PERCHE' SOSTENIAMO LA NECESSITA' DELL'ISTITUZIONE DELLA FIGURA DEL GARANTE PER L'INFANZIA E PERCHE' RITENIAMO IRRINUNCIABILE ESSA SIA RICOPERTA DA UN MEDICO PEDIATRA
Il Comitato Genitori, a seguito di apposita richiesta, in oggi ricevuto a colloquio con le S.S.V.V., in persona dei sottoscritti, tiene a consegnarLe e a relazionarLa sulle ragioni che sostengono detto incontro e le intenzioni che h...anno determinato la spontanea formazione e adesione alla raccolra firme e Gruppo che in oggi la delegazione viene a rappresentare.
Una società sana e una società che tenga fermamente al proprio futuro deve indefettibilmente sostenere la corretta formazione morale, familiare, scolare, psico – fisica dei bambini, sui quali non solo il nostro futuro è fondato, ma che soprattutto rappresentano la nostra futura comunità, i nostri futuri genitori, lavoratori, professionisti, educatori e quant'altro.
Il problema fondamentale nel nostro presente è in primis rappresentato dall'importanza della crescita dei nostri piccoli, che non essendo in grado di provvedere a se stessi autonomamente, dipendono in toto da noi adulti, nella salute, nel mangiare, nel mantenersi, nell'educazione, nella formazione educativa e scolare, nella relazione con gli altri, nello sviluppo in generale.
Laddove il meccanismo che dovrebbe essere immediato e spontaneo, nella formazione naturalmente preposta a ciò, ossia la famiglia, venga meno ai propri doveri o addirittura sia del tutto inidonea a tutelare e garantire tali diritti fondamentali e le aspettative future dei bambini che la compongono, serve necessariamente la figura di chi possa formalmente, legalmente e istituzionalmente sostituirsi a tali propositi e che possa denunciare le situazioni di degrado che la intaccano.
Se già certo esistono molte istituzioni formali e ufficiali all'uopo preposte, vedi le Scuole, i Consultori, gli Centri di Assistenza Sociale, i Medici in incarico agli ospedali e gli istituti di cura, le Forze dell'Ordine e il Tribunale per i Minori, che in parte o in toto, direttamente o indirettamente contribuiscono all'osservazione delle situazioni, certo è che i problemi più gravi, quali gli abusi, i maltrattamenti, le carenze affettive, se non peggio, vengono spesso a presentarsi proprio all'interno delle formazioni sociali che dovrebbero garantire i bambini, tutelarli, quali appunto la famiglia e la scuola. Per rendersene conto basta leggere la cronaca quotidiana, prima ancora di confrontare sondaggi o dati ufficiali.
Il secondo e correlato problema è che gli abusi che talvolta vengono scoperti in famiglia, tendono a rimanere nascosti o celati proprio all'interno delle mura domestiche, laddove non solo vi è un concreto pericolo di reiterazione ma soprattutto laddove il rischio vero e più forte è che la vittima sia irrimediabilmente compromessa nella propria evoluzione psico fisica e condannata a non avere almeno un tentativo di recupero e di superamento dei disagi subiti, che provocheranno irrimediabilmente schock che ne comprometteranno il futuro e i comportamenti a propria volta posti in essere.
Da qui si ricava la difficoltà da parte degli organi preposti a garantire e tutelare i più piccoli a recepire per tempo e con maggiore certezza le denunce di maltrattamento, abuso, degrado, che attraverso l'istituzione a livello regionale, e quindi spazialmente determinato e dislocato, del GARANTE PER L'INFANZIA, si andrebbe quantomeno a favorire e coordinare, nel superiore interesse dei minori, così come previsto in tutte le convenzioni internazionali recepite dall'Italia e dalle direttive europee firmate dal nostro Paese e in attesa di attuazione.
