Influenza: sono arrivati i vaccini ma si possono fare altre cose per ridurre il rischio
INFLUENZA 2016
SONO DISPONIBILI I VACCINI
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Dopo i 9 anni una iniezione, dai 6 mesi ai 9
anni due dosi distanziate di 1 mese.
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Il vaccino è offerto gratuitamente a fasce a
rischio (vedete sotto) tra cui la gravidanza nel secondo e terzo trimestre
-
Lavoratori a rischio
INFLUENZA E VACCINAZIONE: L’influenza, ogni anno, è
sostenuta da virus ad elevata variabilità e l’epidemia stagionale, CHE IN
GENERE , avviene tra dicembre e gennaio con una ondata successiva, può
interessare anche coloro che hanno già avuto l’infezione o sono stati vaccinati
l’anno precedente.
La PREVENZIONE SI BASA SU VACCINI …E NON SOLO: Misure di igiene
e protezione individuale La trasmissione interumana del virus dell’influenza si
può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o
starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle
secrezioni respiratorie. Per questo, una buona igiene delle mani e delle
secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la
diffusione dell’influenza.
LE evidenze sulle misure di protezione personali (misure non
farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, e
ha raccomandato le seguenti azioni:
1. Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel
alcolici) Fortemente raccomandato
2. Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si
starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani) Raccomandato
3. Isolamento volontario a casa delle persone con malattie
respiratorie febbrili specie in fase iniziale Raccomandato
4. Uso di mascherine da parte delle persone con
sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali)
Raccomandato.
La malattia può avere un decorso asintomatico (senza alcun
disturbo), ma nella maggior parte dei casi compare febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari
e delle articolazioni, cefalea e malessere generale, nei bambini possono essere
presenti anche disturbi intestinali. Nei casi non complicati i sintomi si
risolvono entro una settimana dall'esordio mentre le complicanze dell’influenza
sono più frequenti oltre che nelle persone al di sopra dei 65 anni di età e in
soggetti con diabete o malattie immunitarie, cardiovascolari o respiratorie,
nei bambini soprattutto nei primi anni di vita.
Il Ministero della
Salute ha emanato una Circolare con le raccomandazioni per la prevenzione e il
controllo dell’influenza nella stagione. Il virus influenzale si può
trasmettere attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma
anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni
respiratorie.
OLTRE AI PUNTI RIPORTATI SOPRA: Evitare contatti ravvicinati
in caso di malattie respiratorie febbrili in fase iniziale. Uso di mascherine
delle persone con sintomi influenzali quando si trovano in ambienti sanitari
(ospedali, ambulatori medici) Queste misure semplici, ma ad elevata efficacia,
sono complementari a quelle farmacologiche con vaccini e antivirali.
Il vaccino è indicato in tutti i soggetti che desiderano
evitare l’influenza e che non abbiano specifiche controindicazioni. Il periodo destinato alle campagne di
vaccinazione antinfluenzale è quello autunnale a partire dalla fine del mese di
ottobre fino alla fine di dicembre.
L’offerta del vaccino è rivolta principalmente ai soggetti
classificati e individuati a rischio per complicanze gravi se non letali in
caso di influenza. I principali destinatari dell’offerta di vaccino sono i
soggetti di età maggiore di 65 anni e i soggetti di qualsiasi età con patologie
di base che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza. Lo
schema vaccinale varia per tipo, modalità e dosi in base all’età .
ANCHE QUEST’ANNO , CONTRARIAMENTE A QUANTO AVVIENE IN ALTRI
PAESI E’ STATO SCELTO DI NON PROCEDERE all’offerta gratuita di vaccino
influenzale stagionale ai bambini che non presentano fattori di rischio
individuali. Pur essendo noto che i
bambini sono i principali diffusori e “untori” della malattia e siamo più a
rischio di complicazioni. Nei bambini “sani” di età superiore ai sei mesi non
esiste controindicazione alla vaccinazione. Il vaccino antiinfluenzale non deve
essere somministrato a:
- Lattanti al di sotto dei 6 mesi (per mancanza di studi
clinici controllati in questa fascia d’età) - Soggetti che hanno manifestato
una reazione allergica grave (anafilassi) alla somministrazione di una
precedente dose o una reazione allergica grave (anafilassi) ad un componente
del vaccino.
- Soggetti con una malattia in fase acuta di media o grave
entità. Questa rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione.
Il soggetto potrà essere vaccinato alla guarigione.
- Soggetti con anamnesi positiva per sindrome di
Guillain-Barrè insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una
precedente dose di vaccino antinfluenzale. Una sindrome di Guillan-Barrè
insorta da più di un anno e non correlata alla vaccinazione è motivo di
precauzione.
Non è controindicato vaccinare persone asintomatiche ad
epidemia già iniziata, così come sono da considerare false controindicazioni:
- Allergia alle proteine dell’uovo
- Malattie acute di lieve entità
- Allattamento
- Infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite o acquisite
Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato con altri
vaccini e non interferisce con la loro risposta immune. I vaccini
antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi e pertanto
non possono essere responsabili di infezioni influenzali. Effetti collaterali
comuni sono le reazioni locali nel sito di iniezione.
Reazioni sistemiche con malessere, febbre e mialgie possono
insorgere dopo 6-12 ore e hanno la durata di 1-2 giorni.
CONSIGLIO DI VALUTARE NELLA SCELTA SE VACCINARE O MENO, IN
OGNI FAMIGLIA, ANCHE IL “RISCHIO” FAMIGLIARE quale presenza di neonati da
proteggere o soggetti a rischio in famiglia
Elenco delle categorie per le quali la vaccinazione stagionale
è raccomandata.
1 Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
2 Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino
a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze
da influenza
a) malattie croniche
a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia
broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
b) malattie
dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e
acquisite
c) diabete mellito e
altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30)
d) insufficienza
renale/surrenale cronica
e) malattie degli
organi emopoietici ed emoglobinopatie
f) tumori
g) malattie congenite
o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione
indotta da farmaci o da HIV
h) malattie
infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
i) patologie per le
quali sono programmati importanti interventi chirurgici
j) patologie
associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie
(ad es. malattie neuromuscolari)
k) epatopatie
croniche
3 Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con
acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione
influenzale.
4 Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino
nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
5 Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per
lungodegenti.
6 Medici e personale sanitario di assistenza.
7 Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio.
8 Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse
collettivo e categorie di lavoratori a)
Forze di polizia b) Vigili del
fuoco c) Altre categorie socialmente
utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo
svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, è facoltà delle
Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.
d)
Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta
attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di
lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di
contenere ricadute negative sulla produttività.
9 Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con
animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non
umani a) allevatori b) addetti all’attività di allevamento c) addetti al trasporto di animali vivi d) macellatori e vaccinatori e) veterinari pubblici e libero-professionisti
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