giovedì 20 febbraio 2025

Hikikomori: Quando i Giovani si Rinchiudono in Casa 🏡, Famiglie Hikikomori e contributo di Ferruccio Masnata

Hikikomori e abbandono scolastico: Quando i Giovani si Rinchiudono in Casa 🏡, Famiglie Hikikomori e contributo di Ferruccio Masnata.

L'Hikikomori (彼もり) è un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto in Giappone, dove si stima che circa 1 milione di giovani abbiano scelto di ritirarsi dalla società. Ma anche in Italia i casi stanno aumentando, e sempre più famiglie si trovano ad affrontare questa situazione senza sapere come reagire.

Cos'è l'Hikikomori? 🤔

Il termine giapponese "Hikikomori" significa isolarsi, stare in disparte. Si tratta di adolescenti e giovani adulti che decidono di chiudersi nella propria stanza per mesi o anni, senza frequentare la scuola, il lavoro o le relazioni sociali.

L'unico contatto con il mondo esterno avviene attraverso internet, videogiochi e fumetti, che diventano la loro realtà.

Ma attenzione! ⚠️

L'Hikikomori non è semplicemente una dipendenza da internet, ma una vera e propria "anoressia sociale", un rifiuto volontario del mondo reale.

Come si riconosce un Hikikomori? 🔍

I giovani Hikikomori presentano spesso questi comportamenti:

  • Si isolano completamente nella loro stanza
  • Non vanno a scuola o al lavoro
  • Invertono il ritmo sonno-veglia
  • Ordinano il cibo online per non uscire
  • Parlano solo con amici virtuali, spesso altri Hikikomori
  • Rifiutano ogni contatto con la famiglia

Perché succede? 🌐

Le cause dell'Hikikomori sono complesse e possono variare da cultura a cultura:

  • In Giappone ✈️: i giovani subiscono una forte pressione sociale per il successo scolastico e lavorativo.
  • In Occidente 🌍: spesso il problema nasce dalla mancanza di punti di riferimento, dal senso di inadeguatezza e dalla paura di affrontare il mondo reale.

Come possono aiutare i genitori? 🎯

Molti genitori non sanno cosa fare e spesso si sentono impotenti. Ecco alcuni consigli:

  1. Non forzare il ragazzo a uscire subito — Questo potrebbe peggiorare la situazione.
  2. Mantenere una comunicazione aperta — Anche se sembra rifiutarla, il ragazzo ha bisogno di sentirsi accettato.
  3. Coinvolgere specialisti — Psicologi e terapeuti esperti possono aiutare gradualmente il giovane a reinserirsi.
  4. Evitare il giudizio e il senso di colpa — Non si tratta di pigrizia o capriccio, ma di un disagio profondo.
  5. Favorire piccole uscite — Anche solo una passeggiata o un'attività condivisa può essere un passo avanti.

L'Hikikomori in Italia 🇮🇹

Attualmente in Italia si stima che ci siano oltre 100.000 casi, ma molti giovani potrebbero rientrare nella sindrome senza che le famiglie chiedano aiuto. Il fenomeno rischia di diffondersi sempre di più, visto l'aumento del tempo trascorso online dai giovani.

Un problema familiare 🏡

A volte, l'intero nucleo familiare si adatta a questa condizione: i genitori lavorano da casa, i fratelli smettono di andare a scuola, e l'isolamento diventa la norma. In questi casi, è ancora più difficile spezzare il circolo vizioso.

Cosa fare se si sospetta un caso di Hikikomori? 🚨

  • Rivolgersi a uno specialista (neuropsichiatra, psicologo, servizi per l'infanzia e adolescenza)
  • Cercare supporto in associazioni specializzate come Hikikomori Italia
  • Non aspettare troppo: il tempo è un fattore chiave per evitare che la situazione si cronicizzi

L'Hikikomori non è una condanna definitiva, ma uscire da questa condizione richiede tempo, pazienza e un supporto adeguato. Se sospetti che qualcuno vicino a te stia vivendo questa realtà, offrigli ascolto senza giudicare e aiutalo a trovare il giusto supporto! 💪🏼

 

Esistono segnalazioni di famiglie hikikomori, in cui non solo l’adolescente ma anche altri membri, come genitori o fratelli, sviluppano una forma di ritiro sociale. Sebbene la letteratura scientifica si sia concentrata principalmente sui giovani, ci sono casi descritti in cui l’isolamento diventa una dinamica familiare, spesso alimentata da fattori culturali, psicologici e socioeconomici.

Famiglie Hikikomori: una panoramica

  1. Ritiro multigenerazionale – In alcune famiglie, il ritiro inizia con un figlio adolescente ma si estende a uno o entrambi i genitori, specialmente se già predisposti all'isolamento per problemi psicologici, perdita del lavoro o difficoltà sociali.
  2. Isolamento dei fratelli – I fratelli o le sorelle possono imitare il comportamento del familiare hikikomori o sviluppare ansia sociale, riducendo progressivamente le interazioni con l’esterno.
  3. Genitori già ritirati – In alcuni casi, il figlio hikikomori nasce in un contesto in cui i genitori sono già socialmente isolati, il che impedisce lo sviluppo di strategie di reinserimento.
  4. Fattori culturali e sociali – In Giappone, dove il fenomeno è stato inizialmente studiato, sono stati documentati casi in cui famiglie intere vivono auto-recluse, spesso dipendenti economicamente dai risparmi accumulati o dagli aiuti governativi.

