La vitamina D è necessaria per prevenire alcune malattie, come il
rachitismo e l’osteoporosi, favorendo l’assorbimento del calcio degli
alimenti.
Ormai esistono nuove evidenze che la vitamina D ha un ruolo
positivo in alcune patologie come il diabete infantile (tipo 1) e alcune forme
di artriti giovanili. Studi dimostrano una utilità anche nell’asma e nelle
infezioni respiratorie ricorrenti. Si tratta comunque di letteratura recente e anche da confermare ma i
risultati sono incoraggianti e, in attesa di ulteriori conferme, la Società
Italiana di pediatria ha elaborato dei consigli sulla somministrazione di
Vitamina D nei bambini (Consensus).
Nonostante le evidenze sui benefici della vitamina D, la maggior parte dei bambini italiani ne è
carente.
Ci sono dei fattori di rischio:
-
scarsa esposizione solare, principale fonte di formazione
della vitamina D che viene prodotta con l’esposizione ai raggi solari.
“Ricordiamo che l’Italia è a rischio, comunque di ipovitaminosi nel periodo da
novembre a febbraio in quanto l’inclinazione dei raggi ultravioletti è
insufficiente a favorire la produzione di vitamina D (eccetto la parte più a sud
della Sicilia). I soggetti a maggior
rischio sono gli adolescenti anche per stili di vita errati che portano a
pasare molte ore davanti al computer o alla tv e non fare attività fisica”.
-
l’allattamento al seno esclusivo prolungato, senza
supplementazione di vitamina D in quanto il latte materno, pur essendo
l’alimento ideale per il neonato, non contiene quantità sufficienti di vitamina
D.
-
Obesità perché il
tessuto adiposo “sequestra” la vitamina D
-
Bambini con la carnagione scura che non permette ai raggi solari di filtrare,
-
Alimentazione non corretta
- CONSEGUENZE DELLA CARENZA DI VITAMINA D
Nel neonato e nel lattante la vitamina D, previene il rachitismo. Una carenza di vitamina D ha conseguenze
anche nell’età adulta in quanto un individuo raggiunge il suo livello più
elevato di massa ossea intorno ai 20 anni. Una carenza aumenta la probabilità di andare incontro
all’osteoporosi nelle età successive della vita, soprattutto dopo la menopausa.
I bambini italiani mediamente non
arrivano al 50% del fabbisogno giornaliero di calcio.
La Consensus
raccomanda:
- Profilassi con vitamina D per tutti i lattanti per tutto il primo anno di vita, indipendentemente dall’allattamento. Infatti né il latte materno, né quello in formula (anche se addizionato) riescono a soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina D.
- La profilassi è inoltre raccomandata a tutte le donne in gravidanza o che allattano.
-
- bambini con elevata pigmentazione,
- ridotta esposizione solare,
- regimi alimentari inadeguati
- bambini con insufficienza renale o epatite cronica, obesi, affetti da malattie infiammatorie croniche o da celiachia.
FONTI DI VITAMINA D
Oltre il 90% della sintesi
di vitamina D deriva dall'esposizione della cute alla luce solare, mentre gli
alimenti rappresentano una fonte pressoché trascurabile di vitamina D.
Non è necessario esporre il
bambino al sole per un tempo prolungato: è sufficiente l’esposizione delle
braccia e delle gambe da 5 a 30 minuti due volte alla settimana. Bisogna comunque considerare che durante i
mesi invernali, da novembre a febbraio, la sintesi cutanea di vitamina D è
limitata o assente.
L’efficacia dell’esposizione
al sole è influenzata da molti fattori come la latitudine, il momento della
giornata e la stagione dell’anno durante la quale ci si espone al sole,
l'inquinamento atmosferico, la percentuale di cute esposta, anche in base al
tipo di vestiario, il grado di pigmentazione cutanea e l'utilizzo di filtri
solari.
- La profilassi deve essere e effettuata in tutti i
bambini nel primo anno di vita per la prevenzione del rachitismo. La dose
raccomandata è di 400 UI/die, indipendentemente dal tipo di allattamento. Nei soggetti con fattori di rischio posso- no essere
somministrate dosi maggiori pari a 400-1.000 UI/die.
- Fino all'adolescenza (1-18 anni), dopo il primo
anno di vita, la profilassi con vitamina D deve essere considerata in presenza
di fattori di rischio di carenza.:
-soggetti con scarsa
esposizione alla luce solare durante l'estate .
- In condizioni patologiche
(malattie epatiche, insufficienza renale cronica, tubercolosi, terapia cronica
con farmaci anticomiziali o altri farmaci...), la profilassi dovrebbe essere
somministrata durante tutto l’anno.
- L’apporto giornaliero
raccomandato di vitamina D dopo il primo
anno e fino all’adolescenza è pari a 600 UI/die. Nei soggetti a rischio di
deficit, la profilassi può essere effettuata mediante la somministrazione
giornaliera di 600-1.000 UI/die.
- Nel bambino e
nell’adolescente obeso si consiglia la profilassi con vitamina D alla dose di
1.000-1.500 UI/die durante il periodo compreso tra il termine dell’autunno e
l’inizio della primavera (novembre-aprile).
- durante la gravidanza e l’allattamento la dose di vitamina D
raccomandata è di 600 UI/die. Nelle donne con fattori di rischio è
possibile somministrare dosi superiori (1.000- 2.000 UI/die).
Consensus in testo integrale qui
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