martedì 7 giugno 2011

"La stanza delle serpi" Scheda del libro a cura di Filippo Dagnino



AUTORE: Lemony Snicket



CASA EDITRICE: Salani



ANNO DI STAMPA: 2000



GENERE: drammatico



LUOGO E AMBIENTE: una villa



PERSONAGGI PRINCIPALI: i
fratelli Badelaire: Violet, Klaus e Sunny
e il loro nemico: il conte Olaf



LINGUAGGIO: narrativo





BREVE TRAMA: Questo libro
narra la storia degli sfortunati orfani Baudelaire:Violet, Klaus e Sunny che,
dopo tanti eventi sfortunati, si ritrovano nella villa del loro tutore cioè uno
zio svampito proprietario di molti rettili.



La vicenda può apparire lieta
all’inizio quando gli orfani sono in compagnia di questi animali e dello zio. Tuttavia
non bisogna lasciarsi ingannare perchè, dopo poche battute, entrerà in scena il
conte Olaf, sotto il falso nome di Stephano, che si farà riconoscere come
l’assistente dello zio svampito.



Violet, Klaus e Sunny ,
dovranno affrontare molte disgrazie a causa di Olaf, ma riusciranno a trionfare
mandandolo in prigione anche se, dopo poco tempo, riuscirà a evadere.





MESSAGGIO DELL’AUTORE: Secondo
il mio parere l’autore con questo libro vuole trasmetterci un messaggio di
speranza in quanto, anche nelle situazioni più difficili e sfortunate, si può
trovare sempre una via d’uscita con la buona volontà e la determinazione.





****GIUDIZIO E COMMENTO
PERSONALE: questo libro, pur essendo molto triste e drammatico, risulta di
piacevole lettura perché narra una storia emozionante e molto interessante.



lunedì 6 giugno 2011

L'Abbraccio di Don Orione

Cari amici,
nella pagina "Eventi" abbiamo pubblicizzato la serata che si terrà domenica 12 Giugno alle 18,15 presso la parrocchia di San Francesco d'Albaro (Genova) in favore della casa famiglia "L'Abbraccio di Don Orione".
Primo obiettivo del centro è l'accoglienza di neonati in gravi criticità per problemi familiari, sociali, economici ed in attesa di reinserimento nella famiglia naturale o adottiva.
Secondo obiettivo è la realizzazione di :
  • una comunità alloggio per madri con bambini, privilegiando ragazze madri minori favorendone il reinserimento nell'ambito scolastico e nella società attraverso la ricerca di lavoro con progetti personalizzati.
  • monolocali per la graduale autonomia
  • un mini-appartamento per nucleo familiare in difficoltà
  • locali multifunzionali per consulenze mediche e psicologiche gratuite.

Maggiori informazioni le potete trovare sul sito www.abbracciodonorione.it

Alberto Ferrando

mercoledì 1 giugno 2011

Le zecche, che fare?

Cari amici,
l'estate sta arrivando...sole, mare, gite fuori porta e....qualche guastafeste!! Iniziamo con le zecche, parleremo più avanti delle zanzare, processionarie.. Per qualsiasi dubbio contattatemi al mio indirizzo email aferrand@fastwebnet.it e visitate il blog di repubblica http://www.medico-bambini-genova.blogautore.repubblica.it/ dove ho risposto ad una mamma.
Chi sono le zecche? e come dobbiamo comportarci?




Le zecche sono acari appartenenti alla famiglia delle Ixodiae, comunemente definite zecche dure in quanto provviste di scudi dorsali chitinizzati che nei maschi sono estesi a tutta la superficie dorsale
dell’idiosoma mentre nelle femmine, nelle larve e nelle ninfe sono limitati alla sola regione anteriore.



Le zecche necessitano di tre pasti ematici che, a seconda delle specie, possono essere completati tutti o in parte sullo stesso ospite, oppure necessitano di tre pasti diversi ed anche l’uomo rientra nel ciclo biologico delle zecche. Il loro morso può essere veicolo di malattie con una percentuale di sviluppo della malattia stessa basso se la zecca viene staccata entro 36-48 ore. Le zone a maggior rischio sono prati con vegetazione erbacea e arbustiva ed in boschi a prevalenza di latifoglie. Determinante è la presenza di animali selvatici che rappresentano i serbatoi naturali di alcuni agenti patogeni a trasmissione vettoriale, tra cui Borrelia, Rickettisia delle febbri eruttive, dell’encefalite da zecca eCoxiella burneti. Nei contesti urbani i rischi si hanno nelle aree con vegetazione erbacea e negli ambienti accessibili a cani e
gatti. La massima attività delle zecche è nei periodi primaverili ed estivi.



