Libro già recensito tempo fa ma sempre utile. A questo link trovate altri libri per aiutare il "mestiere" di genitore: http://www.ferrandoalberto.eu/joomla/libri-consigliati/libri-consigliati.html. CONSIGLIO ANCHE IL LIBRO "W LA PAPPA".
Vi prego di segnalare altri libri e, se avete tempo, di fare piccole recensioni.
Alberto Ferrando
Vari fattori influenzano il carattere di un bambino e un fattore poco conosciuto ed abbastanza ignorato: è quello dell’ordine di nascita. Esistono studi che documentano che la personalità, il comportamento e la capacità di apprendimento, e di conseguenza probabilmente anche il posto nella società, risentono dell’ordine di nascita. E’ diverso essere primogenito, ultimogenito, mediano o figlio unico. Anche l’ordine di nascita dei genitori ha una influenza all’interno della famiglia.
Ovviamente l’ordine di nascita è uno dei fattori e non è matematico che i primogeniti siano necessariamente tradizionalisti, organizzati, responsabili, gelosi perfezionisti e sensibili alle frustrazioni mentre i nati successivi più collaborativi e accomodanti e i mediani accomodanti ,ma è più probabile che sia cosÏ.
Approfondire però questo fattore, l’ordine di nascita, può servire a capire meglio noi stessi, il comportamento dei nostri figli, dei nostri fratelli e/o sorelle e anche le complesse dinamiche delle sempre più frequenti e numerose famiglie "allargate" (con figli nostri e del partner) e certi comportamenti del nostro coniuge o partner (primogeniti più organizzati, ordinati, maniaci dell’ordine spesso permalosi, ultimo genitori più accomandanti, disordinati, spesso caotici).
La personalita è influenzata da tante variabili personali, costituzionali e familiari (l’influsso che la nostra famiglia ha su di noi può superare il tempo e colpirci profondamente quando pensiamo ormai di esserci lasciati ogni cosa alle spalle – Kervin Leman) e qui potremmo fare una diversione sull’importanza della buona educazione e sui danni della cattiva educazione: la più frequente è quella di minare il senso di autostima del bambino ignorandolo o rinfacciandogli in continuazione le sue debolezze o mancanze. Oppure alleviandogli tutti gli ostacoli e superandoli noi per lui/lei. Come genitori dobbiamo seguire questa massima: "non fare mai per i bambini le cose che sono in grado di fare da soli". Potrei dire che "sarebbero" in grado di fare da soli: in ambulatorio spesso vedo mamme in ginocchio davanti a figli adolescenti o quasi per allacciare o slacciare scarpe o che li aiutano a vestirsi. Quando lo faccio notare la giustificazione più frequentemente addotta è che sono lenti!!! Ovviamente quando sentono questo lo diventano ancora di più per cui riescono a schiavizzare i genitori anche nei banali atti di vita quotidiana.
Oltre all’ordine di nascita è importante la differenza di età tra i figli: una differenza di età inferiore a 2 anni può determinare un aumento della rivalità in quanto un fratello vicino di età può essere visto come una minaccia in quanto in grado di fare cose o suscitare reazioni nei genitori che mettono in ombra la superiorità del primogenito. Succede anche quanto nasce un fratellino magari ben accettato o tollerato fino a quando non acquisisce autonomia e si "impone" in famiglia soprattutto se di carattere gioioso e comunicativo rispetto a un primogenito magari più introverso e musone. La "competizione" spesso reciproca si accentua negli anni successivi man mano che l’ultimo nato acquisisce competenze. E qui nasce uno degli errori principali che un genitore può fare: il primogenito non ha magari un ottimo rendimento scolastico mentre la secondogenita ha ottimi risultati a scuola (non solo è anche socievole, sorridente e buontempona e simpatica) e il/i genitori lodano pubblicamente, di fronte ai figli, la seconda accentuando rivalità e gelosie e danno alla stima di se stesso del primogenito.
Se la differenza di età invece è oltre i 5-6 anni può accadere che si sentano due primogeniti.
Dinamiche particolari insorgono in alcune situazioni come la perdita di un fratello (da consigliare un supporto psicologico per queste famiglie), quando in famiglia ci sono bambini con bisogni speciali (disabilità, malattia cronica, malattia "rara": sono 8000 le malattie rare per cui come dice una loro associazione "siamo rari ma siamo tanti"), l’adozione soprattutto se l’adottato viene inserito in una famiglia con altri figli e se ha più di 2-3 anni (ma ogni situazione va valutata singolarmente nel suo dettaglio) e le già citate famiglie allargate e i gemelli (anche essi in aumento in quanto si hanno figli ad età più alte di decenni fa e i parti gemellari aumentano con l’aumentare dell’età materna oltre che per il maggior ricorso ai farmaci per la fecondità).
Pur con i limiti detti precedenza: l’ordine di nascita non è una regola matematica ma fornisce qualche indicazione di cui tenere conto…….insomma Vi consiglio la lettura di questo libro anche se avete un unico figlio definito come "primogenito senza fratelli" ed è stato definito "super primogenito" in quanto molti dei tratti dei primogeniti quali il perfezionismo, il conservatorismo e la mania del risultato risultano accentuati.
E’ necessario non essere troppo indulgenti nei confronti dei nostri figli; essere troppo protettivi significa negargli la possibilità di affrontare da solo i piccoli problemi e non sarà in grado di affrontarli adeguatamente da adulto e concedere tutto gli farà pensare che nella vita tutti gli concederanno quello che vuole, e sappiamo che non è così che va. Questo è ancora più valido e importante per il figlio unico.
