venerdì 16 settembre 2016

Portare i bambini in moto: non basta il casco, serve la testa con il cervello in funzione

Portare i bambini in moto: non basta il casco, serve la testa con il cervello in funzione
Leggo questa notizia di un bambino morto dopo incidente: era in moto con il papà e senza casco…ma basta il casco?? Link alla notizia qui: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/notizia_3031334201602a.shtml.   La risposta è no se non si attiva il cervello e si ragiona in termini di prudenza e prevenzione.
Iniziate le scuole purtroppo se ne vedono di tutti i colori: bambini in auto senza cintura, bambini in moto avvinghiati al guidatore che pensa di essere Valentino Rossi, bambini messi davanti al guidatore…bambini in moto in autostrada.
Sono motociclista e forse proprio per questo , anche se a una certa età (dopo i 5 anni) i bambini possono andare in moto raccomando prudenza assoluta e  di evitare atteggiamenti di guida pericolosi e percorsi prolungati. Non dico niente sull’autostrada (non riesco a concepire soprattutto nei più piccoli).
In moto il rischio è sempre presente e anche se siamo etremamente attenti la nostra salute,e la nostra vita, dipende dagli altri. Basta un niente.
Effettivamente la moto e lo scooter sono molto comodi per portare i bambini a scuola, quando si arriva affannosamente di corsa e si deve correre a lavorare. Tenendo anche conto del fatto che in prossimità degli edifici scolastici c’è un traffico incredibile.
Cari genitori però ne vale la pena? In alcuni casi perché non usare il miglior mezzo di locomozione: le gambe? Così sia il bambino che mamma o papà fanno un po’ di movimento che fa tanto bene a tutti (non si deve fare per forza attività sportiva)
"Ricordo che il trasporto dei bambini sui motoveicoli è regolato dall’art. 170 del Codice della Strada, che prevede, prima di tutto, il divieto assoluto di trasportare minori di 5 anni sui veicoli a due ruote.
Per i maggiori di 5 anni, però è previsto che “la loro corporatura deve essere tale da permettere loro di stare seduti in modo stabile ed equilibrato, nella posizione determinata dalle apposite attrezzature del veicolo”. E’ un principio molto generico, che non dà indicazioni di altezza, ma invita a riflettere: un bambino particolarmente piccino, che non riesce a stare ben equilibrato sulla sella del motoveicolo, non dovrebbe mai essere trasportato.
Chiunque venga trasportato dietro al guidatore di una moto deve essere abbastanza alto da appoggiare i piedi sulle apposite pedane, anche e soprattutto un bambino. Se non ci arriva, non deve salire in moto.
E’ necessario un apposito casco per bambini, non deve mai essere usato un casco da adulti che sta largo su una testolina piccola.
Se si trasportano i bambini in moto o scooter abitualmente o molto spesso, non ci si dovrebbe limitare al casco: giacche tecniche con protezioni per spina dorsale – spalle – gomiti, guanti e scarpe rinforzate sono prodotte dai maggiori marchi anche in misure junior.
Si era parlato di introdurre l’obbligo del seggiolino per motoveicoli (molto simile a quello per le biciclette, che avvolge anche le gambe e prevede la cintura di sicurezza). Non se ne è più fatto nulla, ma esistono comunque in commercio alcuni (pochi) modelli di seggiolino e delle cinture apposite per assicurare il bambino seduto dietro al corpo del conducente.
Chi vuole usare le due ruote di frequente per portare i figli, dovrebbe farci un pensierino.
Vedo spesso bambini trasportati in piedi sulla pedana centrale o appoggiati sulla punta della sella dello scooter. In quel modo il guidatore ha l’illusione di proteggere il bambino con il proprio corpo e di controllarne i movimenti.
Prima di tutto è un assetto di marcia assolutamente vietato su qualsiasi mezzo a due ruote, perché è chiaramente indicato dall’art. 170 che “il conducente deve avere libero uso delle braccia, delle mani e delle gambe, deve stare seduto in posizione corretta e deve reggere il manubrio con ambedue le mani”. Poi è una posizione pericolosissima: in caso di incidente, oltre alle conseguenze dell’urto, si rischia di schiacciare il bambino con un peso ulteriore, quello del guidatore, e di esporlo per primo a un impatto frontale.

Il limite dei 5 anni è ben poco indicativo: siamo certi che un bambino di più di 5 anni, ammesso che arrivi a poggiare correttamente i piedi sulle pedane, sia in grado di restare fermo, di seguire i movimenti del conducente, di assecondare la piegatura in curva, di non distrarsi e non sporgere gli arti? Le due ruote prevedono una certa consapevolezza anche se si è trasportati.
Merita ricordare anche che un conducente minorenne non può mai trasportare un passeggero. Quindi gli adolescenti in due sul motorino dovrebbero essere un ricordo lontano. Preferisco non aggiungere nulla sui trasporti “multipli” che purtroppo a volte vedo in giro: bambino grande dietro e bambino più piccolo davanti in piedi sulla pedana. Non credo sia necessario commentare!

Infine, come per la cintura di sicurezza in auto, riflettiamo sul fatto che non esistono percorsi troppo brevi per essere privi di rischi. Un incidente si verifica sempre in pochi metri di strade e questi pochi metri possono essere anche quelli sotto casa.
su due ruote. Ora sono stanca di rischiare per mezz’ora di tempo in più".

In conclusione visto la percentuale di incidenti e di rischi: E’ proprio necessario esporre i bambini a questo rischio?


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