NANNA DEL NINNINO: quanto, dove. E se cambia il giorno per la notte?
Quanto deve dormire un bambino? Dove deve dormire?
Tratto dal libro: "Come crescere mio figlio" http://www.amazon.it/crescere-figlio-genitori-risposte-pediatra/dp/886895107X/ref=zg_bs_5329313031_2
A questo link consigli per una nanna sicura: decalogo: http://ferrandoalberto.blogspot.it/2014/06/nanna-sicura-e-consigli-su-lettino.html
A seconda dell’età e del temperamento ci sono delle variazioni sulle ore di sonno. Nei primi 2-3 mesi può dormire dalle 12 alle 20 ore, in media 16-17 ore al giorno. Nel periodo della crescita le ore si ridurranno fino ad arrivare a una media di 12-14 ore a 1 anno, 12 ore tra i 2 e i 3 anni, 11 ore dai 5 anni in poi.
Queste non sono regole precise: possono anche presentarsi variazioni individuali notevoli. Inoltre, bisogna sapere che il sonno evolve con il crescere del bambino, infatti nei primi mesi il bambino non distingue il giorno dalla notte; il suo ritmo è di 3-4 ore ed è legato al ciclo della pappa: si sveglia, mangia, viene pulito dorme e così via.
Bisogna ricordare bene che ogni volta che il bambino si sveglia deve mangiare (come pure ogni volta che piange!) se è passato un tempo adeguato dalla poppata precedente (almeno 1 ora e mezza-2).
Ci sono bambini meno dormiglioni che vogliono, già nei primi mesi, guardarsi intorno, avere un po’di coccole. Altre volte il loro sonno è stato disturbato dal freddo o dal caldo o sono infastiditi perché sono tutti bagnati e vogliono essere cambiati. Quindi bisogna capire il motivo del pianto del bambino e non bisogna essere subito pronti a offrire da mangiare quando il bambino si sveglia, perché si rischia di avere un bambino che ha una reazione di negazione del cibo.
Non occorre che arrivi a dire (o pensare): “Ma è mai possibile che ogni volta che apro gli occhi mi infilano in bocca un biberon o un capezzolo?”. A volte si sente la frase: “Ha invertito il giorno per la notte”. Nei primi mesi non c’è il concetto di giorno e notte, tale concetto si sviluppa con il tempo e sta ai genitori farlo sviluppare e aiutare il piccolo a distinguerli. In che modo? Durante il giorno non bisogna farlo dormire al buio mentre di notte va lasciato al buio. Non usate lucine di vario tipo in quanto deve imparare a dormire subito al buio e, durante il giorno, non è necessario fare il coprifuoco spegnendo radio, televisore, staccare il telefono e parlare a gesti: il bambino deve dormire con i normali rumori quotidiani, al contrario di quanto avviene di notte.
Non deve dormire nel lettone, anche se si può comprendere che per la mamma, specie nei primi mesi di vita, è comodo per cambiarlo e nutrirlo. Questa necessità, oltre a essere una cattiva abitudine difficile da eliminare nel corso della crescita del bambino, rappresenta un fattore di rischio della SIDS (morte in culla). Questo perché già nelle prime settimane il bambino si abitua e togliere le abitudini nelle età successive non è molto agevole. Un’alternativa più consona è quella di sistemarlo in una culla vicino al lettone per i primi mesi ma il discorso della nanna non è generalizzabile per cui il consiglio principale è quello di consultarsi con il proprio pediatra. Dove debba dormire il lattante è un tema molto controverso che dipende anche da abitudini famigliari, culturali ed etniche.
Quanto deve dormire un bambino? Dove deve dormire?
Tratto dal libro: "Come crescere mio figlio" http://www.amazon.it/crescere-figlio-genitori-risposte-pediatra/dp/886895107X/ref=zg_bs_5329313031_2
A questo link consigli per una nanna sicura: decalogo: http://ferrandoalberto.blogspot.it/2014/06/nanna-sicura-e-consigli-su-lettino.html
A seconda dell’età e del temperamento ci sono delle variazioni sulle ore di sonno. Nei primi 2-3 mesi può dormire dalle 12 alle 20 ore, in media 16-17 ore al giorno. Nel periodo della crescita le ore si ridurranno fino ad arrivare a una media di 12-14 ore a 1 anno, 12 ore tra i 2 e i 3 anni, 11 ore dai 5 anni in poi.
Queste non sono regole precise: possono anche presentarsi variazioni individuali notevoli. Inoltre, bisogna sapere che il sonno evolve con il crescere del bambino, infatti nei primi mesi il bambino non distingue il giorno dalla notte; il suo ritmo è di 3-4 ore ed è legato al ciclo della pappa: si sveglia, mangia, viene pulito dorme e così via.
Bisogna ricordare bene che ogni volta che il bambino si sveglia deve mangiare (come pure ogni volta che piange!) se è passato un tempo adeguato dalla poppata precedente (almeno 1 ora e mezza-2).
Ci sono bambini meno dormiglioni che vogliono, già nei primi mesi, guardarsi intorno, avere un po’di coccole. Altre volte il loro sonno è stato disturbato dal freddo o dal caldo o sono infastiditi perché sono tutti bagnati e vogliono essere cambiati. Quindi bisogna capire il motivo del pianto del bambino e non bisogna essere subito pronti a offrire da mangiare quando il bambino si sveglia, perché si rischia di avere un bambino che ha una reazione di negazione del cibo.
Non occorre che arrivi a dire (o pensare): “Ma è mai possibile che ogni volta che apro gli occhi mi infilano in bocca un biberon o un capezzolo?”. A volte si sente la frase: “Ha invertito il giorno per la notte”. Nei primi mesi non c’è il concetto di giorno e notte, tale concetto si sviluppa con il tempo e sta ai genitori farlo sviluppare e aiutare il piccolo a distinguerli. In che modo? Durante il giorno non bisogna farlo dormire al buio mentre di notte va lasciato al buio. Non usate lucine di vario tipo in quanto deve imparare a dormire subito al buio e, durante il giorno, non è necessario fare il coprifuoco spegnendo radio, televisore, staccare il telefono e parlare a gesti: il bambino deve dormire con i normali rumori quotidiani, al contrario di quanto avviene di notte.
Non deve dormire nel lettone, anche se si può comprendere che per la mamma, specie nei primi mesi di vita, è comodo per cambiarlo e nutrirlo. Questa necessità, oltre a essere una cattiva abitudine difficile da eliminare nel corso della crescita del bambino, rappresenta un fattore di rischio della SIDS (morte in culla). Questo perché già nelle prime settimane il bambino si abitua e togliere le abitudini nelle età successive non è molto agevole. Un’alternativa più consona è quella di sistemarlo in una culla vicino al lettone per i primi mesi ma il discorso della nanna non è generalizzabile per cui il consiglio principale è quello di consultarsi con il proprio pediatra. Dove debba dormire il lattante è un tema molto controverso che dipende anche da abitudini famigliari, culturali ed etniche.
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