Alberto Ferrando
Vi prego di segnalare altri libri e, se avete tempo, di fare piccole recensioni.
Alberto Ferrando
Vari fattori influenzano il carattere di un bambino e un fattore poco conosciuto ed abbastanza ignorato: è quello dell’ordine di nascita. Esistono studi che documentano che la personalità, il comportamento e la capacità di apprendimento, e di conseguenza probabilmente anche il posto nella società, risentono dell’ordine di nascita. E’ diverso essere primogenito, ultimogenito, mediano o figlio unico. Anche l’ordine di nascita dei genitori ha una influenza all’interno della famiglia.
Ovviamente l’ordine di nascita è uno dei fattori e non è matematico che i primogeniti siano necessariamente tradizionalisti, organizzati, responsabili, gelosi perfezionisti e sensibili alle frustrazioni mentre i nati successivi più collaborativi e accomodanti e i mediani accomodanti ,ma è più probabile che sia cosÏ.
Approfondire però questo fattore, l’ordine di nascita, può servire a capire meglio noi stessi, il comportamento dei nostri figli, dei nostri fratelli e/o sorelle e anche le complesse dinamiche delle sempre più frequenti e numerose famiglie "allargate" (con figli nostri e del partner) e certi comportamenti del nostro coniuge o partner (primogeniti più organizzati, ordinati, maniaci dell’ordine spesso permalosi, ultimo genitori più accomandanti, disordinati, spesso caotici).
La personalita è influenzata da tante variabili personali, costituzionali e familiari (l’influsso che la nostra famiglia ha su di noi può superare il tempo e colpirci profondamente quando pensiamo ormai di esserci lasciati ogni cosa alle spalle – Kervin Leman) e qui potremmo fare una diversione sull’importanza della buona educazione e sui danni della cattiva educazione: la più frequente è quella di minare il senso di autostima del bambino ignorandolo o rinfacciandogli in continuazione le sue debolezze o mancanze. Oppure alleviandogli tutti gli ostacoli e superandoli noi per lui/lei. Come genitori dobbiamo seguire questa massima: "non fare mai per i bambini le cose che sono in grado di fare da soli". Potrei dire che "sarebbero" in grado di fare da soli: in ambulatorio spesso vedo mamme in ginocchio davanti a figli adolescenti o quasi per allacciare o slacciare scarpe o che li aiutano a vestirsi. Quando lo faccio notare la giustificazione più frequentemente addotta è che sono lenti!!! Ovviamente quando sentono questo lo diventano ancora di più per cui riescono a schiavizzare i genitori anche nei banali atti di vita quotidiana.
Oltre all’ordine di nascita è importante la differenza di età tra i figli: una differenza di età inferiore a 2 anni può determinare un aumento della rivalità in quanto un fratello vicino di età può essere visto come una minaccia in quanto in grado di fare cose o suscitare reazioni nei genitori che mettono in ombra la superiorità del primogenito. Succede anche quanto nasce un fratellino magari ben accettato o tollerato fino a quando non acquisisce autonomia e si "impone" in famiglia soprattutto se di carattere gioioso e comunicativo rispetto a un primogenito magari più introverso e musone. La "competizione" spesso reciproca si accentua negli anni successivi man mano che l’ultimo nato acquisisce competenze. E qui nasce uno degli errori principali che un genitore può fare: il primogenito non ha magari un ottimo rendimento scolastico mentre la secondogenita ha ottimi risultati a scuola (non solo è anche socievole, sorridente e buontempona e simpatica) e il/i genitori lodano pubblicamente, di fronte ai figli, la seconda accentuando rivalità e gelosie e danno alla stima di se stesso del primogenito.
Se la differenza di età invece è oltre i 5-6 anni può accadere che si sentano due primogeniti.
Dinamiche particolari insorgono in alcune situazioni come la perdita di un fratello (da consigliare un supporto psicologico per queste famiglie), quando in famiglia ci sono bambini con bisogni speciali (disabilità, malattia cronica, malattia "rara": sono 8000 le malattie rare per cui come dice una loro associazione "siamo rari ma siamo tanti"), l’adozione soprattutto se l’adottato viene inserito in una famiglia con altri figli e se ha più di 2-3 anni (ma ogni situazione va valutata singolarmente nel suo dettaglio) e le già citate famiglie allargate e i gemelli (anche essi in aumento in quanto si hanno figli ad età più alte di decenni fa e i parti gemellari aumentano con l’aumentare dell’età materna oltre che per il maggior ricorso ai farmaci per la fecondità).
Pur con i limiti detti precedenza: l’ordine di nascita non è una regola matematica ma fornisce qualche indicazione di cui tenere conto…….insomma Vi consiglio la lettura di questo libro anche se avete un unico figlio definito come "primogenito senza fratelli" ed è stato definito "super primogenito" in quanto molti dei tratti dei primogeniti quali il perfezionismo, il conservatorismo e la mania del risultato risultano accentuati.
E’ necessario non essere troppo indulgenti nei confronti dei nostri figli; essere troppo protettivi significa negargli la possibilità di affrontare da solo i piccoli problemi e non sarà in grado di affrontarli adeguatamente da adulto e concedere tutto gli farà pensare che nella vita tutti gli concederanno quello che vuole, e sappiamo che non è così che va. Questo è ancora più valido e importante per il figlio unico.
Alberto Ferrando
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