giovedì 28 gennaio 2016

VITAMINA D: a tutti nel primo anno ma non solo

La vitamina D è necessaria per prevenire alcune malattie, come il rachitismo e l’osteoporosi, favorendo l’assorbimento del calcio degli alimenti.  


Ormai esistono nuove evidenze che la vitamina D ha un ruolo positivo in alcune patologie come il diabete infantile (tipo 1) e alcune forme di artriti giovanili. Studi dimostrano una utilità anche nell’asma e nelle infezioni respiratorie ricorrenti. Si tratta comunque di letteratura recente e anche da confermare ma i risultati sono incoraggianti e, in attesa di ulteriori conferme, la Società Italiana di pediatria ha elaborato dei consigli sulla somministrazione di Vitamina D nei bambini (Consensus).


Nonostante le evidenze sui benefici della vitamina D, la maggior parte dei bambini italiani ne è carente.


Ci sono dei fattori di rischio:
-       scarsa esposizione solare, principale fonte di formazione della vitamina D che viene prodotta con l’esposizione ai raggi solari. “Ricordiamo che l’Italia è a rischio, comunque di ipovitaminosi nel periodo da novembre a febbraio in quanto l’inclinazione dei raggi ultravioletti è insufficiente a favorire la produzione di vitamina D (eccetto la parte più a sud della Sicilia).  I soggetti a maggior rischio sono gli adolescenti anche per stili di vita errati che portano a pasare molte ore davanti al computer o alla tv e non fare attività fisica”.
-       l’allattamento al seno esclusivo prolungato, senza supplementazione di vitamina D in quanto il latte materno, pur essendo l’alimento ideale per il neonato, non contiene quantità sufficienti di vitamina D.
-       Obesità  perché il tessuto adiposo “sequestra” la vitamina D
-       Bambini con la carnagione scura che non permette ai raggi solari di filtrare,
-       Alimentazione non corretta

-    CONSEGUENZE DELLA CARENZA DI VITAMINA D

Nel neonato e nel lattante la vitamina D, previene il rachitismo.  Una carenza di vitamina D ha conseguenze anche nell’età adulta in quanto un individuo raggiunge il suo livello più elevato di massa ossea intorno ai 20 anni. Una carenza aumenta  la probabilità di andare incontro all’osteoporosi nelle età successive della vita, soprattutto dopo la menopausa. I bambini italiani mediamente non arrivano al 50% del fabbisogno giornaliero di calcio.

La Consensus  raccomanda:
  •  Profilassi con vitamina D per tutti i lattanti per tutto il primo anno di vita, indipendentemente dall’allattamento. Infatti né il latte materno, né quello in formula (anche se addizionato) riescono a soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina D.
  •  La profilassi è inoltre raccomandata a tutte le donne in gravidanza o che allattano.
-       
Da 1 a 18 anni la profilassi giornaliera nei soggetti a rischio:
  •         bambini con elevata pigmentazione,
  •         ridotta esposizione solare,
  •          regimi alimentari inadeguati
  •         bambini con insufficienza renale o epatite cronica, obesi, affetti da malattie infiammatorie croniche o da celiachia.

FONTI DI VITAMINA D

Oltre il 90% della sintesi di vitamina D deriva dall'esposizione della cute alla luce solare, mentre gli alimenti rappresentano una fonte pressoché trascurabile di vitamina D.
Non è necessario esporre il bambino al sole per un tempo prolungato: è sufficiente l’esposizione delle braccia e delle gambe da 5 a 30 minuti due volte alla settimana. Bisogna comunque considerare che durante i mesi invernali, da novembre a febbraio, la sintesi cutanea di vitamina D è limitata o assente.
L’efficacia dell’esposizione al sole è influenzata da molti fattori come la latitudine, il momento della giornata e la stagione dell’anno durante la quale ci si espone al sole, l'inquinamento atmosferico, la percentuale di cute esposta, anche in base al tipo di vestiario, il grado di pigmentazione cutanea e l'utilizzo di filtri solari.

- La profilassi deve essere e effettuata in tutti i bambini nel primo anno di vita per la prevenzione del rachitismo. La dose raccomandata è di 400 UI/die, indipendentemente dal tipo di allattamento. Nei soggetti con fattori di rischio posso- no essere somministrate dosi maggiori pari a 400-1.000 UI/die.
- Fino  all'adolescenza (1-18 anni), dopo il primo anno di vita, la profilassi con vitamina D deve essere considerata in presenza di fattori di rischio di carenza.:
-soggetti con scarsa esposizione alla luce solare durante l'estate .
- In condizioni patologiche (malattie epatiche, insufficienza renale cronica, tubercolosi, terapia cronica con farmaci anticomiziali o altri farmaci...), la profilassi dovrebbe essere somministrata durante tutto l’anno.
- L’apporto giornaliero raccomandato di vitamina D dopo il primo anno e fino all’adolescenza è pari a 600 UI/die. Nei soggetti a rischio di deficit, la profilassi può essere effettuata mediante la somministrazione giornaliera di 600-1.000 UI/die.
- Nel bambino e nell’adolescente obeso si consiglia la profilassi con vitamina D alla dose di 1.000-1.500 UI/die durante il periodo compreso tra il termine dell’autunno e l’inizio della primavera (novembre-aprile).
- durante la gravidanza e l’allattamento la dose di vitamina D raccomandata è di 600 UI/die. Nelle donne con fattori di rischio è possibile somministrare dosi superiori (1.000- 2.000 UI/die).
Consensus in testo integrale qui 








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