Da quanto sopra osservato, è semplice e immediato comprendere per quale motivo il nostro Comitato sostenga fortemente e pervicacemente che la figura del garante venga ricoperta da un MEDICO PEDIATRA
Perchè ciascun bimbo nella propria vita, fin dai primissimi momenti, ha moltissimi contatti diretti col proprio pediatra, che è obbligato per legge ad avere ed essergli assegnato, che lo visita, lo cura, lo osserva, lo vaccina, gli parla, lo aiuta a crescere bene e sano. Chi meglio di un pediatra può rendersi immediatamente conto se un bambino porta i segni fisici e visivi di maltrattamenti o i sospetti consequenziali a livello psicologico e comportamentale che da essi derivano? Chi meglio e più direttamente può far suonare un campanello di allarme e attivarsi acchè vengano osservate determinate realtà familiari o comunitarie, quali le scuole, se non un medico che il bambino lo vede regolarmente e attentamente, imparando a conoscerlo, a osservarlo, a comprenderlo?
Oltretutto un medico ricopre un incarico e ha conoscenze dirette e mediate che lo portano naturalmente non solo a conoscere ma anche a intermediare determinate situazioni. Vi sono medici preposti scolasticamente a determinate verifiche e controlli, che direttamente avrebbero la potenzialità fondamentale di rapportarsi ad un collega nella denuncia di certi problemi, il Garante che è anche medico può senza ritardo denunciare o coadiuvare la prevenzione di determinate situazioni salutari, la risoluzione di problemi attinenti a patologie rare che possono determinare nelle famiglie disagi dovuti alla non conoscenza e rarità del problema e alle istituzioni alla risoluzione o al reperimento di tutto ciò che deve essere fatto per ovviarvi al meglio.
Un medico potrebbe suggerire e istituire accorgimenti semplici e immediati per avere maggiore controllo su determinati episodi che potrebbero celare casi di maltrattamenti e abusi, quali ad esempio, frequenti cambi di pediatra da parte dei genitori di un minore, particolari dissidi sulla cura prodigata sui piccoli, accessi ripetuti nei pronto soccorsi per episodi traumatici sui medesimi bambini. L'istituzione di una rete telematica che metta in tempo reale in contatto i vari pronto soccorsi dislocati sul territorio, di modo che nessuno sfugga a determinati sospetti recandosi in più ospedali diversi per aggirare il problema, metterebbe tutti i medici in grado di rilevare le situazioni sospette immediatamente e parlando con un Collega perdipiù Garante, denunciare immediatamente e in maniera competente il fatto, prevenendo episodi che recentemente hanno colorato di nero la nostra cronaca (si veda la more del bimbo a Imperia o nel residence di Nervi, dove episodi poco chiari già erano avvenuti, ma scoperti e ricollegati ahimè troppo tardi per carenze).
Nelle cause che spesso vengono aperte presso il Tribunale per i Minori, i Consulenti Tecnici dell'Ufficio e di Parte chiamati a conoscere della idoneità di una famiglia o dei genitori a curare gli interessi dei figli minori, quasi sempre sono medici, con varie specializzazioni, che devono periziare il bambino che viene tutelato. Anche in questo caso la potenzialità di dialogo e denuncia da parte dei medici ad un collega sarebbe davvero agevole e immediata.
Un pediatra, pertanto, già quotidianamente, per il proprio dovere professionale, è chiamato a ricoprire informalmente ma doverosamente tutti quei fondamentali compiti di garanzia e controllo a cui il Garante viene chiamato e per cui il Garante viene Istituito. Nominare un Pediatra a Garante in fondo significherebbe altro che dar voce ufficiale e veste istituzionale a chi i bambini li osserva e cura quotidianamente e la cui salute psico fisica viene garantita doverosamente e professionalmente giorno per giorno, benchè ancora senza formalità di sorta.
Ovvio poi che la nostra personale fiducia nel Dott. Alberto Ferrando, la cui preparazione professionale, il cui curriculum, la cui serietà in nessun modo possano essere intaccati o discussi, che ogni giorno si prodiga per la salute, crescita e tutela dei nostri bambini, anche oltre le cure a cui professionalmente è chiamato, con estrema umanità, serenità, disponibilità, ha poi portato senza dubbio alcuno e anzi con la massima convinzione e determinazione a sostenerne la candidatura, alla pari e in concomitanza con tutti gli Ordini professionali, che senza guardare simpatie o opportunità politiche e non , hanno deciso di proporlo e di incoraggiarlo in maniera ufficiale, diretta e manifesta nelle proprie nobili intenzioni.
Con osservanza.
