scuola di un bambino che era da mesi che non vedeva l'ora d'iniziare questa nuova avventura con i suoi compagni, all'organizzazione familiare che viene sconvolta, la cosa che mi amareggia di più è questa: 

Faranno 2 classi da 20 bambini : in una  i bambini indosseranno la mascherina per 8 ore, ma non staranno ad un 1 metro di distanza , ma hanno soffitti alti e finestre grandi, l'altra dove i 20 andranno in stanza piccola, soffitti bassi con mascherina per 8 ore  e senza 1 metro di distanza”.



 

 

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