EDUCARE I BAMBINI CON LE REGOLE. EDUCAZIONE EMOTIVA. CONCEDERE TUTTO NON E' EDUCARE
Bisogna educare i
bambini alle regole
Condotte educative autorevoli con alcune regole fanno bene
al cervello dei figli, aumentando addirittura numero, grandezza e funzionalità
dei neuroni.
Inoltre i bambini abituati fin da piccoli a regole e
impegni, ad aspettare e rispettare, diventeranno adulti sereni e sicuri mentre
un'educazione basata sul permissivismo rischia di crescere bambini fragili e
adolescenti a rischio.
CONSIGLI EDUCATIVI
1) Per prima cosa dovete immedesimarvi, provare empatia, con
vostro figlio, che non vuol dire assecondarlo o concedere quello che
vuole ma fargli sentire che sentite quello che lui sente.
Ad esempio, davanti a urla e pianti contro un vostro divieto
potete dirgli con voce calma e rassicurante (mai alzare la voce altrimenti si
aumenta la rabbia) “lo vedo che sei arrabbiato”.
Poi raccontategli che anche voi da piccoli vi arrabbiavate.
In questo modo il piccolo si rassicura su quello che sta provando. La
rabbia è un sentimento forte e voi dovete trasmettergli l'idea che non è
grave.
Il bambino compreso e rassicurato, non verrà travolto dalla
negatività.
2) Cercate insieme le soluzioni ai problemi. Dopo averlo
calmato riconoscendo il suo stato emotivo, ora dovete risolvere la situazione.
Lasciate spazio anche alle sue proposte, potete dirgli "Ora che hai capito
che quella cosa proprio non puoi farla, cosa potremmo fare invece?"
3) Dategli delle indicazioni ma non sostituitevi a lui.
Togliendo ai figli ogni difficoltà, si rischia di non farli crescere sicuri,
responsabili e forti. Ad esempio, se è in età scolare,
evitate di fare i compiti al posto suo.
4) Siate disponibili ma non a completa disposizione. Ad
esempio, se piange, non correte ad attaccarlo subito , aspettate un attimo,
forse è solo un disagio passeggero che si risolverà a breve.
5) Abituate vostro
figlio ad annoiarsi. E' indispensabile che i bambini da piccoli stiano un
po' da soli e imparino a gestire la noia e i tempi vuoti, in modo da stimolare
la fantasia. Evitate quindi di riempire le loro
giornate di impegni extrascolastici: senza momenti vuoti vostro figlio non
svilupperà sogni, desideri e passioni.
6) Abituatelo alle regole e alle sanzioni e anche alle
incentivazioni
EVITATE i ricatti mascherati da premi: “Se mangi la minestra
ti FACCIO un regalo!”.
7) Mostratevi sempre forti e autorevoli. Non cedete
davanti alle sue richieste e alle sue insistenze per assecondarlo. Mantenendo
fermezza e autorevolezza sarete per lui un modello e una base sicura da stimare
ed imitare, incrementando la sua sicurezza.
8) Non fatevi spaventare da momenti di crisi di
vostro figlio. Non abbiate paura se lui urla e strilla. Dovete insegnare a
vostro figlio a gestire e modulare gli stati emotivi come tristezza, entusiasmi
eccessivi, rabbia, senza mostrare la vostra ansia, preoccupazione o
peggio ancora mostrare di avere paura di lui. Se il piccolo vi percepisce
tranquilli, sentirà che è possibile per lui contenere senza timore qualsiasi
stato d'animo.
9) Cercate di passare del tempo con loro. Giocare
con i figli fa bene alla loro autostima. “Invece di immergere i bambini sotto
enormi quantità di giochi spesso inutili, sarebbe meglio regalare un po' del
vostro tempo per giocare insieme".
In età prescolare i giochi da favorire sono: “il
facciamo finta ” e i giochi di ruolo... che permettono di far volare la
fantasia, proiettare situazioni e stati d'animo e quindi scaricare la tensione.
Altre attività da fare insieme e incentivare sono: il disegno e la lettura di libri.
10) Gratificate gli sforzi di vostro figlio per raggiungere
obiettivi. Fate lodi motivate e non esagerate con le gratificazioni,
altrimenti darà per scontato che per voi è tutto sempre super. Inoltre evitate
frasi scontate, ad esempio davanti a un suo disegno non dite solo: “Che bello”,
ma meglio usare frasi più specifiche, come: “Vedo che hai disegnato molti
alberi, e hai aggiunto anche i fiori", così il piccolo si sentirà
valorizzato per il percorso che ha fatto.
E quando non riesce in un'attività? Dite semplicemente che
con il tempo e la pratica migliorerà. Altrettanto importante aiutarlo a
tollerare e accettare le frustrazioni relative alla sconfitta, senza sentirsi
schiacciato dalla delusione e dalla rabbia. "E quando giocate con lui che
non vi venga in mente di farlo vincere sempre! E se la sconfitta lo fa
arrabbiare concedetegli la rivincita e spronatelo a impegnarsi di più!".
11) Evitate di ridicolizzare e minimizzare le emozioni che
vostro figlio sta provando, non fareste che aumentare la sua rabbia e la sua
delusione. Per esempio, se ha paura del buio (fino ai 5 anni i bambini fanno
spesso brutti sogni), non minimizzate, ma ricorrete all'ascolto empatico:
"Ma davvero hai paura che col buio venga un fantasma? Vuoi raccontarmi
come è fatto? Sai che anch'io avrei tanta paura di un fantasma come quello che
mi hai descritto? Ora vediamo cosa possiamo fare insieme per combattere questa
paura...".
12) Insegnategli a riconoscere le proprie emozioni. Fin da
quando è piccolo abituatelo a dare il nome a quello che prova: tristezza,
gioia, rabbia. Raccontategli anche le vostre emozioni. "Questo scambio
comunicativo è un vero e proprio allenamento che darà senz'altro i frutti nel
tempo".
13) Favorite sempre il dialogo diretto. Parlate anche di
quello che non va. Evitate silenzi, atmosfere colpevolizzanti, volti scuri,
atteggiamenti ambigui e allusivi.
14) Trasformate i capricci o altre situazioni negative in
momenti di intimità.
Un capriccio o una delusione sono l'occasione per
immedesimarvi nei vostri figli e insegnargli qualcosa di importante e
condividere sensazioni profonde. Evitate
invece, atteggiamenti critici e giudicanti.
15) Favorite in vostro figlio la capacità di comprendere gli
stati mentali (punti di vista) e i comportamenti degli altri. "Se il tuo
amichetto oggi non vuole giocare al parchetto con te è forse solo perché questo
pomeriggio vuole passare più tempo con la sua mamma. Vedrai che domani starà di
più con te...".
Tratto da www.nostrofiglio.it
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