Animali,
amici dei bimbi? bimbi amici degli
animali??
In tempi in cui si vede comparire
“animali da compagnia” virtuali (ricordate il tamagouchi? o più recentemente
“gli esserini”, ma ora abbiamo anche iphone, ipad e smartphone in generale),
oggi vi parlo di animali veri.
I
genitori conoscono bene la gioia scatenata, nei loro figli, dalla vista di un
animale, soprattutto alla vista di quelli meno comuni da incontrare (anche i
semplici animali da cortile, o i pesci di un acquario). Ma tenere un animale in casa fa bene o male? Come per tutte le cose la risposta non è
semplice (fa sicuramente bene o fa sicuramente male), e ci sono pro e
contro. La presenza di un animale
domestico rappresenta uno stimolo importante per la crescita affettiva e
psicologica di un bambino, soprattutto se il cucciolo è un gattino oppure un
cagnolino. Si viene ad instaurare un rapporto emotivo molto particolare, poiché
il bimbo impara a rapportarsi con un essere vivente diverso da sé, adattandosi
alle sue esigenze e riversando il proprio amore verso qualcuno diverso dai
genitori, che fino allora sono stati il suo punto di riferimento affettivo
privilegiato. I
genitori devono insegnare al bambino che il cucciolo non è un giocattolo,
spiegandogli che va sempre rispettato anche quando si gioca, stando attenti a
non tirare i peli o la coda o i baffi oppure a non abbracciarlo in modo troppo
intenso perché anche l'animale più mansueto può reagire in modo inaspettato.
Purtroppo spesso accade che più che proteggere il bambino da un animale
domestico bisogna proteggere il piccolo animale dalla invadenza e
dall'aggressività del bambino soprattutto se piccolo! L’aspetto
ludico del rapporto bambino-animale è importantissimo, ma bisogna tenere
presente un altro vantaggio, e cioè che avere un animale in casa è anche un
modo per responsabilizzare il bambino, farlo sentire utile e farlo maturare
attraverso l’insegnamento del rispetto e di come va accudito un essere
vivente. In generale, si consiglia di
aspettare che il bambino abbia 3-4 anni almeno, prima di prendere un animale,
in modo che possa prendersene cura in prima persona, almeno per alcuni piccoli
compiti quali cambiare l'acqua nella ciotola o portare il cibo. Come dicevamo ci sono però pro e contro. Accudire un animale in casa può avere anche
aspetti negativi (oltre alle allergie e alle malattie) in quanto richiede un
grosso impegno da parte di tutta la famiglia per assicurare al piccolo animale,
condizioni di vita e affettive ottimali.
Questo richiede non solo particolare attenzione alla cura del piccolo amico
ma anche l’imposizione di alcune regole (sopratutto igieniche). L’animale va
fatto visitare periodicamente dal veterinario, rispettando scrupolosamente il
calendario delle vaccinazioni, e va tenuto ovviamente molto pulito. Non bisogna
mai consentire all'animale di avvicinare il muso alla tavola
apparecchiata. E' importante pulire bene
l’ambiente in cui vive l’animale e scegliere materiali facilmente lavabili per
la cuccia o la branda del cane o del gatto.
La presenza di un animale
domestico in casa non è incompatibile con quella di un bambino piccolo (cane pr
eesistente all’arrrivo del bambino) a patto che l’animale non dorma nella
stanza del piccolo o nel suo letto. Inoltre, va sottolineato che la
presenza di un animale in casa non è indicato in caso di familiarità per
allergie; infatti potrebbe facilitare l'instaurarsi di una allergia al pelo di
cane/gatto o all'acaro della polvere che si nutre del pelo e della forfora
degli animali.
E
cosa fare se si frequentano amici che hanno animali in casa o che ve li
vogliono portare in casa o con cui siete abituati ad andare in vacanza? Qui
entriamo nelle scelte particolari di ogni famiglia ma è anche una occasione di
fare frequentare un animale a vostro figlio e la conoscenza reciproca può
essere positiva per il bambino che non ha il “suo” animale. Ovviamente se l’animale è ben tenuto , di indole docile e
con un minimo di attenzioni igieniche (non far dormire il cane in camera da
letto con il bambino, controllare che il bambino non si cibi con il mangime del
cane, o del gatto). A volte bisogna stare più attenti all’irruenza del bambino
che a quella dell’animale. Ovviamente si deve avere attenzione all’incontro e
soprattutto al temperamento dei due “esseri”. Tra un cane e un bambino, salvo
eccezioni è più delicato e attento il cane nei confronti del bambino che
viceversa.
Discorso
a parte , e su cui torneremo, è quello della “pet Theraphy”. MA SOPRATTUTTO RICORDATE
E RICORDATE AL BAMBINO E A VOI CHE UN ANIMALE
E’ UN ESSERE VIVENTE CHE NECESSITA DI COMPAGNIA, AFFETTO, ATTENZIONI,
RISPETTO CHE SARANNO RICAMBIATE AMPIAMENTE MA CHE IMPONE SCELTE DI VITA, PER
ES. PER LE VACANZE E LO SVAGO. UN
ANIMALE, SOPRATTUTTO IL CANE HA BISOGNO DI COMPAGNIA SOPRATTUTTO E NON D
IMMENSI GIARDINI DA PERCORRERE DA SOLO. UN CANE (O UN GATTO, UN CRICETO, UN PESCE EC..., NON E' UN GIOCATTOLO !!!!! NON SI PUO' DISMETTERE)
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