Scabbia: Un fastidioso ospite in famiglia e a scuola - Come riconoscere, trattare e prevenire l'infestazione.
La scabbia è una malattia infettiva della pelle, causata da un acaro (lo sarcoptes scabiei, parassita SOLO umano), contagiosa, trasmessa direttamente da persona a persona tramite il contatto fisico diretto, in seguito a contatti prolungati tra pelle, o pelle e mucose, o attraverso oggetti personali come le lenzuola o i vestiti.
La scabbia è diffusa in tutto il mondo e anche se si pensa che interessi solo particolari situazioni di disagio o di scarsa pulizia può colpire persone di tutte le etnie e di tutte le classi sociali. Ed è’ quanto sta avvenendo in questo periodo
La scabbia si diffonde soprattutto all'interno della famiglia, tra persone che condividono lo stesso letto, e in condizioni di affollamento come nelle scuole, nei centri di accoglienza, nelle caserme e nelle case di riposo.
L'acaro femmina scava dei cunicoli nello strato più superficiale della pelle e vi depone le sue uova per un periodo di tempo di circa 21 giorni, corrispondente al ciclo vitale del parassita e al periodo di incubazione prima della comparsa dei sintomi.
SINTOMI:
Il principale sintomo della scabbia è il prurito soprattutto notturno, che inizialmente può essere localizzato tra le dita delle mani e ai glutei, per poi divenire diffuso. Il prurito è molto intenso e fastidioso tale da causare delle lesioni cutanee “da grattamento”.
Oltre al prurito intenso, possono comparire lesioni cutanee in rilievo, dette papule, cunicoli (li scava la femmina per deporre le uova e si manifestano con una lesione lineare rilevata, di colore rosso-brunastro, a decorso tortuoso, lunga qualche millimetro), pustole (raccolte di pus) e lesioni da grattamento.
Le lesioni cutanee si trovano soprattutto a livello degli spazi tra le dita delle mani e dei piedi, sulla superficie flessoria dei polsi e dei gomiti, in regione ascellare, glutea e genitale. Nei lattanti anche sul cuoio capelluto e dietro alle orecchie.
Diagnosi:
La presenza dei cunicoli insieme a prurito soprattutto notturno e magari anche la presenza dei sintomi in altri soggetti all'interno delo stesso gruppo famigliare o della comunità permette di fare la diagnosi di scabbia.In alcuni casi le manifestazioni cliniche sono atipiche e la diagnosi più difficile. In tali casi è necessaria una diagnosi di certezza va fatta dal dermatologo (attraverso il dermatoscopio e confermata, se persistono dubbi, dall'esame al microscopio del tessuto grattato in corrispondenza dei cunicoli che mostra la presenza dell'acaro, delle uova e/o delle feci).
TERAPIA:
Il trattamento consiste nell'uso di specifiche creme scabiacide da applicare su tutto il corpo secondo le indicazioni fornite dal medico e secondo cicli ben stabiliti.
Bisogna porre attenzione anche agli oggetti personali (asciugamani, vestiti, lenzuola) che devono essere lavati con acqua calda o isolati (es. in una borsa di plastica chiusa) per almeno 3 giorni. Tali misure possono essere ripetute a distanza di 7 giorni, per agire su possibili uova rimaste vive. I sintomi non scompaiono subito dopo aver iniziato la terapia e potrebbero durare da qualche giorno fino a qualche settimana dopo la cura. Il trattamento deve essere svolto, a scopo di prevenzione, anche ai membri sani del nucleo familiare per ridurre il rischio di re-infezione.
PREVENZIONE:
Qualora si fosse venuti a contatto con una persona malata, la prevenzione si può attuare adottando alcuni accorgimenti:
· - Effettuare il trattamento preventivo consigliato dal medico;
· - Sostituire la biancheria personale, le lenzuola, le federe e gli asciugamani;
· -Lavare la biancheria in lavatrice a temperatura superiore ai 60°C;
· - Porre in un sacco impermeabile tutto ciò che non è lavabile ad alte temperature (coperte, cuscini, capi in lana), lasciarlo chiuso per almeno 48 – 72 ore e poi esporlo all'aria. L'acaro non può sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana.
La La
riammissione a scuola o in altre comunità può avvenire solo dopo aver effettuato la terapia prescritta e dopo visita medica.
Fonte Ospedale pediatrico “Bambin Gesù”
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