sabato 29 febbraio 2020

CRITICA DI GALIMBERTI AI GENITORI: non si aiuta con le critiche

CRITICA DI GALIMBERTI AI GENITORI: non si aiuta con le critiche
Riporto questo durissima posizione sui genitori di Umberto Galimberti, che al Forum Monzani di Modena, presentando il suo ultimo libro, "avrebbe" (io non c'ero e riporto quanto scritto da altri) detto quanto scrivo qui sotto.
Dico subito che non mi piacciono queste posizioni che coinvolgono tutti come coloro che attaccano tutta una categoria. Certo che se uno vuole avere visibilità le usa, fanno "audience" e procurano "mi piace"  e click sui social.
Sicuramente hanno estrapolato una frase di Galimberti e mi leggerò il suo libro. ma intanto riflettiamo su quanto diffuso sui media.
Tra i genitori, come in ogni professione, arte o mestiere o attività umana, esiste chi fa, chi fa poco, chi non fa niente. E tra chi fa chi fa bene e chi fa male o molto male.
Nella mia professione di pediatra osservo quotidianamente famiglie stupende e famiglie che cercano di "arrabattarsi" per sopravvivere.
Parto dal presupposto che ogni genitore, salvo rare eccezioni, cerca di fare il meglio possibile per i figli e se sbaglia non lo si corregge con colpevolizzazioni, critiche o frasi  tranchant e generalizzate a tutti.
Facendo così si offendono tanti e non si correggono coloro che rientrano in quanto avrebbe detto Galimberti (che, tra l'altro stimo moltissimo).
I genitori hanno bisogno di informazioni, di aiuto e, se si ritiene che sbaglino di qualcuno che indichi la via da seguire avviando una relazione. Cosa impossibile se si parte con le critiche.
Dobbiamo intervenire come società, e come pediatri, precocemente sulla genitorialità e sulla famiglia, fin da prima della nascita.. 
Quando? Nei primi 1000 giorni di vita che vanno da concepimento del bambino fino al compimento del secondo anno di vita. In questo periodo "si costruisce" e si mettono le fondamenta del futuro adulto. (vedi Genitoripiù )
I genitori hanno bisogno di aiuto, di comprensione e non (o non solo) di critiche severe.
Ovviamente quanto scrivo non fa audience in una società che ha bisogno di gesti spettacolari e di posizioni estreme per diffondere notizie. Però so che qualcuno mi legge e quel qualcuno può parlare con altri per ricostruire insieme una società a misura di bambino e di famiglie.
“Espellerei i genitori dalle scuole, a loro non interessa quasi mai della formazione dei loro figli, il loro scopo è la promozione del ragazzo a costo di fare un ricorso al Tar, altro istituto che andrebbe eliminato per legge.
E alle superiori i ragazzi vanno lasciati andare a suola senza protezioni, lo scenario è diverso, devono imparare a vedere che cosa sanno fare senza protezione. Se la protezione è prolungata negli anni, come vedo, essa porta a quell’indolenza che vediamo in età adulta.E la si finisca con l’alternanza scuola lavoro, a scuola si deve diventare uomini, a scuola si deve riportare la letteratura, non portare il lavoro. La letteratura è il luogo in cui impari cose come l’amore, la disperazione, la tragedia, l’ironia, il suicidio. E noi riempiamo le scuole di tecnologia digitale invece che di letteratura? E’ folle.Guardiamo sui treni: mentre in altri Paesi i giovani leggono libri, noi giochiamo con il cellulare. Oggi i ragazzi conoscono duecento parole, ma come si può formulare un pensiero se ti mancano le parole? Non si pensa o si pensa poco se non si hanno le parole”.
Commento di Portale bambini:  https://portalebambini.it/galimberti-io-espellerei-tutti-i-genitori-dalla-scuola/?fbclid=IwAR3pMFxmcMKgkT7vtAN32yu_N_BgtHBjfzaGBGiFHMR2VgtqOtdAg9DNvYw
Purtroppo, quando ci si schiera pro o contro, si dimentica un pilastro fondamentale dell’educazione: la corresponsabilità scuola famiglia. Galimberti ha ragione quando dice che le famiglie vanno messe nella condizione di non danneggiare la scuola; tuttavia, quelle famiglie che credono ancora nella sinergia scuola-famiglia devono avere la possibilità di partecipare.
Forse è su questi due punti che dovremmo ragionare seriamente.


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