sabato 9 febbraio 2013

Parla bene?? Disturbi del linguaggio

GIORNATA EUROPEA DI LOGOPEDIA IL 6 MARZO
Vi segnalo questa iniziativa dei logopedisti  (Unione Logopedisti) del 6 marzo alla Biblioteca De Amicis sui disturbi del linguaggio.
Il linguaggio si sviluppa, in linea di massima, entro i 3 anni di età. Ciascun bambino progredisce secondo un proprio ritmo, tuttavia se non si raggiungono alcune tappe importanti entro una certa soglia di età, è possibile che si stia instaurando un ritardo di linguaggio. É importante riconoscere i campanelli d'allarme per inquadrare il disturbo e poter prontamente avviare attività di potenziamento! In caso di dubbio è possibile rivolgersi al proprio Pediatra. 
Buona domenica
Alberto Ferrando


IL TUO BAMBINO E' VIVACE ED INTELLIGENTE MA...
Campanelli d'allarme per il disturbo specifico di linguaggio
Nel PRIMO anno di vita:
  •   Ha una voce monotona e utilizza poco l' intonazione propria della sua lingua;
  •   Ha una produzione di suoni povera e manifesta preferenza per un solo suono consonantico (es.
    dice solo LALALALA e quasi mai PALABAMALA);
  •   Non ascolta e non si gira quando qualcuno gli parla o lo chiama;
  •   Non utilizza gesti con intenzione comunicativa (es. indicare un oggetto, fare “ciao” con la mano).

    Nel SECONDO anno di vita:
      Ha difficoltà a comprendere anche semplici richieste;
      Produce poche parole (es. MAMMA, PAPPA, BUBU) e fatica ad impararne di nuove;
      Ha difficoltà nel combinare due parole insieme;
      Appare disinteressato a rapportarsi con gli altri;
      Spesso è la mamma che deve fare da interprete con gli altri bambini o gli adulti perchè illinguaggio è incomprensibile.
  • Nel TERZO e QUARTO anno di vita:
  •   Ascolta poco e malvolentieri;
  •   Fatica a comprendere il significato di frasi lunghe;
  •   Sostituisce frequentemente il gesto alla parola;
  •   Ha ancora difficoltà nel produrre e combinare i suoni (es. POPA per SCOPA, NANA per
    BANANA);
  •   Il suo linguaggio è comprensibile solo alla famiglia, all'asilo gli altri bambini non lo capiscono e quindi stentano a coinvolgerlo nei giochi;
  •   Le sue frasi hanno uno stile telegrafico, e omette verbi, articoli e preposizioni;
  •   Il racconto spontaneo di episodi che lo riguardano è difficile e disorganizzato.


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