Genova, 7 settembre 2011. Il COMITATO GENITORI
Firmatari in rappresentanza Paola Santagata, Saverio Zavaglia, Simona Rossi
Il Comitato Genitori, a seguito di apposita richiesta, in oggi ricevuto a colloquio con le S.S.V.V., in persona dei sottoscritti, tiene a consegnarLe e a relazionarLa sulle ragioni che sostengono detto incontro e le intenzioni che h...anno determinato la spontanea formazione e adesione alla raccolra firme e Gruppo che in oggi la delegazione viene a rappresentare.
Una società sana e una società che tenga fermamente al proprio futuro deve indefettibilmente sostenere la corretta formazione morale, familiare, scolare, psico – fisica dei bambini, sui quali non solo il nostro futuro è fondato, ma che soprattutto rappresentano la nostra futura comunità, i nostri futuri genitori, lavoratori, professionisti, educatori e quant'altro.
Il problema fondamentale nel nostro presente è in primis rappresentato dall'importanza della crescita dei nostri piccoli, che non essendo in grado di provvedere a se stessi autonomamente, dipendono in toto da noi adulti, nella salute, nel mangiare, nel mantenersi, nell'educazione, nella formazione educativa e scolare, nella relazione con gli altri, nello sviluppo in generale.
Laddove il meccanismo che dovrebbe essere immediato e spontaneo, nella formazione naturalmente preposta a ciò, ossia la famiglia, venga meno ai propri doveri o addirittura sia del tutto inidonea a tutelare e garantire tali diritti fondamentali e le aspettative future dei bambini che la compongono, serve necessariamente la figura di chi possa formalmente, legalmente e istituzionalmente sostituirsi a tali propositi e che possa denunciare le situazioni di degrado che la intaccano.
Se già certo esistono molte istituzioni formali e ufficiali all'uopo preposte, vedi le Scuole, i Consultori, gli Centri di Assistenza Sociale, i Medici in incarico agli ospedali e gli istituti di cura, le Forze dell'Ordine e il Tribunale per i Minori, che in parte o in toto, direttamente o indirettamente contribuiscono all'osservazione delle situazioni, certo è che i problemi più gravi, quali gli abusi, i maltrattamenti, le carenze affettive, se non peggio, vengono spesso a presentarsi proprio all'interno delle formazioni sociali che dovrebbero garantire i bambini, tutelarli, quali appunto la famiglia e la scuola. Per rendersene conto basta leggere la cronaca quotidiana, prima ancora di confrontare sondaggi o dati ufficiali.
Il secondo e correlato problema è che gli abusi che talvolta vengono scoperti in famiglia, tendono a rimanere nascosti o celati proprio all'interno delle mura domestiche, laddove non solo vi è un concreto pericolo di reiterazione ma soprattutto laddove il rischio vero e più forte è che la vittima sia irrimediabilmente compromessa nella propria evoluzione psico fisica e condannata a non avere almeno un tentativo di recupero e di superamento dei disagi subiti, che provocheranno irrimediabilmente schock che ne comprometteranno il futuro e i comportamenti a propria volta posti in essere.
Da qui si ricava la difficoltà da parte degli organi preposti a garantire e tutelare i più piccoli a recepire per tempo e con maggiore certezza le denunce di maltrattamento, abuso, degrado, che attraverso l'istituzione a livello regionale, e quindi spazialmente determinato e dislocato, del GARANTE PER L'INFANZIA, si andrebbe quantomeno a favorire e coordinare, nel superiore interesse dei minori, così come previsto in tutte le convenzioni internazionali recepite dall'Italia e dalle direttive europee firmate dal nostro Paese e in attesa di attuazione.
Da quanto sopra osservato, è semplice e immediato comprendere per quale motivo il nostro Comitato sostenga fortemente e pervicacemente che la figura del garante venga ricoperta da un MEDICO PEDIATRA
Perchè ciascun bimbo nella propria vita, fin dai primissimi momenti, ha moltissimi contatti diretti col proprio pediatra, che è obbligato per legge ad avere ed essergli assegnato, che lo visita, lo cura, lo osserva, lo vaccina, gli parla, lo aiuta a crescere bene e sano. Chi meglio di un pediatra può rendersi immediatamente conto se un bambino porta i segni fisici e visivi di maltrattamenti o i sospetti consequenziali a livello psicologico e comportamentale che da essi derivano? Chi meglio e più direttamente può far suonare un campanello di allarme e attivarsi acchè vengano osservate determinate realtà familiari o comunitarie, quali le scuole, se non un medico che il bambino lo vede regolarmente e attentamente, imparando a conoscerlo, a osservarlo, a comprenderlo?
