DECALOGO PER ADOLESCENTI...E NON SOLO DI Vittorino Andreoli
Cari
Genitori
Per
problemi di spazio nel libro “Come crescere mio figlio” ho centrato l’attenzione soprattutto, MA NON SOLO, sui primi 6 anni di vita ma
quanto scritto vale anche per le età successive. Nei primi mesi e nei primi
anni di vita (e forse anche prima, nella vita fetale), si mettono le basi per lo
sviluppo psichico, emotivo, affettivo e fisico delle età successive. L'adolescenza porta con sé altri problemi da affrontare ma se ci si arriva bene con una buona educazione nei primi anni di vita si lavora su delle buone fondamenta.
Non so
se mi verrà richiesto di scrivre un altro libro che consideri le problematiche della preadolescenza, della
adolescenza e del giovane adulto (lavorativamente l’adolescenza ormai arriva
all’età adulta , purtroppo). Ma intanto ho trovato questo bellissimo decalogo per
adolescenti di Vittorino Andreoli che tratta nel suo ultimo libro (“L’educazione
(mi)possibile") e ve lo trasmetto. Mi
riprometto di tornarci sopra ma per ora leggo altri libri interessanti per
genitori e operatori dell’infanzia che Vi recensirò appena terminato
Adolescenti: 10 regole d'oro per
aiutarli a crescere Vittorino Andreoli
Andreoli
fa autocritica: «Da cent’anni pensiamo solo all’Io: è un gravissimo errore.
Dobbiamo cambiare rotta e capire che per essere felici dobbiamo mettere al
centro il Noi.
La
famiglia oggi è scomparsa; non è più una piccola orchestra ma un luogo dove ognuno
suona il suo strumento, una somma di Io separati. Non funziona. Pensavamo
che il problema dell’educazione si risolvesse aumentando il numero degli asili.
E invece è ancora sulla funzione dei genitori che bisogna puntare
. 1
DITEVI: TI VOGLIO BENE
Occorre
voler bene ai figli, la famiglia dev’essere il luogo dei sentimenti e degli
affetti, a differenza della scuola e del lavoro. Sembra banale, non lo è. Un
genitore dovrebbe sentire il desiderio di passare del tempo con il figlio
adolescente. Spesso chiedo ai manager: avete telefonato ai vostri ragazzi? Loro
replicano, sorpresi: per chiedere cosa? Eppure basterebbe dire: ho voglia di
vederti, di stare con te.
2 SIATE
GENITORI COERENTI
I
genitori non devono essere perfetti, ma coerenti; solo così diventano un
riferimento. Se un quindicenne torna alle tre di notte non può passarla liscia
una volta e un’altra no. Per gli adolescenti il mondo è imprevedibile; mamma e
papà non possono esserlo. Importante anche diversificare i ruoli dei genitori:
mi sbagliavo quando dicevo che era bello il papà in sala parto. Il padre non
può essere un duplicato materno.
3 FATE
QUALCOSA INSIEME
Cercate
di conoscere i desideri dei figli. Quelli veri, non la band preferita o le
sneakers giuste. Dovete chiedervi cosa c’è dentro la testa dei ragazzi e, per
capirlo, serve tempo. Bisogna imparare il linguaggio dei giovani, ascoltarli,
creare una “sana complicità” facendo cose insieme. Si sentiranno meno soli. E
impareranno a convivere con le proprie fragilità, senza sopprimerle ma, anzi,
facendone un punto di forza.
4
PARLATE IN MODO POSITIVO DEL FUTURO
Domandatevi
quale futuro state costruendo per vostro figlio. Non parlo dell’assicurazione
sulla vita, o del gruzzoletto messo da parte. Oggi la società non è in grado di
disegnare un domani per i giovani. Come si può credere che uno studente vada a
scuola motivato se gli si dice che il diploma e poi la laurea non gli
serviranno? Il percorso formativo dura molti anni, bisogna creare una
prospettiva a lungo termine.
5
AUTORITÀ, MA CON AFFETTO
L’autorità
è importante, abbiamo sbagliato a calpestarla: significa avere idee precise,
intervenire e imporsi, rimanendo però su un piano affettivo. Non è il comando
secco, da caserma. Un figlio deve sentirsi dire: non posso accettare quello che
hai fatto ma sono qui, ti voglio e ti vorrò sempre bene. Tutto si svolge
all’interno di una relazione di sentimenti.
6
INSEGNATE LE BUONE MANIERE
Tornate
a insegnare le buone maniere: salutare, non dare del tu a tutti, essere in
ordine, stare a tavola con tv e cellulari spenti. Ovviamente i genitori
dovrebbero dare per primi il buon esempio. Il rispetto per gli altri è
importante.
7 NON
ABBIATE TIMORE DI MOSTRARE LA VOSTRA FRAGILITÀ
Mostrate
la vostra fragilità reale, non è necessario apparire sempre forti. Anzi. Non
c’è niente di male a dire: hai capito che la mamma non si addormenta fino a
quando non torni a casa? Fragilità vuol dire ammettere di aver bisogno
dell’altro, costruire dei legami, e non va confusa con la debolezza.
8 NON
DATE TROPPA IMPORTANZA AI SOLDI
A casa e
a scuola si parla sempre di denaro e bellezza: non se ne può più. Il mondo va
scoperto; non coperto d’oro. I soldi vanno tenuti in tasca, senza riempire la
testa. Non se ne può più neanche dell’empirismo: oggi prima si fa, poi si
pensa. Non si riesce a passare facilmente da un’esperienza all’altra con un
ritmo così frenetico. In questo modo non si educa, si fa solo una gran
confusione.
9
ACCETTATE IL TEMPO CHE PASSA
Date
valore al tempo, quello che passa per tutti. Sì, lo so che non è facile.
Costruire la propria identità è un processo lungo ma indispensabile. Più l’Io
sarà forte e maturo, più accetterà il passaggio del tempo e saprà adattarsi ai
cambiamenti con flessibilità.
10 SCUOLA:
NON INCORAGGIATE LA COMPETITIVITÀ INDIVIDUALE
L’ultimo
punto lo dedico alla scuola, almeno in teoria il luogo dell’esempio,
dell’onestà e della preparazione. Oggi si punta soprattutto sullo studio
individuale, sulla competizione tra ragazzi. Si dice che il problema
dell’istruzione in Italia sia l’appiattimento. Errore. L’insegnante dovrebbe
interessarsi al gruppo classe, non ai singoli. I ragazzi stanno tutto il giorno
insieme fin dall’asilo. Quando arrivano alle superiori dovrebbero essere in grado
di interagire tra pari. La classe dovrebbe vivere nel suo complesso come
un’orchestra. Certo, all’interno del gruppo c’è chi suona il violino e chi
resta nelle retrovie. Ma il risultato funziona se è armonico. Ancora:
attenzione ai voti bassi. L’adolescente che riceve un 2, lo interpreta come un
giudizio su di sé, non sul lavoro svolto. È molto pericoloso.
In
conclusione, cambiare rotta è necessario. Ma non spetta solo ai genitori o agli
insegnanti. L’educazione è tema prioritario dell'intera società……ma, aggiungo io, chi fa da sé
fa per tre. Non aspettiamoci aiuti da una Società sempre più lontana dai
problemi reali della vita di tutti i giorni e che non investe su bambini e
famiglie. Aiutiamoci tra noi.
Nessun commento:
Posta un commento