lunedì 14 febbraio 2011

"Neonati maleducati" Commento del dottor Ferrando


NEONATI MALEDUCATI

Nella prefazione uno psicologo (Giuseppe Sparnacci) racconta di una domanda di una mamma che chiede cosa fare di suo figlio di 3 anni che alla sera esige il telecomando e fa vedere a tutti il programma che vuole lui. Il “piccolino” , a un certo punto, spegne la TV e dice “tutti a nanna”. La risposta data dallo psicologo è stata “lo chiami papà”!!! Genitori succubi dei desideri e voglie del bambino perché non hanno la forza di educare, cioè di dare regole e frustrazioni.

Regole, momenti di noia (che stimolano creatività e fantasia) desideri non realizzati frustrazione e anche dolore hanno un valore educativo, servono a crescere a formare individui per il futuro ad avere adolescenti temprati e pronti a reagire alle frustrazioni della vita.

Spesso i genitori cercano invece di evitare dolori e frustrazioni, a partire dai “no” che bisogna dare. Pensando di proteggere invece si danneggiano i bambini. Stiamo osservando sempre più che i bambini sono fragili, insicuri, poco dotati di autonomia e poco muniti di quelle fondamentali doti che rendono gli individui forti, liberi, capaci e sociali: la tolleranza e l’adattabilità.

I ritmi della nostra società, sempre più veloci e competitivi, creano stress e ansia e alcuni genitori trasferiscono, inconsciamente, questo sui figli con conseguenti paure e medicalizzazione da cui derivano vari problemi come un eccesso di consumo di farmaci oltre a creare nei bambini uno stato di ansia.

L’autore non si vergogna di ammettere che potrebbe risultare antipatico in quanto nel testo sarà duro, impietoso, ripetitivo e magari esagerato. Infatti anche il pediatra, come un genitore, che non può essere un amico o un compagno del figlio, che deve educare anche suscitando reazioni ostili o odio nel bambino quando è il caso, deve sostenere con determinazione, nei confronti dei genitori, una genitorialità e delle regole e non solo accontentare tutte le richieste.

E’ più facile per un genitore dire di si che negare qualcosa e così anche per un pediatra è più facile accontentare un genitore facendo quanto richiede: farmaci o esami in eccesso invece di cercare di capire “il perché” un bambino presenti alcuni disturbi. Sono sempre più frequenti in ambulatorio i bambini con disturbi ansiosi o depressivi che si manifestano con vari tipi di sintomi: mal di testa, mal di pancia, nausea, mancanza di appetito, disturbi del sonno, agitazione, disturbi del comportamento, scarso rendimento scolastico, disturbi dell’intestino ecc. o con altri quadri clinici. In questi casi è più facile e tranquillizzante dire che non è niente e che con una terapia di vitamine o integratori o blandi sedativi o erbe o medicine alternative o facendo un po’ di esami andrà tutto a posto, e a volte è così perché intanto il bambino può aver risolto la sua situazione ma certe situazioni non richiedono nulla di tutto questo ma considerazione del sintomo e del bambino e cercare di capire “il perché” o “che cosa” può essere successo. Un percorso che pediatra e genitore debbono affrontare insieme con fiducia e reciproca comprensione senza nascondersi, spesso tutti e due, dietro la negazione, la tranquillizzazione, il “passerà crescendo” o la somministrazione di farmaci o solo la somministrazione di farmaci . E’ più facile curare una patologia acuta anche importante come una broncopolmonite, e di maggior soddisfazione, che affrontare questi temi soprattutto quando il genitore vuole una rapida soluzione con qualche medicina (nota di Ferrando)



Carattere e personalità sono già presenti alla nascita (e probabilmente anche prima, nella pancia della mamma): questo non vuol dire rinunciare al dovere del genitore di dare una guida, esempio e formazione, insomma una educazione.

