mercoledì 26 ottobre 2016

Influenza: sono arrivati i vaccini ma si possono fare altre cose per ridurre il rischio

Influenza: sono arrivati i vaccini ma si possono fare altre cose per ridurre il rischio
INFLUENZA 2016
SONO DISPONIBILI I VACCINI
-       Dopo i 9 anni una iniezione, dai 6 mesi ai 9 anni due dosi distanziate di 1 mese.
-       Il vaccino è offerto gratuitamente a fasce a rischio (vedete sotto) tra cui la gravidanza nel secondo e terzo trimestre
-       Lavoratori a rischio

INFLUENZA E VACCINAZIONE:  L’influenza, ogni anno, è sostenuta da virus ad elevata variabilità e l’epidemia stagionale, CHE IN GENERE , avviene tra dicembre e gennaio con una ondata successiva, può interessare anche coloro che hanno già avuto l’infezione o sono stati vaccinati l’anno precedente.
La PREVENZIONE SI BASA SU VACCINI …E NON SOLO: Misure di igiene e protezione individuale La trasmissione interumana del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza.
LE evidenze sulle misure di protezione personali (misure non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, e ha raccomandato le seguenti azioni:
1. Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici) Fortemente raccomandato
2. Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani) Raccomandato
3. Isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale Raccomandato
4. Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali) Raccomandato.
La malattia può avere un decorso asintomatico (senza alcun disturbo), ma nella maggior parte dei casi compare  febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e delle articolazioni, cefalea e malessere generale, nei bambini possono essere presenti anche disturbi intestinali. Nei casi non complicati i sintomi si risolvono entro una settimana dall'esordio mentre le complicanze dell’influenza sono più frequenti oltre che nelle persone al di sopra dei 65 anni di età e in soggetti con diabete o malattie immunitarie, cardiovascolari o respiratorie, nei bambini soprattutto nei primi anni di vita.
 Il Ministero della Salute ha emanato una Circolare con le raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza nella stagione. Il virus influenzale si può trasmettere attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.
OLTRE AI PUNTI RIPORTATI SOPRA: Evitare contatti ravvicinati in caso di malattie respiratorie febbrili in fase iniziale. Uso di mascherine delle persone con sintomi influenzali quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali, ambulatori medici) Queste misure semplici, ma ad elevata efficacia, sono complementari a quelle farmacologiche con vaccini e antivirali.
Il vaccino è indicato in tutti i soggetti che desiderano evitare l’influenza e che non abbiano specifiche controindicazioni.  Il periodo destinato alle campagne di vaccinazione antinfluenzale è quello autunnale a partire dalla fine del mese di ottobre fino alla fine di dicembre.
L’offerta del vaccino è rivolta principalmente ai soggetti classificati e individuati a rischio per complicanze gravi se non letali in caso di influenza. I principali destinatari dell’offerta di vaccino sono i soggetti di età maggiore di 65 anni e i soggetti di qualsiasi età con patologie di base che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza. Lo schema vaccinale varia per tipo, modalità e dosi in base all’età .
ANCHE QUEST’ANNO , CONTRARIAMENTE A QUANTO AVVIENE IN ALTRI PAESI E’ STATO SCELTO DI NON PROCEDERE all’offerta gratuita di vaccino influenzale stagionale ai bambini che non presentano fattori di rischio individuali.  Pur essendo noto che i bambini sono i principali diffusori e “untori” della malattia e siamo più a rischio di complicazioni. Nei bambini “sani” di età superiore ai sei mesi non esiste controindicazione alla vaccinazione. Il vaccino antiinfluenzale non deve essere somministrato a:
- Lattanti al di sotto dei 6 mesi (per mancanza di studi clinici controllati in questa fascia d’età) - Soggetti che hanno manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) alla somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica grave (anafilassi) ad un componente del vaccino.
- Soggetti con una malattia in fase acuta di media o grave entità. Questa rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione. Il soggetto potrà essere vaccinato alla guarigione.
- Soggetti con anamnesi positiva per sindrome di Guillain-Barrè insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino antinfluenzale. Una sindrome di Guillan-Barrè insorta da più di un anno e non correlata alla vaccinazione è motivo di precauzione.
Non è controindicato vaccinare persone asintomatiche ad epidemia già iniziata, così come sono da considerare false controindicazioni:
- Allergia alle proteine dell’uovo
- Malattie acute di lieve entità
- Allattamento
- Infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite o acquisite
Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato con altri vaccini e non interferisce con la loro risposta immune. I vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi e pertanto non possono essere responsabili di infezioni influenzali. Effetti collaterali comuni sono le reazioni locali nel sito di iniezione.
Reazioni sistemiche con malessere, febbre e mialgie possono insorgere dopo 6-12 ore e hanno la durata di 1-2 giorni.  
CONSIGLIO DI VALUTARE NELLA SCELTA SE VACCINARE O MENO, IN OGNI FAMIGLIA, ANCHE IL “RISCHIO” FAMIGLIARE quale presenza di neonati da proteggere o soggetti a rischio in famiglia
Elenco delle categorie per le quali la vaccinazione stagionale è raccomandata.
1 Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
2 Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza
a)  malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
b)  malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
c)  diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30)
d)  insufficienza renale/surrenale cronica
e)  malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
f)  tumori
g)  malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
h)  malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
i)  patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
j)  patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
k)  epatopatie croniche
3 Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
4 Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
5 Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
6 Medici e personale sanitario di assistenza.
7 Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio.
8 Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori a)  Forze di polizia b)  Vigili del fuoco c)  Altre categorie socialmente utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie. d) 
Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.
9 Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani a)  allevatori b)  addetti all’attività di allevamento c)  addetti al trasporto di animali vivi d)  macellatori e vaccinatori e)  veterinari pubblici e libero-professionisti




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