NEONATI MALEDUCATI
Nella prefazione uno psicologo (Giuseppe Sparnacci) racconta di una domanda di una mamma che chiede cosa fare di suo figlio di 3 anni che alla sera esige il telecomando e fa vedere a tutti il programma che vuole lui. Il “piccolino” , a un certo punto, spegne la TV e dice “tutti a nanna”. La risposta data dallo psicologo è stata “lo chiami papà”!!! Genitori succubi dei desideri e voglie del bambino perché non hanno la forza di educare, cioè di dare regole e frustrazioni.
Regole, momenti di noia (che stimolano creatività e fantasia) desideri non realizzati frustrazione e anche dolore hanno un valore educativo, servono a crescere a formare individui per il futuro ad avere adolescenti temprati e pronti a reagire alle frustrazioni della vita.
Spesso i genitori cercano invece di evitare dolori e frustrazioni, a partire dai “no” che bisogna dare. Pensando di proteggere invece si danneggiano i bambini. Stiamo osservando sempre più che i bambini sono fragili, insicuri, poco dotati di autonomia e poco muniti di quelle fondamentali doti che rendono gli individui forti, liberi, capaci e sociali: la tolleranza e l’adattabilità.
I ritmi della nostra società, sempre più veloci e competitivi, creano stress e ansia e alcuni genitori trasferiscono, inconsciamente, questo sui figli con conseguenti paure e medicalizzazione da cui derivano vari problemi come un eccesso di consumo di farmaci oltre a creare nei bambini uno stato di ansia.
L’autore non si vergogna di ammettere che potrebbe risultare antipatico in quanto nel testo sarà duro, impietoso, ripetitivo e magari esagerato. Infatti anche il pediatra, come un genitore, che non può essere un amico o un compagno del figlio, che deve educare anche suscitando reazioni ostili o odio nel bambino quando è il caso, deve sostenere con determinazione, nei confronti dei genitori, una genitorialità e delle regole e non solo accontentare tutte le richieste.
E’ più facile per un genitore dire di si che negare qualcosa e così anche per un pediatra è più facile accontentare un genitore facendo quanto richiede: farmaci o esami in eccesso invece di cercare di capire “il perché” un bambino presenti alcuni disturbi. Sono sempre più frequenti in ambulatorio i bambini con disturbi ansiosi o depressivi che si manifestano con vari tipi di sintomi: mal di testa, mal di pancia, nausea, mancanza di appetito, disturbi del sonno, agitazione, disturbi del comportamento, scarso rendimento scolastico, disturbi dell’intestino ecc. o con altri quadri clinici. In questi casi è più facile e tranquillizzante dire che non è niente e che con una terapia di vitamine o integratori o blandi sedativi o erbe o medicine alternative o facendo un po’ di esami andrà tutto a posto, e a volte è così perché intanto il bambino può aver risolto la sua situazione ma certe situazioni non richiedono nulla di tutto questo ma considerazione del sintomo e del bambino e cercare di capire “il perché” o “che cosa” può essere successo. Un percorso che pediatra e genitore debbono affrontare insieme con fiducia e reciproca comprensione senza nascondersi, spesso tutti e due, dietro la negazione, la tranquillizzazione, il “passerà crescendo” o la somministrazione di farmaci o solo la somministrazione di farmaci . E’ più facile curare una patologia acuta anche importante come una broncopolmonite, e di maggior soddisfazione, che affrontare questi temi soprattutto quando il genitore vuole una rapida soluzione con qualche medicina (nota di Ferrando)
Carattere e personalità sono già presenti alla nascita (e probabilmente anche prima, nella pancia della mamma): questo non vuol dire rinunciare al dovere del genitore di dare una guida, esempio e formazione, insomma una educazione.
Il genitore deve tenere conto delle preferenze del piccolo ma è altrettanto giusto che non diventino una griglia stretta e immodificabile e anche un alibi per non fare alcune cose fatte “per il suo bene”: seggiolino in auto anche se piange, assumere farmaci se necessari, fare il bagnetto se non vuole, offrire vari cibi anche se ne vuole solo pochi.
I genitori dicono spesso “poverino perché farlo soffrire?”: l’educazione di un bambino non vuol dire accontentarlo in tutto se piange ma abituarlo a cose che non vuole fare (dormire, mangiare ecc. soprattutto se “mal”educato).
(Il significato della parola educazione viene dal latino e-ducere che significa letteralmente condurre fuori, quindi liberare, far venire alla luce qualcosa che è nascosto. Si intende il processo attraverso il quale l'individuo riceve e impara quelle particolari regole di comportamento che sono condivise nel gruppo familiare e nel più ampio contesto sociale in cui è inserito. Può essere anche definita come l'atto, l'effetto dell'educare o come buona creanza, modo di comportarsi corretto e urbano nei rapporti sociali).
Nel libro si trovano varie considerazioni sul prolungamento dell’adolescenza, sul ritardo della scelta dell’età del matrimonio e dell’età a cui avere un figlio e poi vari utili capitoli su puricultura, febbre ecc. ecc.
Il libro è scritto in maniera semplice e comprensibile con consigli di tipo educativo (vedi capitolo “Poverino perché deve soffrire” e “Le Nutelle della vita”) e pratico.
CITO ALCUNE PARTI PRATICHE:
Bellissima questa parte che Vi ricopio sul famigerato e TROPPO USATO sondino rettale nel capitolo delle Coliche gassose su cui scherzando scrive “Credo che i neonati di oggi non ne possano più di essere calmati col sondino rettale e ormai è un passaparola: alla prima rettale che gli capita al pronto soccorso…tutti zitti, basta piangere, c’è rischio che i genitori quell’arnese infernale se lo portino anche a casa”.
CAPITOLO:DARE I NUMERI: LA BILANCIA OSSESSIVA: “un consiglio per i neogenitori (ovviamente di un bambino nato a termine e sano, nota mia): non lasciate entrare le bilance nelle vostre case….
NON MANGIA NULLA: tanti spunti e poi altri utili capitoli: sul ciuccio. , sulla sterilizzazione (pulizia, Lavare le mani!!! Questo è utile)
Nel capito “RAFFREDDORI MOSTRUOSI” qualche considerazione su cui ragionare sulla moda delle medicine alternative e in “TUTTI SOTT’ACQUA” utili consigli su come non svenarsi con i lavaggi nasali (flacone di soluzione fisiologica, siringa e un contagocce).
PANICO DA FEBBRE : MAI SPUGNATURE FREDDE ma tiepide
Altri utili consigli e si conclude con un invito alla lettura…..il problema è però con chi non legge. Infatti spesso mi sento dire: mi dica lei dott. io non ho tempo per leggere (ma magari per vedere L’isola dei famosi p il grande fratello si). Se siete arrivati fin qui…continuate a leggere. Ritengo la lettura un “cibo per la mente” nostra e dei nostri figli.
Alberto Ferrando
Ho letto questo libro con molta curiosità e ahimè alla fine di ogni capitolo mi dicevo "ha ragione". Due concetti, soprattutto, hanno attirato la mia attenzione:
RispondiElimina° "C'è una vera e propria rinuncia a educare da parte dei genitori di oggi; (...)troppo ancora adolescenti, privi di autonomia anche ideologica"
° "E' come se ogni famiglia allevasse un suo Bambino Gesù: quando c'è lui non è concessa altra attività che l'adorazione: nessun rispetto e protezione per lo spazio adulto"
quant'è vero!!!
Unica nota stonata il capitolo sugli omogeneizzati, decisamente eccessivo nei toni che vengono definiti "non da bambini, ma da adulti che hanno bambini"