mercoledì 16 settembre 2015

IRROBUSTITI DALLE VACANZE ECCO DI NUOVO TRA NOI I SIMPATICI PIDOCCHI.

IRROBUSTITI DALLE VACANZE ECCO  DI NUOVO TRA NOI I SIMPATICI PIDOCCHI.
CONSIGLIO DI VEDERE E ATTACCARE IN GIRO IL POSTER DI "UPPA" che trovate qui e sul sito www.uppa.it
Se ce la fate leggete qui sotto ma VI PREGO:
- NON FATE TERAPIE PREVENTIVE: NON SERVONO A NULLA (SOLO A CHI VENDE I PRODOTTI)
- NON USAE PESTICIDI, PETROLIO, DISERBANTI TOSAERBA :-) ECC. TUTTI I PRODOTTI SONO TOSSICI E SPESSO FANNO POCO
- LA TERAPIA PIU' SICURA ED EFFICACE? LA RIMOZIONE MANUALE.
So che è meno impegnativo dare una terapia ma prendetelo come un momento per stare insieme a vostro figlio


Allego qui alcuni documenti della ASL 3 sui pidocchi
POSTER
LINEE GUIDA:

LA MIGLIOR TERAPIA??? OLIO DI GOMITO: SI CHIAMA WET COMBING ED EVITATE TERAPIE INUTILI PER LA PREVENZIONE. Leggete qui sotto intanto due spunti:
Rimozione meccanica: Il miglior sistema di diagnosi, il wet combing, è anche un ottima terapia; ripetuta ogni 3-4 giorni per 2 settimane da mani esperte, su infestazioni modeste, può essere efficace quanto i tradizionali pediculicidi (come rilevato da recenti studi), a fronte di nessun effetto avverso. Questo sistema consente di stabilire con certezza se ci sono insetti vivi e nel contempo li rimuove, fatto spesso risolutivo nelle piccole infestazioni, che da noi sono le più frequenti. Inoltre consente anche la prevenzione: se si ha notizia di un contatto è facile fare un controllo sul capo del proprio bambino.
Non bisogna assolutamente effettuare terapia se il bambino non ha i pidocchi, in quanto tutti i farmaci, anche i più recenti, possono dare degli effetti collaterali o scatenare reazioni allergiche. La gravità aumenta quando la madre, incautamente, ripete il trattamento in modo continuativo o comunque ravvicinato.

Cari genitori
Qualche notizia su un insolito animale da compagnia: il pidocchio
Sono iniziate varie segnalazioni e anno dopo anno il problema è sempre più frequente. Tanto frequente che un famoso pediatra ha ipotizzato che se un bambino in età scolare non si "prende" i pidocchi potrebbe essere affetto da un disturbo del comportamento (disturbi del gruppo di malattie tipo autismo) in quanto i pidocchi NON saltano e si prendono se sono a contatto le teste dei bambini. Questo implica gioco a stretto contatto. Battute, o quasi a parte trovate spiegazioni sul mio sito: www.ferrandoalberto.it (o www.ferrandoalberto.eu) (indirizzo diretto: http://www.ferrandoalberto.com/Collegamenti/pidocchi.htm ) e qui sotto.
In estrema sintesi:
1) I pidocchi adorano il pulito quindi non vergognatevi se Vostro figlio/a li avesse
2) Non servono a nulla le terapie preventive (anzi possono avere effetti collaterali di allergie)
3) Serve il controllo frequente dei capelli alla ricerca di lendini
4) Le lendini (uova) sembrano forfora ma non si staccano agevolmente dai capelli da prendere in considerazione sono quelle vicine al cuoio capelluto (7 mm, meno di 1 cm). Se sono più lontane sono gusci vuoti
5) NON FATE LA TERAPIA PREVENTIVAMENTE: rischiate allergie e di determinare resistenza del pidocchio.
6) La terapia va fatta con uno dei vari preparati e soprattutto con tanta calma. Buoni risultati anche con la terapia fisica e nuovi prodotti non tossici (vedi in fondo all'articolo)
7) Per la scuola hanno trovato una soluzione all'italiana: il bambino può rientrare dopo certificato del medico che attesta che è stata fatta terapia disinfestante: siccome non siamo attrezzati a fare shampoo ecc si attesta quanto dice il genitore. IN CONCLUSIONE CONTROLLATE LA TESTA DEI VOSTRI FIGLI.


