MAMME SOTTOPOSTE A VIOLENZA, BAMBINI CHE ASSISTONOA VIOLENZA: DENUNCIATE!!
Qui sotto parte di LETTERE di tre mamme
maltrattate dal marito tra cui l’ultima di una mamma pure maltrattata (e parlo
di violenza fisica e psicologica) che ha reagito. A conclusione il suggerimento
di un legale: denunciate
Da quando Vi ho chiesto di inviare
testimonianze positive e negative sono giunte molte lettere di dolore,
sofferenza,e anche qualche lettera di cose positive (bambini salvati da
soffocamento). Metto solo alcune parti ma concludo con i consigli dell’avvocato
che collabora con me all’UNICEF: segnalate, denunciate. La spirale
della violenza non si ferma da sola, anzi, aumenta. E anche chi la esercita se
segnalato si può fermare in tempo e essere aiutato. Chi fa violenza è un malato
che ha bisogno di cure!!!! E per curare bisogna
conoscere. Non denunciare , in alcuni casi, può voler dire, che si acccetta una
situazione e farlo rende corresponsabile chi tace. La violenza in famiglia non
è solo chi la subisce direttamente ma anche su chi la assiste (i figli) che
spesso la subiscono anche loro sia psicologica che fisica e a volte sessuale.
E SE TU CHE LEGGI PENSI DI TRATTARE MALE, ANCHE SOLO
PSICOLOGICAMENTE, TUA MOGLIE O I FIGLI…..FORSE HAI BISOGNI D AIUTO E LO PUOI
CHIEDERE E CERCHEREMO, COEM PEDIATRI E COME UNICEF DI FARE QUALCOSA.
SE INVECE TU CHE LEGGI OSSERVI O SENTI QUALCOSA CHE NON VA IN VICINI O AMICI PARLANE E SEGNALA POTRESTI SALVARE L'EQUILIBRIO DI UNA FAMIGLIA O ANCHE DI PIU'
Qui sotto parte delle lettere.
In altre parti del blog abbiamo parlato
di violenza, abuso e maltrattamento:
PRIMA MAMMA:
Sto scrivendo queste righe
con il cuore che mi batte forte forte..... non è facile riuscire a scrivere ciò
che si è vissuto e non è facile far capire le emozioni che si provano quando
accadono certe cose.....
Pensavo di aver già dato....
ma mi sono sbagliata.... prima ho conosciuto il dolore che prova una figlia nel
essere maltrattata ora ho conosciuto
anche il maltrattamento che subisce una donna dal marito..... o meglio una
mamma dal marito......
Specifico una mamma perchè
credo sia molto più dura riuscire a liberarsi di chi ti fa del male quando ti
lega un figlio a lui....
Ho provato tutto, a subire, a ribellarmi, ma il
risultato è sempre uguale.... ........ ho chiesto l'intervento
................... due volte ed in entrambi i casi mi sono sentita dire di
stare attenta perchè potevano intervenire gli assistenti sociali, che era
meglio per noi arrivare ad un ……...ma possibile che nessuno intervenga? i vicini dove sono? solo per
dire ho sentito ma non volevo disturbare ..... disturbare?????
SECONDA MAMMA
una mia amica, sua collega, mi ha
inviato materiale proveniente dal suo
sito, invitandomi a rivolgermi a Lei
per un aiuto o un chiarimento.
Ho scoperto che sono veramente ancora troppe - in Italia - le
situazioni in cui, in una coppia, l'uomo in preda a malesseri di varia natura,
ma tutti suoi, sfoghi sui membri della famiglia la sua sofferenza psicologica
in modo violento.
Mi riconosco nella lettera che lei ha
pubblicato sul suo blog più di
quanto avrei mai potuto credere. Sono
stata ancora ieri da un avvocato da
cui vorrei essere accompagnata in un
cammino di separazione e mi sono
trovata davanti a mille pregiudizi e a frasi del tipo "ci
vorrebbe un
referto medico".
Ma se la violenza fisica è solo agita a modi di minaccia, per far
percepire la superiorità fisica, mentre quella psicologica ed economica
sono all'ordine del giorno ciò non
vale nulla?
Credo che rischierò ugualmente, perché come posso continuare a
vivere
nella paura? A dover prendere en per dormire?
Volevo tentare la carta di far intervenire i servizi sociali, come
protezione per me e per le figlie, e che cosa i sento dire da più
parti?
Sei matta: ti portano via i figli!
Per non parlare della vergogna,
dei sensi di colpa, per cui nei primi
anni ho sempre taciuto, con tutti.
Ancora l'ennesima follìa del
pregiudizio che nasce dall'ignoranza! Il
fatto di chiedere aiuto quando si sta
male può essere strumentalizzato
per dimostrare un pregiudizio alla
capacità genitoriale!
