giovedì 23 ottobre 2014

CERTIFICATI PER SPORT, LUDICO MOTORI E ECG e spese per le famiglie

CERTIFICATI PER SPORT, LUDICO MOTORI E ECG e spese per le famiglie
Cari genitori
Mentre si parla di dare dei soldi alle famiglie con bambini di certo, con un decreto legge, se ne tolgono. Infatti per fare un certificato per attività sportiva non agonistica è necessario (vedi Gazzetta Ufficiale) aver fatto un ECG nell'arco della vita SENZA ONERI AGGIUNTIVI A CARICO DEL SERVIZIO SANITARIO: TRADOTTO: a carico delle famiglie (oltre il costo del certificato e della attività sportiva).
Decreto qui: http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=Ds8Vq5m0H-8qCERKysV44A__.ntc-as3-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-10-18&atto.codiceRedazionale=14A08029&elenco30giorni=false
Il medico NON può fare richiesta sul ricettario regionale. Inoltre tenete conto che il costo con il ricettario regionale è di circa 21 euro mentre in alcuni laboratori viene a costare di meno.
NON SOLO: i certificati possono essere fatti esclusivamente dal medico curante (medico di medicina generale o pediatra) per i propri assistiti o dal medico dello sport (per es. un cardiologo non può fare certificati :-( ).
Su queste cose da oltre un anno cerchiamo di ovviare ma interessi superiori a quelli del benessere e della salute dei bambini hanno prevalso.
Direte serve...non sembra ma ne discuteremo in altre occasioni.

Nel decreto Balduzzi che ha previsto questo è abrogato anche l'obblico della certificazione per attività di tipo ludico-ricreativo motorio...bene direte un certificato in meno. NO!!! perchè abolito l'obbligo non vuol dire che le società non abbiano la FACOLTA' di richiederlo e siccome siamo una società che delega le responsabilità alla burocrazia viene richiesto (ovviamente :-( a carico delle povere famiglie). Serve? Non sembra ma intanto viene richiesto.

Allego il parere dell'avvocato Lorenzo Cuocolo sul tema e in allegato una circolare della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici.
Ergo nulla cambia rispetto a prima. (Proprio vero che cambia tutto per non cambiare niente: Il Gattopardo)

Alberto Ferrando

Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività sportiva non agonistica o amatoriale, il d.l. 158/2012, convertito con modificazioni dalla l. 189/2012, all’art. 7, c. 11, aveva introdotto l’obbligo d’idonea certificazione medica.
Questa previsione è stata modificata dal d.l. 69/2013, convertito con modificazioni dalla l. 98/2013, il cui art. 42-bis, c. 1, ha soppresso l’obbligo di idonea certificazione medica per le attività ludico-motorie e amatoriali, pur mantenendolo fermo per l’attività sportiva non agonistica.
Da ultimo, l’8.8.2014, il Ministero della Salute, con proprio Decreto, ha dettato le linee guida nelle quali è chiarito cosa si intenda per attività ludico-motoria, amatoriale o attività non agonistica
In particolare, è definita attività sportiva ludico-amatoriale quella praticata da soggetti non iscritti presso società o enti di promozione sportiva, svolta al di fuori di ogni contesto di gare o competizioni e finalizzata al raggiungimento del benessere psico-fisico della persona (come ad esempio jogging, yoga, danza, palestra, nuoto).
Per praticare attività sportiva ludico-amatoriale, dunque, a termini di legge, non è più obbligatorio presentare una certificazione medica. Non di meno, un grande numero di palestre, piscine, associazioni sportive (non facenti capo alle Federazioni Nazionali Sportive), continua a richiedere, come condizione per l’iscrizione dell’utente, la presentazione del certificato medico.
Questa circostanza è conseguenza del fatto che palestre, piscine o associazioni sportive, quali imprese private, tendono a voler limitare i propri rischi al minimo, e ciò anche con riguardo agli incidenti che possono avvenire nei propri locali. Questi soggetti, dunque, si tutelano sottoscrivendo polizze, nelle quali è spesso previsto, affinché l’assicuratore risponda degli eventuali danni, che la palestra chieda all’utente una idonea certificazione medica.
Ciò, ovviamente, risponde alla necessità propria dell’assicuratore di poter raccogliere tutti i dati necessari al fine di valutare il rischio connesso alla stipulazione della polizza, ed il certificato medico, ovviamente, appare come un documento fondamentale.
D’altro canto, l’assicurazione è sicuramente una garanzia di sicurezza non solo per la palestra, ma anche per lo stesso utente finale, il quale, nel caso di infortunio, potrà vedersi liquidato, da parte dell’assicurazione, l’eventuale danno subìto in modo più semplice, certo e veloce.
Di conseguenza, se pure è vero che la disciplina normativa vigente non impone più l’obbligo di produrre idoneo certificato medico per poter svolgere attività sportiva ludico-amatoriale, non di meno permane in capo a palestre, piscine o associazioni la facoltà di richiederlo.
Tale facoltà trova il proprio fondamento nel generale principio dell’autonomia contrattuale privata, con riferimento specifico al potere di determinare liberamente il contenuto di un contratto nei limiti imposti dalla legge. In questo caso, in particolare, non sembra che la richiesta di produrre un certificato medico – quand’anche non richiesto espressamente dalla legge – si ponga in contrasto con essa, apparendo, al contrario, strumento con il quale, come già detto, si perseguono interessi privati assolutamente legittimi.

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