domenica 23 marzo 2025

Dispersione scolastica, ragazzi NEET (Not in Education, Employment, or Training) *e genitorialità



  

Dispersione scolastica, ragazzi NEET (Not in Education, Employment, or Training) *e genitorialità disfunzionale: una prospettiva pediatrico-psicologica

 

In questi giorni è apparsa a stampa la notizia dell’aumento del fenomeno dei cosiddetti NEET.

Cosa sono e cosa si può fare per prevenire, individuare precocemente? 

Alcuni sostengono che bisogna rendere più attrattivo un lavoro mentre come pediatra sono convinto che bisogna intervenire sul “vaccino dei vaccini”: l’educazione  

Introduzione In una realtà sempre più complessa, i pediatri e gli psicologi si trovano ad affrontare sempre più frequentemente situazioni in cui i giovani vivono in una condizione di isolamento prolungato.

Dispersione scolastica e NEET: il quadro attuale I dati indicano che un numero crescente di adolescenti abbandona precocemente il percorso scolastico o non riesce a inserirsi in un contesto lavorativo. Le cause sono multifattoriali e spaziano da difficoltà economiche e culturali a problemi psicologici e relazionali. Il fenomeno NEET, in particolare, coinvolge ragazzi che, privi di un percorso formativo e lavorativo, tendono a sviluppare un progressivo isolamento sociale, con il rischio di una deriva depressiva o antisociale.

 

Il ruolo della genitorialità disfunzionale In molti casi, l'abbandono scolastico e la condizione NEET sono espressioni di una genitorialità disfunzionale, caratterizzata da iperprotezione, trascuratezza affettiva o dinamiche di controllo eccessivo. Alcuni genitori, spesso inconsapevolmente, contribuiscono al ritiro sociale dei figli attraverso una gestione ansiosa delle difficoltà adolescenziali, la negazione dei problemi o la delega totale delle responsabilità educative alla scuola o ai servizi sanitari.

Un aspetto critico riguarda il cosiddetto "brainrot" da uso eccessivo di smartphone e dispositivi digitali, che porta molti giovani a rifugiarsi in mondi virtuali a scapito delle relazioni reali.  Però più frequentemente ritengo che qui sia un fenomeno secondario di un malessere più profondo.. In questi contesti, la mancanza di confini educativi da parte dei genitori favorisce un progressivo disinvestimento nella realtà e nella progettualità futura.

 

L'impatto sulla salute mentale e fisica Il ritiro scolastico e sociale non si limita a conseguenze educative e lavorative, ma ha un impatto significativo sulla salute mentale e fisica degli adolescenti. Si osservano frequentemente disturbi del sonno, disturbi psicosomatici, ansia, depressione e forme di autolesionismo. Il pediatra diventa spesso il primo interlocutore a intercettare questi segnali e a suggerire un percorso di supporto.

Strategie di intervento e proposte operative Affrontare la dispersione scolastica e il fenomeno NEET richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga famiglie, scuole, servizi sociali e sanitari. Alcuni possibili interventi includono:

·       Screening precoce nelle visite pediatriche per individuare segnali di disagio e ritiro sociale.

·       Supporto alla genitorialità, attraverso incontri formativi e gruppi di sostegno per aiutare i genitori a riconoscere e gestire le difficoltà educative.

·       Collaborazione tra pediatri, psicologi e scuola, con percorsi condivisi per prevenire l'abbandono scolastico e promuovere il benessere psicologico.

·       Riduzione della dipendenza digitale, con programmi di educazione all'uso consapevole delle tecnologie.

·       Percorsi di reinserimento scolastico e lavorativo, con l'ausilio di tutor e orientatori specializzati.

Conclusioni Il fenomeno della dispersione scolastica e dei NEET è un problema complesso che necessita di un'azione coordinata tra sanità, scuola e famiglia. Il pediatra, in collaborazione con lo psicologo, può svolgere un ruolo cruciale nell'individuazione precoce dei segnali di disagio e nell'attivazione di percorsi di supporto, contribuendo così a costruire un futuro più solido per questi giovani.

 

 

*In Italia, il fenomeno dei NEET (Not in Education, Employment, or Training) riguarda una significativa porzione della popolazione giovanile. Secondo i dati del 2022, il 19% dei giovani tra i 15 e i 29 anni si trova in questa condizione. 

conibambini.org

Ecco una tabella che illustra la distribuzione dei NEET per fasce d'età:

Fascia d'età

Percentuale di NEET

15-19 anni

6,3%

20-24 anni

19%

25-29 anni

22,7%

orizzontescuola.it

Analisi del fenomeno:

Il fenomeno dei NEET in Italia è influenzato da diversi fattori:

  • Disparità territoriali: Esistono significative differenze tra le diverse aree del Paese, con una maggiore concentrazione di NEET nelle regioni meridionali e nelle aree interne, dove le opportunità economiche e formative sono più limitate. 

diariodellaformazione.it

  • Differenze di genere: Le donne rappresentano una quota significativa dei NEET, spesso a causa di responsabilità familiari o di barriere culturali che limitano la loro partecipazione al mercato del lavoro. 

diariodellaformazione.it

  • Livello di istruzione: I giovani con un livello di istruzione inferiore hanno una maggiore probabilità di diventare NEET, evidenziando una correlazione tra abbandono scolastico e inattività. 

conibambini.org

Cause ipotizzabili:

  • Disallineamento tra sistema educativo e mercato del lavoro: Il sistema educativo italiano spesso non fornisce competenze adeguate alle esigenze del mercato del lavoro, rendendo difficile per i giovani l'inserimento professionale. 

assorienta.it

  • Crisi economica e mancanza di opportunità lavorative: La stagnazione economica e la carenza di posti di lavoro, soprattutto per i giovani, contribuiscono all'aumento del numero di NEET. 

startmag.it

  • Barriere socio-culturali: Aspetti culturali e sociali possono scoraggiare la partecipazione dei giovani, in particolare delle donne, al mercato del lavoro o a percorsi formativi. 

diariodellaformazione.it

Possibili soluzioni:

  • Riforma del sistema educativo: Allineare i programmi scolastici e universitari alle esigenze del mercato del lavoro, promuovendo competenze pratiche e professionali.
  • Politiche attive del lavoro: Implementare programmi di formazione professionale, apprendistato e tirocini per facilitare la transizione dalla scuola al lavoro.
  • Incentivi alle imprese: Offrire agevolazioni fiscali alle aziende che assumono giovani o che investono in programmi di formazione.
  • Supporto alle famiglie: Fornire servizi di supporto, come asili nido e congedi parentali flessibili, per facilitare la partecipazione delle giovani madri al mercato del lavoro.
  • Interventi mirati nelle aree svantaggiate: Sviluppare programmi specifici per le regioni con alta concentrazione di NEET, promuovendo lo sviluppo economico e l'accesso all'istruzione.

Affrontare il fenomeno dei NEET richiede un approccio integrato che coinvolga istituzioni, imprese e società civile, con l'obiettivo di creare un ambiente favorevole all'inclusione dei giovani nel tessuto socio-economico del Paese.


 


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