La zecca deve essere rimossa immediatamente dalla cute, afferrandola saldamente con una pinzetta, tirandola e nello stesso tempo effettuando una piccola rotazione per evitarne la rottura. Se il rostro dovesse rimanere all’interno, deve essere estratto con l’aiuto di un ago sterile. Prima dell’estrazione
non applicare mai calore o sostanze tossiche per la zecca, come alcol, vaselina poiché inducono nella zecca un rigurgito, con un forte aumento del rischio di trasmissione di agenti patogeni.



Solamente dopo l’estrazione disinfettare la parte lesionata avendo l’accortezza di non usare prodotti che tingano la pelle, potrebbero nascondere segni dell’infezione. Occorre poi spremere la lesione onde favorire il sanguinamento e la fuoriuscita del contenuto della tasca trofica ed avvisare il pediatra o il medico curante nel caso di un adulto, che suggerirà di seguire un periodo di osservazione di circa 30-40 giorni per individuare tempestivamente l’eventuale comparsa di segni e sintomi d’infezione.



La reazione infiammatoria è causata dai secreti salivari composti da diverse sostanze con attività anestetica, rubefacente, anticoagulante e dalla reazione stessa del soggetto punto. La potenziale pericolosità della zecca deriva dalla sua capacità di veicolare all’uomo agenti infettivi e di
funzionare come serbatoio naturale del patogeno garantendone la replicazione all’interno dell’organismo. Fra i patogeni trasmessi ricordiamo:



·
Borrelia burgdorferi s.l, responsabile della
malattia di Lyme, che appare con un iniziale eritema circolare attorno alla
puntura dopo un paio di settimane, per passare poi, negli stadi successivi, a
dolori muscolari e ossei, con possibili disturbi cardiaci ed infine, se non
curata, allo sviluppo di un artrite cronica. Raramente può influire sul sistema
nervoso.



·
Rickettsia conorii israeli , agente della febbre
eruttiva, la cui trasmissione avviene oltreché dalla saliva inoculata con il
morso, anche dalle feci e dalle goccioline di fluido emesso dalle
articolazioni. Evitate, quindi, di manipolare le zecche a mani nude e prestate
la massima attenzione a non romperle.



·
Rickettsia slovaca, responsabile della sindrome
TIBOLA, che porta spossatezza, artralgia e senso di affaticamento.



·
Arbovirus, agente dell’encefalite da zecche,
presente in foci endemiche nel Nord-Est dell’Italia e in tutta l’Europa
settentrionale e dell’Est.



La prevenzione si fonda su norme comportamentali, quali:



·
Non frequentare i passaggi della fauna selvatica.



·
Preferire sentieri con vegetazione bassa.



·
Evitare di sedersi a terra su foglie o erbe secche.




·
Indossare abiti chiari che rendono più agevole l’individuazione delle zecche.




·
Indossare scarpe alte e pantaloni lunghi.



·
Evitare di creare con gli abiti strascichi (es. maglie legate in vita)








Ispezionare sempre il corpo del bambino, oltre che il proprio, dopo un’attività all’aria aperta.

L’utilizzo di insetto-repellenti è importante se si va in aree infestate di zecche oppure dove sussiste un elevato numero di casi di malattia da zecca, mentre è fondamentale, per la nostra prevenzione, usarli abitualmente sui nostri animali domestici, almeno, per tutto il periodo estivo.



I principi attivi sono essenzialmente tre:









  • DEET: molecola
    particolarmente attiva, il cui impiego deve essere diversificato a seconda dell’età: mai usato sotto i 6 mesi, in concentrazioni inferiori al 10% fra i 6 mesi e i 2 anni con una sola
    applicazione giornaliera, mentre le stesse concentrazioni possono essere utilizzate tre volte al giorno in bimbi fra i 2 ed i 12 anni. Oltre i 12 anni la concentrazione può aumentare, senza superare il 30%, sempre 3 o 4 volte al giorno. I prodotti a base di DEET possono essere impiegati sulla cute o anche sugli abiti.


·
PICARIDINA: più sicura sotto il profilo tossicologico, tuttavia è temporalmente meno attiva.




·
PERMETRINA: garantisce una protezione al 100%. I prodotti a base di p. devono essere utilizzati solo sugli abiti e mai direttamente sulla cute.



Alberto Ferrando