Negli ultimi anni sono aumentati i casi di pidocchi nella popolazione infantile. Sono soprattutto i bambini che vivono in comunità (nidi, asili e scuole) a essere colpiti per primi. Dal bambino il pidocchio si può diffondere nelle famiglie.
L’infestazione (si parla di infezione solo nelle malattie infettive, per i parassiti come il pidocchio, di infestazione) predilige l’età tra i 5 e gli 11 anni, ma nessuna età è risparmiata, il sesso femminile, i capelli folti, più che lunghi (quindi non serve a niente tagliare a zero i capelli come una volta veniva fatto), e puliti. Molti pensano subito al binomio pidocchio-sporcizia, invece questi “cari” animaletti adorano i capelli puliti e profumati. Dobbiamo subito dire a tutti che al giorno d’oggi, "prendere i pidocchi"non rappresenta un segnale di scarsa igiene personale e familiare, né tanto meno di sporcizia e di povertà (anche se fra gli adulti sembrano più colpiti quelli con scarsa igiene personale).

Il pidocchio colpisce tutti, ricchi e poveri, sporchi e puliti, global e no-global, maggioranza e minoranza, è un raro esempio di eguaglianza sociale.
Ancora oggi viene però identificato con scarsa igiene personale e povertà per cui molte famiglie cercano di nascondere la situazione a tutti, mentre altre fanno “crociate” contro le famiglie meno abbienti o più isolate della scuola.
È importante, quando avvengono dei casi di pediculosi, applicare norme comuni di comportamento al fine di evitare la diffusione nella comunità e nelle famiglie e di evitare le altrimenti frequenti reinfestazioni.

Qualsiasi terapia diretta al singolo bambino e famiglia è pressoché sicuramente destinata all’insuccesso se non si forniscono chiare indicazioni a tutte le famiglie.
Innanzitutto la trasmissione avviene per contatto diretto con i capelli infestati e con i pettini, con le spazzole, attraverso i cappelli o altri effetti personali (pensate a tutte le sciarpe e cappotti messi insieme in accappatoi comuni). Ricordate comunque che il pidocchio non salta e non vola!!

Vediamo di conoscere un po’ di più questo animale di (non desiderata) compagnia: Il pidocchio vive da 1 a 2 mesi e si nutre esclusivamente di sangue umano, per cui deve soggiornare vicino ai capelli anche perché “sta bene” (soffre il freddo) con una temperatura di 35-37 °C. Lontano dal corpo umano sopravvive per un tempo massimo di 10 giorni (RICORDARE), in media 2-3 giorni.

Le femmine depositano le uova (da 4 a 6 al dì per un totale di 250-300 per femmina) che vengono fissate alla radice dei capelli a pochi millimetri dalla pelle. Se si riscontrano lendini (uova) oltre i 7 mm possiamo essere certi che è un guscio vuoto o che la lendine è morta (il “pidocchino”, detto ninfa, esce dall’uovo dopo circa 10 giorni e la crescita del capello è in media di 0,4 cm al dì). Anche i famosi CDC (Center for Disease Control) di Atlanta, USA, hanno stabilito che la diagnosi può essere fatta quando la maggior parte delle uova sono a meno di 6,5 mm dal cuoio capelluto (http://www.cdc.gov/ncidod/dpd/parasites/lice/default.htm).
Addirittura per alcuni la diagnosi si può porre solo quando si riesca a trovare un pidocchio vivo, che si muove.

Il primo sintomo è rappresentato dal prurito, variabile molto da persona a persona, inizialmente alla nuca e dietro alle orecchie. Al prurito segue il trattamento con conseguenti “lesioni da trattamento” cioè ferite che possono complicarsi con infezioni che causano dolore e aumento dei linfonodi del cuoio capelluto e della nuca.

L’ispezione, con una forte sorgente luminosa, consente di visualizzare le lendini alla radice dei capelli e, solo più raramente, il pidocchio vivo. Le lendini sono piccoli elementi del diametro di 0,3 per 0,8 mm, di forma ovoidale, di colore biancastro-giallastro, attaccate a un capello. Il PT ha una forma allungata, un colorito bianco-grigiastro, è lungo da 1 a 4 mm e rimane fisso ai capelli.