Oltretutto un medico ricopre un incarico e ha conoscenze dirette e mediate che lo portano naturalmente non solo a conoscere ma anche a intermediare determinate situazioni. Vi sono medici preposti scolasticamente a determinate verifiche e controlli, che direttamente avrebbero la potenzialità fondamentale di rapportarsi ad un collega nella denuncia di certi problemi, il Garante che è anche medico può senza ritardo denunciare o coadiuvare la prevenzione di determinate situazioni salutari, la risoluzione di problemi attinenti a patologie rare che possono determinare nelle famiglie disagi dovuti alla non conoscenza e rarità del problema e alle istituzioni alla risoluzione o al reperimento di tutto ciò che deve essere fatto per ovviarvi al meglio.
Un medico potrebbe suggerire e istituire accorgimenti semplici e immediati per avere maggiore controllo su determinati episodi che potrebbero celare casi di maltrattamenti e abusi, quali ad esempio, frequenti cambi di pediatra da parte dei genitori di un minore, particolari dissidi sulla cura prodigata sui piccoli, accessi ripetuti nei pronto soccorsi per episodi traumatici sui medesimi bambini. L'istituzione di una rete telematica che metta in tempo reale in contatto i vari pronto soccorsi dislocati sul territorio, di modo che nessuno sfugga a determinati sospetti recandosi in più ospedali diversi per aggirare il problema, metterebbe tutti i medici in grado di rilevare le situazioni sospette immediatamente e parlando con un Collega perdipiù Garante, denunciare immediatamente e in maniera competente il fatto, prevenendo episodi che recentemente hanno colorato di nero la nostra cronaca (si veda la more del bimbo a Imperia o nel residence di Nervi, dove episodi poco chiari già erano avvenuti, ma scoperti e ricollegati ahimè troppo tardi per carenze).
Nelle cause che spesso vengono aperte presso il Tribunale per i Minori, i Consulenti Tecnici dell'Ufficio e di Parte chiamati a conoscere della idoneità di una famiglia o dei genitori a curare gli interessi dei figli minori, quasi sempre sono medici, con varie specializzazioni, che devono periziare il bambino che viene tutelato. Anche in questo caso la potenzialità di dialogo e denuncia da parte dei medici ad un collega sarebbe davvero agevole e immediata.
Un pediatra, pertanto, già quotidianamente, per il proprio dovere professionale, è chiamato a ricoprire informalmente ma doverosamente tutti quei fondamentali compiti di garanzia e controllo a cui il Garante viene chiamato e per cui il Garante viene Istituito. Nominare un Pediatra a Garante in fondo significherebbe altro che dar voce ufficiale e veste istituzionale a chi i bambini li osserva e cura quotidianamente e la cui salute psico fisica viene garantita doverosamente e professionalmente giorno per giorno, benchè ancora senza formalità di sorta.
Ovvio poi che la nostra personale fiducia nel Dott. Alberto Ferrando, la cui preparazione professionale, il cui curriculum, la cui serietà in nessun modo possano essere intaccati o discussi, che ogni giorno si prodiga per la salute, crescita e tutela dei nostri bambini, anche oltre le cure a cui professionalmente è chiamato, con estrema umanità, serenità, disponibilità, ha poi portato senza dubbio alcuno e anzi con la massima convinzione e determinazione a sostenerne la candidatura, alla pari e in concomitanza con tutti gli Ordini professionali, che senza guardare simpatie o opportunità politiche e non , hanno deciso di proporlo e di incoraggiarlo in maniera ufficiale, diretta e manifesta nelle proprie nobili intenzioni.
Con osservanza.
Genova, 7 settembre 2011. Il COMITATO GENITORI
Firmatari in rappresentanza Paola Santagata, Saverio Zavaglia, Simona Rossi
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