DECALOGO DEL PEDIATRA E DEL
GENITORE
(Di Franco Panizon modificato,
umilmente, da Alberto Ferrando)
MOLTI DI QUESTI PRINCIPI LI TROVATE NEL LIBRO: "COME CRESCERE MIO FIGLIO"
1. CERCA DI USARE bene le risorse (non esagerare in esami o terapie
inutili ma non cadere nell’errore opposto) per la soluzione dei problemi dei
pazienti. Ricorda: olti esami e terapie servono “per chi le vende e non per chi
le prende”.
2. Fai per i tuoi pazienti le stesse scelte che faresti per i tuoi
familiari.
3. Aggiornati costantemente (vale anche per il genitore), senza
però esagerare troppo: non tutte le novità sono buone o destinate a migliorare
la salute. Distinguere tra novità VERE e mode e marketing. La Sanità è anche
una industria che induce bisogni per necessità economiche.
4. Di fronte a un bambino e a un problema nuovo, scegli un
approccio mirato per problemi, personalizzato per “quel” bambino. Usa pochi
esami, solo se necessario e sceglili bene e conoscine a fondo il significato e
le possibilità. Non si fanno esami solo per prendere tempo o per accontentare
chi li richiede. Ragiona e spiga perché si debbono fare, o non fare, esami
5. Usa pochi farmaci e conoscili bene. La risposta ai farmaci è
spesso variabile da persona a persona. Prima di assumere qualsiasi farmaco
(classico, naturale, “alternativo”) valuta, con il pediatra i pro e i contro.
6. Affidati ai protocolli e
alle linee guida scientifiche e non a impressioni o a pareri di maghi o
ciarlatani o apareri pubblicati su Internet. Diffida soprattutto di chi urla,
minaccia, fa quadri apocalittici e aprla di megacomplotti.
7. Usa te stesso e i tuoi stessi interventi, come strumenti per
comprendere il malato e la malattia. Lo stesso vale per la mamma e il papà, e i
nonni: comprensione e coccole sono una terapia per il bambino.
8. Scrivi quello che avviene. La mente dimentica ma avere un diario
dei disturbi e della malattia serve sia che venga fatto dal bambino, dai
genitori o dal medico.
9. Quando sei entrato nella vita di un malato, non lasciarlo mai a
se stesso; dagli sempre la tua disponibilità, anche (o specialmente) al
telefono o con le “nuove” tecnologie (Mail, Facebook, whatsup).
10.
Cerca di modificare positivamente
l’ambiente professionale nel quale operi. Per i genitori cerca di migliorare
l’ambiente domestico e della comunità ove tuo figlio vive.
11.
Undicesima raccomandazione, che
vale per tutti, ma specialmente per i medici e specialmente per i pediatri:
guardare in là, quanto più in là
possibile (ma non tanto in là da tradire il mestiere).
Non pensare solo all’oggi del tuo
paziente; pensa, quando puoi, al suo domani (educazione, dieta, scolarità,
rinforzo delle buone abitudini e dei buoni sentimenti, prevenzione “vera” ma
non ossessiva, nutrizione, attività, socialità);
non pensare solo ai tuoi
pazienti, ma pensa anche, senza farti accorgere, a tutti i pazienti (uso delle
risorse, produzione di un pensiero collettivo);
non pensare solo ai presenti, ma
pensa anche ai lontani e ai futuri (inquinamento, disparità, prevaricazione,
conflitti);
ricorda che anche tu, come
ciascuno (ma i dottori più di altri, e i pediatri forse più degli altri
dottori), ha una minima, ma significativa responsabilità nello scrivere la
cultura del nostro tempo e fa parte, quindi, della storia del mondo. Questo è
il compito “politico” del nostro mestiere: ma non è separato dal singolo atto
diagnostico, terapeutico, di sostegno. Ne è parte, ma come by product; ed è
conseguenza e supporto della qualità del lavoro."
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