Dati e studi

Al momento, la ricerca sulle famiglie hikikomori è ancora limitata, ma alcuni psichiatri e antropologi stanno esplorando il fenomeno in diverse parti del mondo, compresa l’Italia. L’Hikikomori Italia Research ha evidenziato come in alcune famiglie il ritiro sia transgenerazionale, con genitori che, pur non essendo del tutto isolati, evitano comunque il contatto sociale, lavorativo e comunitario.

Conclusioni

Anche se meno diffuso rispetto all’hikikomori individuale, l’isolamento familiare è una realtà, soprattutto nei nuclei già vulnerabili. Sarebbe interessante approfondire se esistono servizi specifici per questi casi e come intervenire per prevenire il consolidamento del ritiro su più generazioni. Ti sei imbattuto in situazioni simili nella tua esperienza?

 

bibliografia sulla hikikomori Familiare

La letteratura sul fenomeno dell'hikikomori familiare è ancora in fase di sviluppo, ma esistono alcune risorse che esplorano il ruolo della famiglia nel contesto del ritiro sociale. Ecco una selezione di riferimenti che potrebbero esserti utili:

  1. De Stefano, M., Rispoli, M., Rotondo, A., Siniscalchi, R., & Spina, R. (2022). "Un progetto di ricerca sugli stili familiari di ragazzi e famiglie con un membro hikikomori." Psicobiettivo, 2, 161-170. 

Franco Angeli

Questo articolo approfondisce il fenomeno dell'hikikomori, analizzando come i sintomi siano il risultato di meccanismi disfunzionali a livello sociale, familiare e individuale.

  1. Saitō, T. (2013). Hikikomori: Adolescence without EndUniversity of Minnesota Press.

Un testo fondamentale che esplora il fenomeno dell'hikikomori, con riferimenti al contesto familiare e alle dinamiche che possono contribuire al ritiro sociale.

  1. Aguglia, E., Signorelli, M. S., Pollicino, C., Arcidiacono, E., & Petralia, A. (2010). "Il fenomeno dell’hikikomori: Cultural bound o quadro psicopatologico emergente?" Giornale di Psicopatologia, 16, 157-164. 

Riviste Digitali

Questo studio analizza l'hikikomori come fenomeno culturale e psicopatologico, considerando anche l'influenza del contesto familiare.

  1. Nonaka, S., Shimada, H., & Sakai, M. (2020). "Family Behavioral Repertoires and Family Interaction Influence the Adaptive Behaviors of Individuals With Hikikomori." Frontiers in Psychiatry.

Questo articolo esamina come le interazioni e i comportamenti familiari possano influenzare le persone affette da hikikomori.

Questi riferimenti offrono una panoramica sulle dinamiche familiari associate al fenomeno dell'hikikomori e possono fornire spunti utili per ulteriori approfondimenti.

 

Allego il contributo dell’amico neuropsichiatra Masnata del 2012: 

“Negli ultimi 10 anni mi sono confrontato sempre di più con la patologia di ritiro casalingo di adolescenti, maschi e femmine, spesso in famiglie in cui il padre era assente, fisicamente per morte o divorzio, o praticamente, per comportamento. 

I contatti reali con amici e la frequenza della scuola erano sospesi. L’uso di Internet ed anche dei videogiochi era presente. Talora i ragazzi arrivano a picchiare la madre. Nel giornale in linea “Le Monde” ho trovato il 10.6.2012 l’articolo seguente che traduco e sintetizzo:

“Lo "hikikomori" si manifesta, più spesso in maschi, in assenza di schizofrenia o ritardo mentale, con un modo di vita centrato sul proprio domicilio,  nessun interesse o desiderio per la scuola o il lavoro da più di sei mesi. È frequente in Giappone dove 1,2% della popolazione ne soffre (264000 casi su 127 milioni di abitanti) secondo un rigoroso studio del prof. T Kato, Università di Kyushu, secondo il quale in futuro ci saranno 1 milione di casi della sindrome.  I primi segni appaiono a 12-13 anni e molti genitori  non consultano per vergogna o pregiudizio. Alan Teo, psichiatra dell’università del Michigan, ha pubblicato in marzo, nell'International Journal of  Social Psychiatry, un articolo sul primo caso di hikikomori osservato in USA

Certi di questi giovani hanno sintomi psichiatrici, che però di per sé non giustificherebbero la reclusione. 

Il fenomeno non è dovuto a tossicomania del Web o dei giochi video, che contribuirebbero solo a ridurre il bisogno di comunicazione con altri esseri umani concreti. 

Il prof. Kato nota l’importanza del mutamento di famiglia e società : famiglia attuale di tre o quattro persone, genitori che lavorano, pressione scolastica e rimproveri in caso di risultati scarsi. 

Ma non si tratta solo di cose giapponesi in quanto lo hikikomori è riscontrato in Spagna, Italia, Corea del Sud, perfino in Oman e da poco in Francia: 30 casi, dai 16 ai 30 anni,  in 15 mesi all’Hopital St Anne di Parigi.

 Spesso c’è ritardo a domandare aiuto, per vergogna o senso di colpa. Solo mezzo di aiuto: visite a casa di un terapeuta e presa in carico della famiglia. Ricovero per i casi più difficili. 

In caso di successo questi adolescenti ringraziano di averli fatti uscire dal circolo chiuso. Secondo lo psichiatra  Serge Tisseron lo hikikomori potrebbe essere in adolescenza un ritiro all’interno di sé che permetterebbe di gestire le emozioni, i conflitti, le preoccupazioni per il futuro, evitando di entrare in una patologia psichiatrica dichiarata.”  Ferruccio Masnata, psicoterapeuta, NPI.


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