TERZA MAMMA:
Ci metto la faccia, Dottore, ci metto
me stessa dentro e rispondo. Basta nascondersi. E' vero, le denunce portano a
conseguenze forti, che nell'immediato non sembrano positive. Le denunce portano alla emersione
di una realtà che si tiene sommersa, per vari motivi,
per non deludere la famiglia, le aspettative di chi ami, o per non dare ragione
a chi magari ti direbbe, "te lo avevamo detto che non era l'uomo per
te"... Io ho sommerso per anni molte cose, perchè soprattutto da avvocato
mi vergognavo di dover denunciare a chi poi sono le persone con cui lavoro ogni
giorno. Meglio fingere di essere felici.
Ma così facendo ho sommerso me stessa, Mi sono annientata,
autoconvincendomi che se la violenza fisica è più sporadica e rara, allora va
bene. Quella verbale ti convinci che non sia violenza, che la psiche tua ormai
ha somatizzato come la normalità.
Ti rovini dentro. …….. Io ho vissuto così per 8 anni... perdonando
ad ogni sua promessa che sarebbe cambiato, facendo corrispondere ad ogni
perdono, un nuovo figlio, nella folle considerazione che così saremmo
stati più uniti. FIGLI vittime sue e anche mie, perchè permettevo vedessero cose invedibili...
inguardabili...
Ho iniziato a capire i danni fatti a
loro quando la piccola ha iniziato a tre anni ad avere quegli atteggiamenti..
spacco tutto, lancio gli oggetti addosso a te, se non fai quello che voglio..
Quando la grande passava il tempo, al ritorno del padre a casa, a tenerci
lontani, distraendolo, cercando di attirare la sua attenzione, di modo che la
sua attenzione non fosse rivolta alla mamma e quindi potessero ripetersi le
liti violente, gli schiaffi, gli spintoni, i pugni alle porte, i vetri rotti.
C'è un processo in corso.
La vittima non sono io. Lo sono sulla carta. Le vittime sono loro
tre, a cui ho dovuto cambiare la vita, la città, la casa, la scuola, per
dimenticare o almeno prvarci...
Adesso stanno bene. Vivono da bimbe.
Dormono da bimbe, sorridono.. Cancellare non cancelleranno ma forse capiranno che
la mamma ad un certo punto ha reagito. Forse
capitranno che non è cattivo che fa violenza, ma è più debole e insicuro e per
farsi più forte e credibile usa mezzi sbagliati. Va aiutato. Il padre ha
incontri protetti. ……… Lotta, urla, grida, esci allo scoperto. A me hanno detto
ogni cosa.. non ti vergogni a mandare dentro il padre dei tuoi figli? no non mi
vergogno lui in galera mi ci ha mandato per 8 anni, mi ha ucciso dentro, mi ha
costernato, consumato, denigrato. Lo ho amato. Lo amo ancora. In parte e in
modo diverso. Chiedo aiuto per me e per lui. per le bimbe. Curate la sua
rabbia, curate la sua aggressività. Curate il suo cuore pavido che si difende
da fantsmi che ha nella sua testa. Aiutatelo ad essere una persona migliore, un
uomo migliore, un padre migliore.
A me date sostegno psicologico, non
fatemi più domande siul passato, non usate la curiosità morbosa del
quartierino, sorridetemi, capitemi, se vi riesce e andate avanti. i
Ho la'more ora. Ho la serenità, ……….
Sono passati quasi due anni e
riassomiglio a una simona che era morta in tutti i modi in cui si può esserlo
tranne che biologicamnete.
Non subite, denunciate.
Tornerete a vivere.
PARERE DELL’AVVOCATO:
……..non è “la vittima” che deve
scegliere lo strumento di tutela al quale ricorrere (nella fattispecie il
decreto di protezione), ma è l’avvocato che deve richiedere, sempre in accordo
con il cliente, quello che, a seconda di come si struttura la situazione,
ritiene più facilmente ottenibile ed efficace.
…….. il continuare a convivere
con un uomo di questo tipo, che procura violenza assistita alla prole, potrebbe
essere considerato comportamento altrettanto maltrattante, quanto quello
del marito.
Situazione di questo tipo vanno
affrontate apprestando una garanzia a 360 gradi e bisogna averne,
sicuramente, le capacità. Occorre che la signora si rivolga ad un avvocato
specializzato in diritto di famiglia. In ogni regione d'Italia ci sono gli
avvocati dell'AIAF - Associazione Italiana degli Avvocati per la famiglia e per
i Minori - . Se la signora ha difficoltà a rintracciarli nella propria città
posso pensarci io a fornire nominativi.
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