venerdì 12 agosto 2011

Obesità, anoressia e bulimia, come comportarci?

Usa: proposta shock, "Togliere i bambini obesi ai genitori"









Togliere i bimbi obesi ai propri genitori. È la proposta shock avanzata da alcuni ricercatori dell'università di Harvard, che chiedono il ricorso al pugno di ferro contro un fenomeno che negli Usa dilaga sempre di più. I dati ufficiali, quelli del Centro di prevenzione e controllo delle malattie, parlano chiaro: negli ultimi vent'anni negli Stati Uniti il numero delle persone obese è aumentato drammaticamente. E a soffrire di questa patologia è oramai il 17% dei bambini. Per questo nell'articolo pubblicato sull'American Medical Association, due autorevoli professori dell'ateneo più antico degli Usa auspicano che l'obesità venga considerata per legge alla stessa stregua di un abuso sui minori, togliendo ai genitori la custodia dei propri figli quando sia dimostrata la loro incapacità ad affrontare la situazione. Una proposta drastica che fa discutere, ma che i due ricercatori giustificano sottolineando i gravi rischi legati alla salute cui vanno incontro i bambini sovrappeso, dalle malattie del cuore al diabete, al tumore intestinale, oltre a problemi di carattere psicologico. "L'intervento dello Stato per controllare e reprimere i comportamenti più nocivi - spiegano - è l'unica via realistica per salvare milioni di bimbi dalla minaccia di una vita condizionata dall'obesità".



Problema opposto ma dilagante tra i giovani la bulimia e l'anoressia, notizia apparsa sul Secolo XIX qualche giorno fa:





"Londra - Anoressiche (e anoressici) a 5 anni: dalla Gran Bretagna un nuovo grido d’allarme sui disordini alimentari che colpiscono bambine e anche qualche bambino in tenerissima età, da poco usciti dall’asilo.



I dati sono del Servizio Sanitario Nazionale (Nhs), ottenuti però grazie al Freedom of Information Act da organizzazioni che si battono contro le malattie da dieta: «I bambini ricevono un messaggio pernicioso già da piccolissimi. La figura ideale promossa nelle riviste di moda è quella efebica di una bambina, non di una donna adulta», ha detto Susan Ringwood, responsabile della charity B-eat.



I numeri sono impressionanti anche perché chiaramente parziali perché molti ospedali del servizio sanitario nazionale si sono rifiutati di rispondere alla richiesta del Freedom of Information Act. Un totale di 98 bambini tra i cinque e i sette anni sono stati ricoverati negli ultimi tre anni per gravi disordini alimentari in Inghilterra e Galles.



Altri 99 tra otto e nove anni sono stati messi sotto cura nello stesso periodo così come circa 400 tra 10 e 12 anni. La cifra sale a 1.500 tra i 13 e i 15 anni, un’età più comunemente associata con l’anoressia e la bulimia."



Cari amici, come si fa a leggere e commentare due notizie, apparentemente così distanti tra loro? In realtà sono entrambe figlie del nostro modo di vivere accelerato che si "nutre" di mode.. per cui da una parte i fast food, con i loro cibi grassi, dall'altro l'immagine della bellezza (sopratutto femminile) portata all'eccesso con corpi sempre più magri. Troppi giovani sono vittime dei disturbi dell'alimentazione e spesso obesità, anoressia e bulimia si intrecciano e si sovrappongono. In alcuni casi con buone terapie mediche e psicologiche si riesce ad arrivare alla completa guarigione del paziente, in altri casi la malattia prende il sopravvento fino alla morte (è il caso della giovane Giulia Tavilla, morta a 17 anni per disturbi alimentari).



Cosa possiamo fare? Innanzi tutto capire i segnali del disagio che nostro figlio ci manda, parlare con il pediatra, non perdere tempo cercando di allontanare il problema, e poi educare i bambini fin da piccoli ad una dieta sana, non abituarli ai fuori pasto, non proporre loro merendine confezionate, patatine fritte e bevande gassate.



Alberto Ferrando, con la collaborazione di Paola Santagata





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