Farmaco (e non vaccino) per il virus della bronchiolite: spiegazioni
Cari genitori
Su il "Secolo XIX " del 4 dicembre è apparso un articolo sui virus respiratori nei bambini dal titolo:
"Virus respiratori, via alle vaccinazioni: pronte dosi per i bambini fino a due anni".
Debbo dire che a onor del vero nell'articolo non ci sono questi errori.
Faccio alcune precisazioni.
Precisazioni che riguardano il titolo e non il contenuto dell’articolo…Ma come ben si sa molti leggono solo il titolo per cui stamane arrivano tante telefonate :
NEL TITOLO IN DUE RIGHE CI SONO TRE INESATTEZZE:
- NON SERVE PER TUTTI I VIRUS MA SOLO PER UN VIRU (virus RSV, respiratorio sinciziale)
- NON E' UN VACCINO
- NON SI SOMMINISTRA DOPO 1 ANNO DI ETA'. Anzi è soprattutto efficace nei primi 3 mesi di vita.
Qui sotto alcuni dettagli:
Il farmaco di cui si parla, chiamato Nirsevimab, non è un vaccino, ma un anticorpo monoclonale. La differenza è importante e merita di essere spiegata:
- I vaccini stimolano l'organismo a produrre anticorpi propri contro un determinato agente patogeno. Questo processo richiede del tempo, ma la protezione generata può durare a lungo, talvolta per tutta la vita.
- Gli anticorpi monoclonali, invece, sono anticorpi già pronti e specifici, progettati per neutralizzare un virus particolare.
Nel caso del Nirsevimab, l'azione è diretta contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), una delle principali cause di bronchiolite nei bambini piccoli.
La protezione è immediata, ma il suo effetto diminuisce nel tempo e si ritiene che sia massima nei primi cinque mesi dopo la somministrazione.
IL FARMACO FUNZIONA SOLO SU QUESTO VIRUS E NON su tutti gli altri virus circolanti.
Un altro punto che desidero chiarire riguarda l’età dei bambini per cui il Nirsevimab è indicato. Contrariamente a quanto riportato, questo farmaco NON E' DESTINATO ai bambini fino a due anni.
La letteratura medica indica che l’efficacia è maggiore nei primi tre mesi di vita, periodo in cui i neonati sono più vulnerabili.
Può essere somministrato fino al primo anno di età, ma non oltre.
Di conseguenza, è fondamentale che le dosi disponibili siano prioritariamente destinate ai neonati( fino a 1 mese di vita) e a lattanti (da 1 mese a 1 anno di vita) più piccoli e a quelli con condizioni di salute che li rendono particolarmente a rischio, come:
Neonati pretermine o con basso peso alla nascita;
Bambini con cardiopatie congenite;
Bambini con patologie respiratorie croniche.
Spero che queste precisazioni possano essere utili per approfondire il tema e aiutare i genitori a comprendere meglio le opportunità offerte da questo importante strumento di protezione.
Concludo sottolineando l'importanza di stare attenti se si ha un bambino neonato, cioè sotto il mese di vita o nei primi mesi di vita di evitare contatti con troppe persone e soprattutto in locali chiusi.lo so che sotto Natale è dura però tenete conto che anche se fa il farmaco, questo non copre al 100% e non solo esistono e stanno girando altri virus respiratori per cui i bambini nei primi mesi di vita possono essere più soggetti a complicazioni.
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