Comunque la semplice ispezione dei capelli spesso non consente di porre la diagnosi, perché i ¾ dei casi possono non essere riconosciute (R.J. Roberts, Head lice, New England Journal of Medicin, del 2002). La diagnosi è più sicura se si utilizza un pettine con i denti molto vicini e fitti (la vecchiapettinessa). La pettinessa va usata dopo aver pettinato i capelli con un pettine o spazzola normale. Il risultato è migliore se i capelli sono bagnati. La pettinessa va inserita alla base del capello e fatta scorrere con decisione fino alla punta. Si esamina frequentemente il pettine per vedere se si è “catturato” il pidocchio.

Quando in una famiglia si fa diagnosi di pediculosi della testa, vanno esaminati accuratamente tutti i componenti. Temperature superiori a 53,5° C, mantenute per 5 minuti sono letali per uova e pidocchi. Spazzole e pettini possono essere lavati con un pediculocida o in acqua calda. Anche il lavaggio a secco è efficace. Per oggetti non usati da oltre qualche giorno non è necessario procedere ad alcun provvedimento: nel dubbio è sufficiente conservare oggetti, cappelli e vestiti per 10 giorni, in un sacco di plastica.

Ai bambini deve essere permesso di tornare a scuola o in comunità il mattino dopo il primo trattamento, poiché il rischio di trasmissione è rapidamente ridotto dal trattamento. È da rivedere la politica di riammettere a scuola o in comunità solo i bambini che siano completamente senza uova, che, come abbiamo visto, possono essere vuote o morte dopo il trattamento.
Trattamento
Ricordiamo che diverse sostanze, soprattutto pesticidi, quando usati frequentemente possono causare problemi. Quindi, prima di intraprendere una qualsiasi terapia, consultate il vostro pediatra e ricordate che,purtroppo, non esiste nessuna terapia che sia efficace al 100%.

Per eliminare definitivamente i pidocchi è necessario, oltre ad effettuare la terapia consigliata dal vostro pediatra, eliminare tutti i pidocchi e tutte le lendini. Facile da dire ma, molto difficile da fare, in quanto le lendini sono strettamente attaccate ai capelli. Si può ricorrere ad una miscela, in parti uguali di acqua ed aceto anche se, tale procedura, come riportato in letteratura medica, non ha condotto ad alcun beneficio clinico. Infatti, i bambini possono tornare a scuola, indipendentemente dalla presenza di lendini. Il trattamento in genere va ripetuto dopo 10-15 giorni.

Dopo il trattamento e l'uso di uno shampoo neutro, i capelli debbono essere pettinati con un pettine fitto, allo scopo di rimuovere le lendini. La completa rimozione delle lendini dipende dalla struttura del pettine, dalla durata, dalla tecnica e dalla precisione del suo uso. L'impiego di soluzioni di aceto rende più facile l'asportazione.
Tutti i vestiti, la biancheria personale, i lenzuoli e le federe debbono essere lavati in lavatrice. Altri oggetti (spazzole, pettini, cuscini, materassi) e animali da casa debbono essere trattati con insetticidi in polvere.

Non bisogna assolutamente effettuare terapia se il bambino non ha i pidocchi, in quanto tutti i farmaci, anche i più recenti, possono dare degli effetti collaterali o scatenare reazioni allergiche. La gravità aumenta quando la madre, incautamente, ripete il trattamento in modo continuativo o comunque ravvicinato.

Nessun farmaco va usato per la prevenzione. L’unica prevenzione è l’esame della testa. Tutti i farmaci hanno una, seppure minima, tossicità. Anche l’uso protratto che alcuni genitori fanno, spontaneamente o consigliati da qualche “esperto” può esporre a pericoli.

Non esistono studi su terapie alternative: erbe, oli naturali, petrolio, cherosene, ecc. Questi ultimi sicuramente possono essere causa di avvelenamenti, non danno garanzie né sull’efficacia né sulla sicurezza.

La rimozione locale con pettine fitto da parte dei genitori è un’alternativa agli insetticidi, che non sono raccomandati nei bambini in età inferiore ai 2 anni.
L’uso del pettine fitto deve essere fatto dopo aver bagnato i capelli e va fatto per almeno 15-20 minuti e ripetuto ogni 3-4 giorni per varie settimane. Il risultato di tale terapia non è entusiasmante, il successo si ottiene in circa 4 bambini su 10

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