Mio figlio ha spesso mal di pancia. L’ho già fatto visitare da diversi pediatri, ma non hanno trovato nulla. Cosa potrebbe essere? Potrebbe trattarsi di un problema psicosomatico?
Lettera firmata, e-mail
Quella della lettrice è una domanda molto comune tra i genitori, perché il dolore addominale è uno dei disturbi più frequenti nei bambini. Nella maggior parte dei casi si tratta di episodi passeggeri, legati magari a un’influenza intestinale, in tal caso associati a diarrea e/o a vomito. Quando il bambino continua a lamentarsi e gli accertamenti medici non evidenziano alcuna causa organica, è comprensibile che i genitori si preoccupino e si chiedano cosa stia realmente accadendo. In questi casi, una possibilità da considerare è che il mal di pancia possa avere un’origine psicosomatica. Ciò significa che il dolore è reale, ma non dipende da un problema fisico, bensì da un disagio emotivo che il bambino non riesce a esprimere in altro modo. I bambini, infatti, comunicano le loro emozioni attraverso il corpo in misura maggiore degli adulti e, quando provano ansia, paura o stress, possono manifestare sintomi fisici come dolori addominali o mal di testa. Non è raro che questi episodi si presentino in situazioni specifiche: al mattino, prima di andare a scuola, nei periodi di cambiamento come un trasloco o la nascita di un fratellino, oppure in momenti di tensione familiare. Il dolore, quindi, diventa un segnale di un disagio interiore che non sa come esprimere a parole. È fondamentale comunque intervenire precocemente ed evitare che il disturbo si cronicizzi e diventi un meccanismo abituale di risposta allo stress. Continuare a sottoporre il bambino a visite e accertamenti senza trovare una causa rischia di rafforzare il problema, perché lo porta a concentrarsi ancora di più sul dolore. Cosa fare, allora? Innanzitutto, è importante ascoltare il bambino con attenzione, senza sminuire il suo malessere (ma dire non hai niente perché anche se non c’è una causa organica il bambino sta davvero male). È bene rassicurarlo, spiegandogli che il corpo può reagire in questo modo quando si è preoccupati o stressati, e aiutarlo a esprimere le sue emozioni con il dialogo o con attività rilassanti. Creare un ambiente sereno e privo di pressioni eccessive può favorire un miglioramento spontaneo. Se il problema persiste e interferisce con la sua vita quotidiana, può essere utile parlarne con il pediatra, che potrà valutare insieme alla famiglia il percorso più adatto per aiutare il bambino a superare il suo disagio. Ed un eventuale aiuto al bambino, e alla famiglia, di tipo pedagogico o psicologico (o entrambi). Riconoscere e accettare l’origine psicosomatica del dolore rappresenta il modo giusto per garantire il benessere del bambino e prevenire difficoltà future.
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