LA TRAGEDIA DI WILLY: criminalità, delinquenza e povertà educativa (vedi definizione*).
Non nascondiamoci dietro agli stereotipi del machismo, bullismo e altro ma affrontiamo i problemi in prevenzione e alla loro origine.
FACCIO UN APPELLO ALLA CLASSE POLITICA E A TUTTI SU QUESTO TEMA DI CUI NESSUNO PARLA E TANTO MENO AFFRONTA: LA SALUTE FISICA E MENTALE DEI BAMBINI (a partire da scelte di vari anni fa, era il 2014, quando è stata rifiutata la figura di un professionista dell’età pediatrica a tutela dell’Infanzia e della adolescenza: storia qui: https://ferrandoalberto.blogspot.com/2014/03/lettera-di-una-mamma-garante.html ).
BISOGNA INVESTIRE IN GENITORIALITA' E SULLA FAMIGLIA E SUI BAMBINI.
(Per la scuola ne parlerò in altra occasione ma è stato un esempio, CON LA CHIUSURA E LA DISORGANIZZAZIONE DELL'APERTURA di Non considerazione dei bambini, adolescenti e delle famiglie).
Sulla tragedia del ragazzo, Willy, morto per attacco e botte da parte di altri ragazzi si sta scrivendo tanto e ognuno si lancia in interpretazioni e attacchi sociali ed etichette.
La violenza va contrastata e prevenuta e non solo repressa: quando si reprime ormai ha fatto il danno, e per Willy, il morto!!!
A nessuno viene in mente che per questi episodi non basta la repressione ma bisogna investire nelle famiglie e nell’infanzia per contrastare, o, almeno limitare, le conseguenze, quali, ad es., bullismo, delinquenza, criminalità, malessere legati alla povertà, non solo economica, ma soprattutto educativa..
Il bullo è un carnefice come un maltrattante ma è anche la conseguenza di una cattiva o inesistente educazione della famiglia, di disagio sociale e anche di situazioni sociali che nessuno vuole, ad ora, affrontare. Si sentono frasi come “punizione esemplare” o rafforziamo le pene L .
In aumento è la povertà economica, l’abbandono scolastico e la povertà educativa e le conseguenze le subiremo tutti direttamente, chi vive in povertà, e indirettamente come il caso clamoroso del povero Willy, tanti di noi e dei nostri figli sottoposti a soprusi, violenze o altro.
In Italia si registra, ormai da anni, una crescita del numero di episodi di criminalità giovanile e comportamenti antisociali. I ragazzi che si ritrovano in quelle che sono conosciute anche come baby gang hanno problemi comuni, spesso legati all’assenza della famiglia o di adulti di riferimento, l’esposizione continua a modelli violenti o l’essere stato vittima a propria volta di violenza, nonché la necessità di vedere riconosciuta la propria identità all’interno di un gruppo. Molti vivono, in ogni città, e anche in ogni zona della città, in una situazione chiamata di “povertà educativa” (definizione qui sotto*)
La Povertà Economica spesso è causa di Povertà Educativa. Esiste una stretta relazione tra povertà educativa e devianza minorile violenta.
In Italia la povertà educativa priva milioni di bambini e adolescenti delle opportunità di crescita e formazione. Bambini e giovani che, spesso, a causa di difficili condizioni economiche, non hanno le stesse opportunità dei loro coetanei economicamente stabili di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni. https://www.savethechildren.it/blog-notizie/articoli/poverta-educativa
La povertà educativa è una povertà che nessuno vede, nessuno denuncia, ma che agisce sulla capacità di ciascun ragazzo di scoprirsi e coltivare le proprie inclinazioni e il proprio talento. Le conseguenze sono nell’apprendimento dei ragazzi e nel rischio quindi di entrare nel circolo vizioso della povertà.
In Italia, al 2016 ma i dati sono in costante e progressivo aumento, 1 milione e 292 mila minori vivono in condizione di povertà assoluta; la percentuale è passata dal 3,9 del 2005 al 12,5 del 2016. https://acp.it/assets/media/Quaderni-acp-2018_256
_269-270.pdf
Molto più numeroso l’abbandono scolastico acuito dalla pandemia COVID-19
L’analisi delle baby gang nella città di Napoli mostra come le politiche che si concentrano esclusivamente su interventi repressivi dei fenomeni criminali non ottengono i risultati desiderati. Il contrasto alla criminalità violenta esige una combinazione equilibrata di politiche sociali ed educative in grado di accompagnare l’offensiva giudiziaria e repressiva. Le agende istituzionali che trascurano gli interventi integrati di sostegno sociale e di educazione trasformativa producono risultati di breve periodo rendendosi colpevoli di un crimine sociale capace di avvelenare progressivamente i contesti urbani.
QUANDO SI INZIERA’ A PARLARE DI INVESTIMENTI SULL’INFANZIA?
PURTROPPO L’APERTURA DELLE SCUOEL E’ UN ESEMPIO DELLA SCARSA COSNIDERAZIONE PERL’INFANZIA E LA ADOLESCENZA.
“Annali online della Didattica e della Formazione Docente” Vol. 11, n. 18/2019, pp. 1-5 – ISSN 2038-1034 )
Definizione di “Povertà educativa”:
Un minore è soggetto a povertà educativa quando il suo diritto ad apprendere, formarsi, sviluppare capacità e competenze, coltivare le proprie aspirazioni e talenti è privato o compromesso. Non si tratta quindi di una lesione del solo diritto allo studio, ma della mancanza di opportunità educative a tutto campo: da quelle connesse con la fruizione culturale al diritto al gioco e alle attività sportive. Minori opportunità che incidono negativamente sulla crescita del minore. Generalmente riguarda i bambini e gli adolescenti che vivono in contesti sociali svantaggiati, caratterizzati da disagio familiare, precarietà occupazionale e deprivazione materiale. Il concetto di povertà educativa è comparso nella letteratura nel corso degli anni ’90, ed è stato poi ripreso da organizzazioni non governative (in particolare Save the Children) e governi nella definizione delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza. https://www.openpolis.it/parole/quali-sono-le-cause-della-poverta-educativa/
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