Il genitore deve tenere conto delle preferenze del piccolo ma è altrettanto giusto che non diventino una griglia stretta e immodificabile e anche un alibi per non fare alcune cose fatte “per il suo bene”: seggiolino in auto anche se piange, assumere farmaci se necessari, fare il bagnetto se non vuole, offrire vari cibi anche se ne vuole solo pochi.

I genitori dicono spesso “poverino perché farlo soffrire?”: l’educazione di un bambino non vuol dire accontentarlo in tutto se piange ma abituarlo a cose che non vuole fare (dormire, mangiare ecc. soprattutto se “mal”educato).

(Il significato della parola educazione viene dal latino e-ducere che significa letteralmente condurre fuori, quindi liberare, far venire alla luce qualcosa che è nascosto. Si intende il processo attraverso il quale l'individuo riceve e impara quelle particolari regole di comportamento che sono condivise nel gruppo familiare e nel più ampio contesto sociale in cui è inserito. Può essere anche definita come l'atto, l'effetto dell'educare o come buona creanza, modo di comportarsi corretto e urbano nei rapporti sociali).

Nel libro si trovano varie considerazioni sul prolungamento dell’adolescenza, sul ritardo della scelta dell’età del matrimonio e dell’età a cui avere un figlio e poi vari utili capitoli su puricultura, febbre ecc. ecc.


Il libro è scritto in maniera semplice e comprensibile con consigli di tipo educativo (vedi capitolo “Poverino perché deve soffrire” e “Le Nutelle della vita”) e pratico.

CITO ALCUNE PARTI PRATICHE:

  • Bellissima questa parte che Vi ricopio sul famigerato e TROPPO USATO sondino rettale nel capitolo delle Coliche gassose su cui scherzando scrive “Credo che i neonati di oggi non ne possano più di essere calmati col sondino rettale e ormai è un passaparola: alla prima rettale che gli capita al pronto soccorso…tutti zitti, basta piangere, c’è rischio che i genitori quell’arnese infernale se lo portino anche a casa”.

  • CAPITOLO:DARE I NUMERI: LA BILANCIA OSSESSIVA: “un consiglio per i neogenitori (ovviamente di un bambino nato a termine e sano, nota mia): non lasciate entrare le bilance nelle vostre case….

  • NON MANGIA NULLA: tanti spunti e poi altri utili capitoli: sul ciuccio. , sulla sterilizzazione (pulizia, Lavare le mani!!! Questo è utile)

  • Nel capito “RAFFREDDORI MOSTRUOSI” qualche considerazione su cui ragionare sulla moda delle medicine alternative e in “TUTTI SOTT’ACQUA” utili consigli su come non svenarsi con i lavaggi nasali (flacone di soluzione fisiologica, siringa e un contagocce).

  • PANICO DA FEBBRE : MAI SPUGNATURE FREDDE ma tiepide

  • Altri utili consigli e si conclude con un invito alla lettura…..il problema è però con chi non legge. Infatti spesso mi sento dire: mi dica lei dott. io non ho tempo per leggere (ma magari per vedere L’isola dei famosi p il grande fratello si). Se siete arrivati fin qui…continuate a leggere. Ritengo la lettura un “cibo per la mente” nostra e dei nostri figli.


Alberto Ferrando


1 commento:

  1. Ho letto questo libro con molta curiosità e ahimè alla fine di ogni capitolo mi dicevo "ha ragione". Due concetti, soprattutto, hanno attirato la mia attenzione:
    ° "C'è una vera e propria rinuncia a educare da parte dei genitori di oggi; (...)troppo ancora adolescenti, privi di autonomia anche ideologica"
    ° "E' come se ogni famiglia allevasse un suo Bambino Gesù: quando c'è lui non è concessa altra attività che l'adorazione: nessun rispetto e protezione per lo spazio adulto"
    quant'è vero!!!
    Unica nota stonata il capitolo sugli omogeneizzati, decisamente eccessivo nei toni che vengono definiti "non da bambini, ma da adulti che hanno bambini"

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