sabato 1 luglio 2017

Mamma di bambino di 2 mesi con varicella: che fare?

Mamma di bambino di 2 mesi con varicella: che fare?
La varicella negli adulti e nei bambini di età inferiore a 1 anno può decorrere in forma grave
PRIMO CONSIGLIO A TUTTI: 
- SE non avete avuto la malattia VACCINATEVI
- SE intendete avere un secondo figlio e il primo FIGLIO non ha fatto la varicella o il vaccino: vaccinatelo
- SE INVECE NON CI AVETE PENSATO PER TEMPO ?

  1. Allontano il bambino di 2 mesi  mandandolo dai nonni ?
  2. Smetto di allattare il bambinO?
  3. Faccio una terapia alla mamma?
  4. Faccio una terapia alla bambina?
  5. Come mi comporto con i familiari se non hanno fatto la varicella o il vaccino?

1) l'allontanamento a casa dei nonni è  una misura di  prudenza che potrebbe non funzionare.
Il malato di varicella è contagioso prima della comparsa della malattia e la bambina può  essere stata a contatto con l"untore" che ha contagiato la mamma 
2) Considerato quanto sopra sarebbe un peccato smettere di allattare il bambino
3) Indicata terapia con farmaci antivirali (aciclovir alla mamma)*
4) Indicata terapia con aciclovir al bambino (vedi sotto*)**
5) Vaccinare i familiari che non hanno fatto la malattia o la vaccinazione entro 72 ore dal possibile contagio
*la varicella negli adulti (come nei neonati) può decorrere in forma grave e dunque è una delle situazioni che meritano la terapia con farmaci antivirali.


** In caso di contagio si consiglia la profilassi tardiva nei soggetti a rischio (come i bambini sotto a 1 anno di età o i bambini dopo i 13 anni o gli adulti).
Efficace  la profilassi tardiva, iniziando cioè 7 gg. dopo il presunto contagio, con Acyclovir 20 mg/kg/dose per 4 volte al dì per 7gg. 
MA IL BAMBINO PUO' ESSERE STATO ESPOSTO AL VIRUS DELLA VARICELLA/ZOSTER ANCHE NEI GIORNI PRECEDENTI
Tenendo conto di alcuni fattori di rischio (età) una profilassi con farmaci antivirali può essere presa in considerazione. Anche su indicazioni tratte dal sito www.epicentro.iss.it dell’Istituto superiore della sanità ove si trova scritto “Nei casi più a rischio di complicanze (adolescenti, persone con malattie respiratorie croniche o in trattamento con steroidi) e nei casi secondari familiari si può ricorrere a farmaci antivirali come l’acyclovir. La terapia antivirale non è raccomandata nei bambini con varicella altrimenti sani, visto che, somministrata per via orale entro 24 ore dall’inizio dell’esantema, determina solamente una modesta riduzione dei sintomi. Nei pazienti immunodepressi è raccomandata la terapia antivirale per via venosa”.
Un noto e stimato pediatra, il Prof. Bartolozzi,  mancato recentemente, scriveva che “l’Acyclovir, riducendo l’entità della malattia e quindi anche il numero delle vescicole, è in grado di ridurre le complicanze infettive a carico della cute. D’altra parte, non ce lo dimentichiamo, mentre l’Acyclovir non è affatto indicato per trattare una varicella in soggetti non a rischio, trova una precisa indicazione nei soggetti a rischio(epoca neonatale e tutto il primo anno di vita, soggetti immunocompromessi, soggetti in età superiore ai 13 anni)”.
Pertanto l’uso dell’Acyclovir nei soggetti a rischio è quindi sempre indicato per attenuare l’entità della malattia e per ridurre l’incidenza di complicanze, non per eliminarle completamente, almeno quelle a carico del sistema nervoso centrale”




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