COLICHE GASSOSE: Cosa sono, cosa NON sono, Cosa fare e cosa non fare Cosa sapere
Non sono causate da dolori addominali. L’idea che il pianto
del lattantino dipenda dal mal di pancia è radicato ed è frequente sentirlo
ipotizzare o proporre da più persone. Mai dimostrato, anzi sconfessato da
decenni. (Non si può negare che in alcuni bambini possa anche dipendere da
dolore addominale. Ma non è la regola)
Le coliche gassose compaiono nel neonato nelle prime
settimane e proseguono e aumentano fino al 3° mese di vita circa, quando
iniziano piano piano ad attenuarsi.
Che cosa sono le
coliche gassose?
Vengono definite come “crisi di pianto inconsolabile”.
Questa definizione dice, di per sé tutto: cioè il bambino piange e non si
riesce a farlo calmare con niente: latte, acqua, camomilla, ciucciotto, ballo
con la mamma (o il papà o la nonna), cambio del pannolino ecc. Le crisi di
pianto vanno e vengono (da qui il termine colica).
L’ipotesi che le coliche possano dipendere da disturbi
intestinali e, soprattutto, da stipsi o da aria nell’intestino è stata bocciata
da "decenni" ma siccome è entrata nel pensiero comune, viene
continuamente riproposta.
Per la diagnosi di
colica gassosa si utilizza la cosiddetta regola del tre. Come tutte le
regole è limitata, ma aiuta a ricordare le caratteristiche delle coliche, che
sono:
1. Compaiono
nelle prime 3 settimane di vita.
2. Aumentano
fino al 3° mese e poi, gradualmente, si riducono.
3. Vengono
almeno 3 volte alla settimana.
4. Le crisi di
pianto possono durare fino a 3 ore.
A volte si calmano coccolando e dondolando il bambino,
allattandolo o portandolo a fare un giro in macchina
Da cosa dipendono?
Esistono varie teorie e ipotesi:
• intolleranza
alle proteine del latte vaccino o, più raramente, intolleranza al lattosio (lo
zucchero del latte);
• immaturità
gastrointestinale, aerofagia, peristalsi inefficace;
• tensione
genitore-neonato.
La teoria neurologica imputa la crisi di pianto alla mancata
“sincronizzazione ” delle varie fasi del sonno.
Non è certo facile rimanere tranquilli quando si ha un
figlio che passa le sere piangendo; e poi i sensi di colpa, che derivano dal
sentirsi inadeguati a calmarlo, non aiutano per niente. Può anche capitare che
qualcuno dica alla mamma: “È colpa tua che sei nervosa”.
Un bambino con coliche è molto stressante. Ci saranno
momenti in cui vi sentirete così stanchi da pensare di non riuscire ad andare
avanti. Chiedete aiuto a qualcuno che vi possa dare il cambio, almeno di tanto
in tanto, per darvi un po’ di riposo e la possibilità di “liberarvi” per
qualche ora dalla cura del piccolo.
Dedicate un po’ di attenzione anche a voi stesse: uscite per
una passeggiata, per fare shopping o qualcosa che possa distrarvi e
tranquillizzarvi.
Se siete sole: assicuratevi che il bambino stia bene,
mettetelo nella culla, allontanatevi e fate qualcosa per calmarvi (una tisana
calda, sfogliare una rivista). Stabilite un tempo limite (5-10 minuti) quindi
ritornate da lui.
Cosa fare
• Cercare di
calmare il bambino: non è facile, si può provare a consolarlo e coccolarlo,
dargli il ciuccio, passeggiare, attaccarlo al seno.
• Favorire il
“contenimento”: ad alcuni bambini piace essere in una specie di nido. Si può
ottenere avvolgendolo in un lenzuolo, o usando delle fasce apposite o anche
utilizzare il “marsupio”.
• Ricordare
che, per quanto la situazione possa apparire drammatica, vostro figlio sta bene
e tra poco si calmerà e mangerà normalmente. Nel tempo le coliche si
attenueranno e dopo i primi 3-4 mesi passeranno del tutto. Molto utili, e non
solo per le coliche, sono i massaggi al neonato/lattante.
• Si possono
usare farmaci*. Per la scelta si consiglia di rivolgersi al pediatra, anche se
l’effetto non è sempre garantito. Alcuni bambini si calmano con farmaci
assolutamente inutili per altri bambini.
• Una delle
cause di coliche potrebbe essere l’intolleranza alle proteine del latte
vaccino. Si può provare, sotto la guida del pediatra, a cambiare il latte o a
darne uno privo delle proteine del latte o uno in cui le stesse sono state
“idrolizzate” (cioè ridotte in particelle finissime). Se la mamma allatta può
provare a togliere dalla propria dieta latte e latticini.
• Perettina,
sondine rettali e suppostine vanno utilizzate solo in caso di stitichezza.
*FARMACI: Vi verranno proposti tanti possibili rimedi ma non
esiste un farmaco di dimostrata efficacia, anche perché le cause delle coliche
sono diverse da bambino a bambino. Vale il principio del “primum non nocere”
per cui il pediatra curante vi suggerirà, probiotici, simeticone, estratti di
camomilla e altre erbe, in alcuni casi, anche antispatici (cimetropio bromuro)
che però possono anche dare effetti
collaterali (stitichezza, agitazione o sonnolenza eccessiva) per cui l’uso deve
essere limitato. Esistono poi tanti prodotti omeopatici, omotossicologici, erbe
ecc.: usatele solo su indicazione del pediatra in quanto questi farmaci, anche
i più naturali, possono avere effetti collaterali. Soprattutto nei bambini
piccoli.
Se oltre alle crisi di
pianto il bambino vomita ripetutamente o non elimina feci e gas (flatulenza) o
evacua feci con sangue contattare rapidamente il pediatra o il Pronto Soccorso.
Cosa non fare
• Dare farmaci
non consigliati dal pediatra.
• Usare
routinariamente sondini rettali o perettine o suppostine.
• Somministrare
sostanze dolci (se non su indicazione del pediatra).
• Colpevolizzarsi
perché piange (non dipende da voi).
• Ascoltare le
accuse da parte di parenti e amici.
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