domenica 18 settembre 2016

Genitali maschili: è normale? E’ piccolo? Debbo fare qualcosa?

Genitali maschili: è normale? E’ piccolo? Debbo fare qualcosa?
Cari Genitori
Sui genitali maschili vengono poste tante domande molte più di quelle poste sui genitali femminili. Le più frequenti riguardano:
• dimensioni;
• fimosi e parafimosi
• testicoli (criptorchidismo, testicolo in ascensore, idrocele).
Qui una piccola sintesi di quanto trovate più dettagliato nel libro “Come crescere mio figlio anche con illustrazioni: https://www.amazon.it/crescere-figlio-genitori-risposte-pediatra/dp/886895107X/ref=zg_bs_5329313031_14
-       Pene piccolo: Una domanda che viene posta abbastanza frequentemente al pediatra durante la visita al bambino è se “lì è tutto a posto” ove per “lì” s’intendono i genitali la cui valutazione fa parte integrante della visita pediatrica. I pediatri, spesso, debbono tranquillizzare genitori, e anche bambini grandicelli, sulla normalità delle dimensioni del pene in quanto molte volte, soprattutto se il bambino è cicciottello, le dimensioni appaiono piccole rispetto a quelle dei coetanei. Esiste, inoltre, una grande varietà nelle dimensioni del pene in qualsiasi età e, soprattutto, nel periodo dello sviluppo quando i genitali passano dallo stato infantile a quello adulto.
-       Fimosi:  Alcune mamme dei maschietti appena nati, spesso, un po’ preoccupate, pongono al pediatra domande del tipo: “Dottore, mi dicono tutti che devo fare la ginnastica al pisello del bambino!”. Nel neonato e nel lattante, e in molti bambini nei primi anni di vita, è impossibile retrarre il prepuzio e scoprire il glande. E su questo se ne possono sentire di tutti i colori: c’è sempre qualcuno (la cugina, la mamma di un altro bambino, l’educatrice del nido, la nonna) che insiste: “Devi aprire il pisellino, sennò resta chiuso e bisogna operare!”, “A mio figlio lo hanno fatto...”. Ed è vero perché una volta questa manovra, non priva di effetti collaterali oltre che dolorosa, determinava conseguenze a breve e lunga distanza. A breve: dolore intenso per cui il bambino piange e non fa la pipì per ore, e talora, per tutta la giornata. A lunga distanza: si possono creare lesioni cicatriziali per cui si rende effettivamente necessario un intervento chirurgico di circoncisione. Il prepuzio è la pelle che ricopre il glande e nei bambini l’importante è che lasci passare la pipì, per cui è “incollato” con la sottilissima mucosa che riveste il glande impedendo così l’accumulo di sostanze nel solco balano prepuziale e le conseguenti infezioni. Nulla è casuale in natura: il nostro corpo è il risultato di un lunghissimo processo di evoluzione che è durato milioni di anni. Neppure il pisellino dei neonati sfugge a questa regola, perciò si può certo forzare la natura e sfoderare con violenza il pisellino, ma ciò che si ottiene è non solo dolore e spargimento di sangue, ma soprattutto la normale reazione di un tessuto biologico alle lacerazioni, la cicatrizzazione, con il probabile risultato di un esito fibroso che deve essere rimosso chirurgicamente. Se non si fa nulla, crescendo avverrà lo scollamento e il prepuzio scivolerà sul glande. Quando può accadere varia molto da bambino a bambino: in alcuni a pochi anni, molti verso i 6-7 anni, ma in alcuni casi anche più tardi. L’importante è che capiti prima della maturazione sessuale. Quindi cosa fare? Assolutamente nulla! Si devono evitare manovre di scollamento e, in caso di dubbi, consultate il pediatra che assisterà insieme a voi alla normale evoluzione, come fa per altre cose altrettanto importanti. Alcune religioni, o anche abitudini, prevalentemente anglosassoni, prevedono la circoncisione in epoca neonatale, un’operazione che consiste nel tagliare e asportare la parte terminale del prepuzio, consentendo al glande di essere sempre scoperto. La vera fimosi è il restringimento dell’orifizio prepuziale che non permette di scoprire il glande dopo una certa età: in periodo prepubere e pubere il prepuzio deve scorrere sul glande. Non è fimosi il prepuzio esuberante (a proboscide) e non sono fimosi le aderenze balano-prepuziali fisiologiche dei primi anni di vita, per cui il prepuzio resta fissato al glande in almeno un quinto dei maschi anche dopo i primi due anni di vita e si libera solo negli anni successivi, di norma prima dell’età scolare. Tali aderenze balano-prepuziali fisiologiche vanno rispettate e le manovre di scopertura forzata del glande staccando le aderenze sono da evitare.
Parafimosi La parafimosi si verifica quando il prepuzio, non ancora aperto del tutto, viene retratto dietro il glande e non può essere riportato alla sua posizione originale. Si determina quando si cerca di tirare indietro il prepuzio in un periodo in cui non si è ancora completamente aperto (fimosi fisiologica). Una volta che la pelle è intrappolata, si verifica un gonfiore nell’area circostante (edema) che peggiora la restrizione del prepuzio, come a formare un “anello di pelle” molto stretto: dolore e gonfiore sono i sintomi caratteristici. Cosa non fare? Non forzare mai a tirare indietro il prepuzio. Cosa fare se avviene? Cercare di prendere tra le dita il prepuzio per riportalo in posizione. Se non si riesce contattare un pediatra o portare il bambino al Pronto Soccorso. Criptorchidismo….prosegue.. 


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