sabato 23 novembre 2019

BAMBINI E ALLERTE E ALTRE CALAMITA’ O TRAGEDIE

BAMBINI E ALLERTE E ALTRE CALAMITA’ O TRAGEDIE
Cari genitori e cari tutti
In questi giorni di “allerta rossa” e di disagio idrogeologico,  cercate di parlare con i bambini e di spiegare con calma quanto succede e di dare consigli di prevenzione e di aiuto.
Ho scritto qui e nel blog alcuni articoli con suggerimenti da pediatra per i bambini da dare in caso di disagi o disastri o di tragedie come terremoti o altro come la tragedia del crollo del Ponte Morandi.
Consigli utili anche per le varie allerte.
I consigli principali sono quelli di parlare e spiegare chiaramente ed evitare maratone televisive e programmi che esaltano gli eventi in modo negativo. Le parole fanno più male dei fatti, a volte.
RICORDATE CHE  cambiamenti che possono avere il più grande effetto sui bambini sono i problemi di adattamento dei genitori o le sollecitazioni sulle relazioni familiari che possono persistere anche dopo un allarme o un disastro (Non solo anche in situazioni di lutto, di comunicazione di malattia).
Sono descritti:
- aumento nell’ uso di alcol o droghe da parte dei membri della famiglia  
- aumento di conflitti o di comportamenti violenti tra i membri della famiglia o tra i membri della famiglia e gli altri  
- diminuzione della disponibilità fisica o emotiva dei genitori  
- perdita della rete sociale dei bambini o dell’opportunità di partecipare alle normali abitudini e attività
I bambini che sperimentano un un evento traumatizzante o un disastro vivono due tipi fondamentali di esperienze: 
-       il trauma causato dall’evento stesso 
-       i possibili cambiamenti e gli sconvolgimenti nel vivere quotidiano causati dall’evento (perdita casa o altro).
Il trauma dell’evento
-       L’esperienza più ovvia che i bambini potrebbero provare durante un disastro è fare esperienza diretta o essere testimoni di un evento o una serie di eventi paurosi. Questi potrebbero includere la distruzione di case, di proprietà o di averi personali; l’essere feriti personalmente o far fronte a pericoli fisici; o il trovarsi di fronte alle ferite o al dolore degli altri, o alla morte. Questo avviene più comunemente in quei disastri che sono improvvisi e senza preavvertimento tipo terremoti, tornadi e alluvioni. Comunque, anche i disastri che possono essere anticipati (come i vari tipi di allerta) possono essere paurosi per i bambini. cambiamenti nelle condizioni di vita quotidiane e portare a difficoltà a lungo termine.
-       Gli sconvolgimenti della vita quotidiana
La vita, in conseguenza di alcuni eventi , potrebbe non ritornare rapidamente alla normalità. Possono esserci cambiamenti nelle condizioni di vita che causano cambiamenti nelle attività quotidiane - incluse tensioni nelle relazioni tra membri della famiglia o tra amici, cambiamenti nelle aspettative che i membri della famiglia hanno gli uni verso gli altri (insieme a cambiamenti nelle responsabilità). Questi sconvolgimenti nelle relazioni, nei ruoli e nelle abitudini possono rendere la vita non familiare o imprevedibile, cosa che può essere, per i bambini, motivo di turbamento o qualche volta di paura.

I cambiamenti nelle condizioni di vita che possono causare difficoltà includono:
1) Avere una casa danneggiata o distrutta
2) Dover traslocare. Questo può significare:
- vivere in case temporanee o con parenti o amici; possibile affollamento e tensioni
- spostarsi verso una nuova comunità, andare in una scuola nuova: doversi adattare a un nuovo ambiente e farsi nuovi amici
3) Essere separati dai componenti della famiglia
4) Pressioni finanziarie derivanti dal non aver più un impiego o dalla perdita della casa e degli affari

Le reazioni dei bambini 
I bambini reagiscono allo stress in tanti modi diversi, comunque,ci sono alcuni comportamenti comuni dopo eventi negativi. I bambini di differente età rispondono alle circostanze stressanti in modi diversi. Per esempio probabile un comportamento regressivo tra i bambini più giovani (sotto i 7 anni), mentre tra i bambini più grandi sono più comuni stati di agitazione e/o di chiusura. La cosa principale da ricordare, comunque, è che il migliore indicatore di sofferenza è un inusuale cambiamento nel comportamento come:
- comportamento regressivo come: succhiare il pollice, perdita delle capacità di tenersi pulito; piangere, agitarsi o aggrapparsi quando i genitori si allontanano; maggior bisogno di compagnia , pianto facile 
- paure e difficoltà a dormire, incubi
- sguardo triste o depresso, pianto o essere insolitamente tranquilli o chiusi
- apatia, non essere interessati alle cose che abitualmente divertivano
- lamentele di mal di testa, mal di stomaco, mal di pancia o altro (sintomi psicosomatici)
- in alcuni stati di agitazione, crisi di rabbia, irritabilità, improvvisi cambiamenti nell’umore
- scarsa concentrazione, problemi di attenzione, inpossibilità di riposare, sogni ad occhi aperti - letargia, affaticamento, dormire in classe
- peggioramento  nelle prestazioni scolastiche e aumento dell’assenteismo

Questi sintomi possono comparire anche per eventi assistiti o dovuti agli sconvolgimenti nelle relazioni, ruoli, e abitudini causati dall0’evento. 
In alcuni bambini si accentuano situazioni presenti in precedenza.

Quali bambini sono più a rischio?
- i bambini che hanno avuto la più grande esposizione (danni alla casa, alle persone o alle cose))
- i bambini che hanno avuto maggiori cambiamenti nelle relazioni con i famigliari ni nelle relazioni – i bambini che avevano già in precedenza difficoltà psicologiche e/o scolastiche o che avevano tensioni famigliari 

Cosa fare?
Prima di tutto cercare di prevenire spiegando e evitando di far assistere a trasmissioni che accentuino aspetti negativi o tragici.
Se il bambino presenta comportamenti “diversi” per più settimane parlare con gli educatori, gli insegnanti e con il pediatra curante per decidere la cosa migliore da fare .




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