giovedì 14 aprile 2011

I ragazzi e le ragazze stanno bene?

Cari amici,
oggi vorrei riflettere su quest'articolo, pubblicato sul Lancet, a parer mio molto interessante e su cui dovremmo porci qualche domanda, mi chiedo se gli adolescenti siano trascurati o se sbagliamo noi la prevenzione sulle cose importanti? Perché vedete, parliamo tanto di vaccini ma poco di alcool, droghe, incidenti, sofferenza mentale e disagio sociale.
Alberto Ferrando

"I ragazzi e le ragazze stanno bene? Uno studio britannico pubblicato sul Lancet illustra i trend della mortalità nella fascia più giovane della popolazione (1-24 anni). La ricerca è stata condotta analizzando i dati OMS sulla mortalità tra il 1955 e il 2004, suddivisi per per fasce di età (1-4, 5-9, 10-14, 15-19 e 20-24 anni) in 50 paesi. E' risultato che dal 2000 al 2004 la mortalità tra i 15 e i 24 anni è stata superiore a quella nell’età compresa tra 1 e 4 anni nella maggior parte dei paesi studiati; la mortalità dei ragazzi (15-24 anni) era da due a tre volte superiore a quella dei bambini (1-4 anni); la mortalità delle ragazze (15-24 anni) invece era uguale a quella delle bambine (1-4 anni).
Confrontando invece i dati della mortalità negli anni 1955-59 e 2000-2004, nella fascia di età 1-9 e 15-24 anni, è risultato che la riduzione della mortalità dei maschi tra i 15 ei 24 anni è stata la
metà rispetto a quella registrata nella fascia 1-9 anni; anche nelle giovani donne (15-24 anni) i miglioramenti sono stati inferiori rispetto a quelli rilevati nelle bambine (1-9 anni).
Come leggere questi dati? Secondo Michael Resnick, che ha commentato l'articolo, "i profondi cambiamenti a livello sociale e sanitario che hanno accompagnato lo sviluppo economico e l'urbanizzazione sono particolarmente dannosi per le persone più giovani": le principali
cause di morte per i giovani uomini sono diventati gli infortuni, tra i quali quelli legati agli incidenti stradali, e i traumi conseguenti ad atti di violenza e il suicidio. Gli ottimi risultati raggiunti nella riduzione della mortalità infantile dovrebbero essere uno stimolo a dedicare altrettanto impegno a ridurre la mortalità nell'adolescenza, che rappresenta "la seconda finestra di importanza fondamentale per la prevenzione e la promozione della salute": sarà così possibile diminuire il rischio di morti prevenibili, ancora troppo alto."

Fonti
Viner RM, Coffey C, Mathers C, Bloem P, Costello A, Santelli J, Patton
GC. 50-year mortality trends in children and young people: a study of
50 low-income, middle-income, and high-income countries. Lancet, 2011;
377: 1162-74.
Resnick MD. A better understanding of mortality in young people.
Lancet, 2011; 377: 1128-30.

1 commento:

  1. Mi chiedo quanto il nostro modo di essere genitori, con l'ansia di preservare i nostri figli da tutto,influenzi il loro carattere a tal punto da renderli insicuri, fragile, incapaci di rialzarsi dopo una caduta, di reagire a ciò che succede tanto che anche un brutto voto a scuola diventa un qualcosa più grande di loro e di qui il rifugio, spesso, nell'alcool, nelle droghe, in una vita priva di responsabilità e di passioni

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