ATTENZIONE ALLA RUPOFOBIA (PULIZIA SI MA NON ESAGERIAMO): Ovvero le “Comiche igieniste”. Segue: la nuova APP: NEURONI meglio di IMMUNI
Con il nuovo Coronavirus (Sars-Cov-2) è aumentata, in modo notevole, la paura del contagio da superfici, oggetti, tastiere di computer, borse della spesa, abiti…
Soprattutto dopo che alcune pubblicazioni hanno dimostrato tracce di virus (RNA) a distanza di ore e di giorni.
Dobbiamo però sapere che la probabilità di infettarsi toccando oggetti superfici quali tastiere, maniglie, sedili è infinitamente piccola, nella vita reale.
Anzi a volte aumenta con alcune misure (vedi guanti usati per toccare merci, poi soldi ecc. come capita di osservare in giro: guanti che cambiano di colore, per l’uso e la sporcizia, e che diventano ricettacolo di sporcizia e di chissà quanti virus e batteri).
Il virus SARS-CoV-2 ha una trasmissione respiratoria e col suo respiro un infetto, anche asintomatico, emette milioni e miliardi di microgoccioline di vapore acqueo (droplets) che restano sospese nell’aria per un certo tempo per poi cadere a terra o sulle superfici che circondano l’infetto. Alcune di queste goccioline contengono anche cellule dove è attiva la replicazione del virus (il virus senza cellule muore).
Ma perché il virus possa entrare nell’organismo servono tutte queste fasi:
1) si toccano con le mani queste goccioline fresche con cellule che contengono il virus, prima che si disidratino con la conseguente morte del loro contenuto.
2) si mettono poi le mani in bocca: infatti il virus non si trasmette per via cutanea né per via orale, basta la saliva a farlo fuori!
3) si crea inavvertitamente un aerosol sbattendo le mani o ci si sfregano gli occhi,
ALLORA è possibile che il virus entri nell’organismo
Non c’è ancora alcuna prova pubblicata che persone si siano infettate semplicemente toccando superfici o oggetti.
L’Organizzazione mondiale della sanità, nella sua ultima guida riconosce: “Al momento di questa pubblicazione, la trasmissione del virus per COVID-19 non è stata definitivamente collegata a superfici ambientali contaminate negli studi disponibili” [2].
Ma direte: alla TV vediamo marziani in tuta che spargono spray disinfettanti e “sanificanti”
Bene. Dovete sapere che:
“Le aree esterne richiedono generalmente una normale pulizia ordinaria e non richiedono disinfezione.
Spruzzare il disinfettante sui marciapiedi e nei parchi non è un uso efficiente delle forniture di disinfettante e non è stato dimostrato che riduca il rischio di COVID-19 per il pubblico.
È necessario mantenere le pratiche di pulizia e igiene esistenti per le aree esterne” [4].
Nei locali, negozi, studi ecc. poi si assiste alla pubblicizzazione di pratiche quali l’ozonizzazione, le lampade all’ultravioletto, gli ammoni quaternari, di non dimostrata efficacia per la salute ma sicuramente efficaci per chi le propugna da un punto di vista economico
Torniamo ai guanti di lattice
L’uso dei guanti è consigliato negli ambienti sanitari, non per il pubblico, e al posto del lavarsi le mani. La manipolazione di disinfettanti in luoghi non sanitari richiede l’uso dei guanti soprattutto per proteggere le mani: usare i guanti per portare a spasso il cane o per comprare un giocattolo al nipotino è ridicolo.
Se ,li usate cambiateli spesso. Pensate al supermercato con i guanti toccate i carrelli, prendete materiale di vario tipo, aprite la borsa, toccate i soldi, ptrendete il resto, rimettere a posto il carrello: quante cose avete toccato?
Anche il distanziamento sociale deve essere messo in pratica con un pochino di intelligenza: obbligarlo tra conviventi e familiari nei luoghi pubblici, che senso ha?
Quello che serve è lavare con acqua e sapone o, in mancanza, con gel alcolico.
la disinfezione è utile solo dopo il lavaggio accurato ed è destinata agli ambienti ad alto rischio come gli ospedali.
Per negozi, piccole imprese, commercianti, l’Oms ci dice che è sufficiente continuare così, lavando ogni giorno tavoli, sedie e scrivanie come si faceva prima [4]; non serve acquistare costosi macchinari di disinfezione o contrattare ditte specializzate con le loro vistose tute bianche.
Bene le mascherine, la distanza, il lavaggio delle mani, ma che ce ne facciamo dei disinfettanti, delle sanificazioni a tutto spiano?
Riusciamo a distinguere l’ambiente sanitario, l’ospedale, dalla nostra casa, dal luogo di lavoro, dai parchi giochi dei bambini?
Le regole necessarie non sono le stesse.
