martedì 11 dicembre 2012

LE BASI DI UN’EDUCAZIONE SUFFICIENTEMENTE BUONA 2 -3 anno di vita


CARI Genitori
Vi ho già presentato i consigli per il primo anno di vita. Ora da 2 a 3 anni.   (http://ferrandoalberto.blogspot.it/2012/12/le-basi-di-uneducazione.html  ) e il libro (L'Essenziale per crescere) del pedagogista  Daniele Novara (direttore del CPP Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza) che avete avuto l'opportunità di conoscere il 24 novembre quando era venuto a Genova il 24 Novembre in occasione delle iniziative della Università dei genitori - Mondo in Pace  Caritas. TROVATE A QUESTO LINK ALTRE NOTIZIE: http://ferrandoalberto.blogspot.it/search?q=ESSENZIALE 
Vi spedisco, con il permesso dell'autore, alcune semplici regole per i nostri figli a seconda della loro età. SEMPLICI, SINTETICHE E FONDAMENTALI che vi verranno spedite a "puntate". Anticipo che con l'anno nuovo , salvo cambiamenti dell'ultima ora, ci sara' una riduzione della attività  e limitazioni del blog e del sito.
Buona lettura
Alberto Ferrando
A BREVE:
IL QUARTO E IL QUINTO ANNO DI VITA: L’autonomia
DAI 6 AI 10 ANNI: Le regole
LA PREADOLESCENZA (DAGLI 11 ANNI): Allontanarsi dai genitori
L’ADOLESCENZA: L’importanza dei riti



IL SECONDO E IL TERZO ANNO DI VITA: I divieti
A partire dal secondo anno di vita dei bambini inizia il processo che conduce all’acquisizione di una progressiva autonomia: è quindi necessario cominciare a porre qualche divieto. Non si tratta ancora di regole ma di “informazioni” che consentono al bambino e alla bambina di mappare il proprio territorio e individuare le zone accessibili e quelle non accessibili.
Allo stesso tempo però il secondo anno di vita è una fase molto importante per fare esperienze personali. Il bambino ha bisogno di fare esperienza: è il momento in cui, dal punto di vista sensoriale, acquisisce tutte quelle componenti che servono a sviluppare le sue capacità.
In questi due anni è fondamentale far parlare il bambino. Spesso gli adulti, che magari lo comprendono solo da un gesto o da un’espressione del viso, tendono a soddisfare le sue richieste senza fargliele esplicitare: i bambini finiscono così per non sentir la necessità di esprimere i propri bisogni attraverso la parola e rischiano di non parlare fino ai 4 anni.
In questa fase la socialità non è ancora una questione decisiva: durante il secondo anno di vita il bambino può anche stare solamente con adulti.
Sarà a partire dal terzo anno che la relazione con gli altri bambini, lo sviluppo quindi della competenza sociale, diventerà molto importante: è necessario a questo punto affidarsi a istituzioni educative che aiutino il bambino.
In Italia più che altrove si sta ponendo la questione controversa dei nonni: quando e per quanto affidare il bambino o la bambina ai nonni? Recenti indagini tendono a evidenziare come l’accudimento affidato ai nonni consentirebbe allo Stato di risparmiare una cifra che si aggira sui 7 miliardi di euro all’anno. Se da un lato è indubbiamente vero che i nidi possono arrivare a costare anche molto, dall’altro non bisogna dimenticare che i nonni vanno presi a piccole dosi: non dovrebbero avere il ruolo così totalizzante che viene loro attribuito ai nostri giorni. I bambini già a partire da 1 anno e mezzo di vita dovrebbero avere l’opportunità di istituzioni educative che garantiscano loro un surplus di creatività e di socialità che i nonni in genere non possono dare, dato che il loro è un ruolo di sostanziale accudimento.

COMMENTO: A Genova abbiamo Nidi (non tanti) ma istituzioni educative? Ludoteche? Se conoscete segnalate. 
Farli piangere... fa male.... ma a volte è necessario. Un esempio su tutti: meglio che piangano per farlo stare sul seggiolino in auto con le cinture ben allacciate  o piangere lui, se sopravvive, e noi per un incidente d'auto affrontato senza sistemi di sicurezza??? L'EDUCAZIONE DI VOSTRO FIGLIO DIPENDE DA VOI E SOLO DA VOI.  E se non diamo regole quando son piccoli cosa facciamo quando da adolescenti pretenderanno tutto? E non sono abituati a sentirsi dare delle negazioni?

Alberto Ferrando





Nessun commento:

Posta un commento