Calcio e vitamina D
Cari genitori
Ieri Convegno a Palazzo Ducale sulla "Salute delle ossa". Importante l'assunzione di calcio e di vitamina D con alimentazione, esposizione al sole e altrettanto importante l'attività fisica. Ricordate che è fondamentale quanto calcio si "mette" nelle ossa fino ai 15-20 anni. L'osteoporosi e la debolezza delle ossa da adulto dipendono dal cosìdetto picco di massa ossea che si ottiene nella adolescenza.
Filmato qui: http://www.ilsecoloxix.it/multimedia/xixtv/genova/
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Cari genitori
Ieri Convegno a Palazzo Ducale sulla "Salute delle ossa". Importante l'assunzione di calcio e di vitamina D con alimentazione, esposizione al sole e altrettanto importante l'attività fisica. Ricordate che è fondamentale quanto calcio si "mette" nelle ossa fino ai 15-20 anni. L'osteoporosi e la debolezza delle ossa da adulto dipendono dal cosìdetto picco di massa ossea che si ottiene nella adolescenza.
Il calcio e la vitamina D sono importanti per la salute e per una corretto sviluppo e “robustezza” delle ossa. Il 90% del calcio dell’organismo è depositato nelle ossa e nei denti che debbono averne ricevuto, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, una quantità adeguata. Ma anche il calcio che circola nel sangue (il restante 10%), partecipa a importanti funzioni biologiche.
Le quantità di calcio da assumere giornalmente variano in funzione dell’età,
da 1 a 3 anni
700 mg al giorno
dai
4 a 8 anni 1 grammo al giorno da da 11 a
18 anni 1300 mg
L’assunzione di giuste quantità di calcio nella dieta del bambino è importante per scongiurare il rischio di patologie e anche fratture già in età pediatrica, ma è fondamentale per prevenire il manifestarsi di osteoporosi in età avanzata.
In età pediatrica costituiamo il “capitale” osseo che ci porteremo poi in età adulta ed anziana. Il cosiddetto “picco di massa ossea”, cioè la massima quantità di calcio che possiamo immagazzinare nelle ossa, si raggiunge nei primi 20-25 anni di vita, e dipende da vari fattori. Principalmente da fattori genetici, dall’attività fisica e, ovviamente, dall’alimentazione.
Sulla predisposizione genetica all’osteoporosi, almeno al momento, non possiamo agire, però possiamo cercare di arginare al meglio il problema agendo sui fattori ambientali coinvolti: la dieta e l’attività fisica. Una attività fisica regolare, soprattutto nelle epoche intorno alla pubertà, migliora il raggiungimento del picco di massa ossea.
La vit. D è come una sorta di cemento ed è fondamentale per promuovere un corretto assorbimento intestinale del calcio.
La vitamina D è una vitamina “particolare” in quanto, oltre a derivare dall’apporto alimentare può essere sintetizzata dall’esposizione alla luce solare, dunque a differenza delle altre vitamine il nostro corpo è in grado di produrla anche da solo, purché esposto al sole per tempi sufficienti; la seconda è che il nostro organismo ne ha sì bisogno, ma non la usa come tale, la trasforma invece in un ormone, ed è quest’ultimo quello che ha poi gli effetti benefici di cui si è detto. Per quanto riguarda l’alimentazione, la vit. D si trova in buone quantità solo in pochi alimenti animali, come l’olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi (salmone, aringa, ecc), il fegato dei mammiferi, il burro e i formaggi particolarmente grassi. Ma poiché il nostro corpo la produce anche da solo a partire dal colesterolo, grazie all’aiuto dei raggi solari, è consigliabile un integrazione di vit. D a tutti i soggetti in età pediatrica che per cause diverse non hanno una adeguata esposizione al sole, oppure nei bambini di colore che vivano nei nostri climi: il sole, alle nostre latitudini, è troppo debole per le pelli scure, che perciò tenderanno a produrre meno vitamina.
Volendo riassumere, per ottenere e conservare un osso sano, occorre: innanzitutto una giusta assunzione di calcio, ricorrendo eventualmente anche ad una supplementazione in quelle malattie dove per malassorbimento (malattie infiammatorie intestinali, celiachia, fibrosi cistica ecc) o per impossibilità ad assumere latte e derivati (allergie alle proteine del latte) risulti difficile raggiungere la quantità giornaliera raccomandata; lo svolgimento di una attività fisica regolare, quando possibile all’aria aperta; una giusta assunzione di vit. D, e una sua supplementazione se non è possibile una regolare esposizione alla luce del sole; infine limitare l’uso di bevande come sopra ricordato e, durante l’adolescenza, evitare l’abitudine all’alcol.Filmato qui: http://www.ilsecoloxix.it/multimedia/xixtv/genova/
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