CONCLUSIONI: riattiviamo i neuroni migliori
Da tempo sappiamo che la nostra sicurezza non dipende dall’odore di alcol o varechina, e nemmeno dalla corsa ad analisi immunologiche o speranze vaccinali, ma dalla pronta risposta dei servizi territoriali, su cui dobbiamo investire per identificare, isolare e tracciare i contatti della persona sospetta infetta: 3T: Testare, Tacciare e Trattare.
Insomma, la nostra sicurezza dipende dalla dimenticata epidemiologia di campo che pure tanto ha contributo alla nostra migliore qualità di vita.
Approfondimento: USATE L’APP NEURONI E’
Con la Fase 2 sarà fondamentale utilizzare una preziosissima App, ben più potente di Immuni: NEURONI.
Sviluppata da Madre Natura, Neuroni è una app gratuita che sfrutta la ben collaudata tecnologia SINAPSI: una tecnologia per nulla invasiva della privacy e che rende l’app comunque utile anche quando il 60% della popolazione non ne fa uso. Anche se sarebbe auspicabile arrivare al 100% per definirci homo sapiens.
Le due app (Immuni e Neuroni) funzionano in modi differenti.
Ad esempio, la app Immuni vi dice se il tizio che era con voi in ascensore vi ha infettato. La app Neuroni che per fare due piani si possono prendere le scale, che ultimamente non è che abbiamo fatto tutta questa attività fisica.
La app Immuni vi dice se la signora con cui avete litigato al supermercato per l’ultima confezione di lievito di birra vi ha infettato. La app Neuroni vi suggerisce di non litigare per una confezione di lievito. Che il lievito ce lo possiamo fare in casa (come da tradizione millenaria: si chiama lievito madre). E che si può anche fare la spesa direttamente dai produttori, in modo sostenibile.
Ad esempio, la app Immuni vi dice se il tizio che era con voi in ascensore vi ha infettato. La app Neuroni che per fare due piani si possono prendere le scale, che ultimamente non è che abbiamo fatto tutta questa attività fisica.
La app Immuni vi dice se la signora con cui avete litigato al supermercato per l’ultima confezione di lievito di birra vi ha infettato. La app Neuroni vi suggerisce di non litigare per una confezione di lievito. Che il lievito ce lo possiamo fare in casa (come da tradizione millenaria: si chiama lievito madre). E che si può anche fare la spesa direttamente dai produttori, in modo sostenibile.
Il grande vantaggio di Neuroni è che è già installata in ogni scatola cranica e non richiede quindi uno smartphone… e neppure un braccialetto!
Neuroni è di facile utilizzo anche se per tenerla operativa è necessario aggiornarla costantemente: studi scientifici dimostrano che leggere ed usarla è il metodo più efficace.
Per verificare lo stato di salute di questa app possiamo fare un semplice test: avete tifato per il poliziotto che inseguiva il runner solitario sulla spiaggia con l’appoggio di elicotteri, droni e satelliti? Ecco, in questo caso ci sono dei problemi di settaggio. E può essere anche che le parole della D’Urso abbiano in qualche modo hackerato il sistema operativo.
Ma, tranquilli, è sempre possibile rimediare!
Accedete al menù principale. Cercate le funzioni “hater”, “delatore”, “caccia-alle-streghe”, “polemica”, “continuo lamento” e togliete la spunta.
Mettete invece la spunta a “spirito critico”, “buon senso”, “prudenza”, “empatia”, “responsabilità” e “solidarietà”.
Salvate le nuove impostazioni premendo ok. Verificando ogni tanto che non siano state nuovamente hackerate (la Tv interferisce con il settaggio).
Mettete invece la spunta a “spirito critico”, “buon senso”, “prudenza”, “empatia”, “responsabilità” e “solidarietà”.
Salvate le nuove impostazioni premendo ok. Verificando ogni tanto che non siano state nuovamente hackerate (la Tv interferisce con il settaggio).
Avremo quindi una buona base di partenza per affrontare, non solo la Fase 2, ma la vita intera.
Con responsabilità e consapevolezza.
Con responsabilità e consapevolezza.
TRATTO DA: Donato Greco – Scienza in rete: https://www.scienzainrete.it/articolo/sorvegliare-e-pulire-eccessi-da-sanificazione/donato-greco/2020-05-19
Referenze
[2] Cleaning and disinfection of environmental surfaces in the context of COVID-19 WHO Interim guidance 15 May 2020
[3] ECDC TECHNICAL REPORT Disinfection of environments in healthcare and nonhealthcare settings potentially contaminated with SARS-CoV-2 March 2020
[4] CDC GUIDANCE FOR CLEANING AND DISINFECTING PUBLIC SPACES, WORKPLACES, BUSINESSES, SCHOOLS, AND HOMES may 7 2020
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