Genitali maschili,
parte seconda: testicoli (criptorchidismo, testicolo in ascensore, idrocele).
Qui una piccola sintesi di quanto trovate più dettagliato nel
libro “Come crescere mio figlio anche con illustrazioni: https://www.amazon.it/crescere-figlio-genitori-risposte-pediatra/dp/886895107X/ref=zg_bs_5329313031_14
Criptorchidismo
I testicoli sono nella maggior parte dei bambini presenti nello
scroto (sacchetto che contiene i testicoli) alla nascita. Il testicolo viene
definito criptorchide quando si trova permanentemente al di fuori dello scroto;
nel 10% dei casi il criptorchidismo è bilaterale.
La prevalenza alla nascita è di 3-5%; a tre mesi di vita è dell’
1%; nelle età successive rimane dell’ 1%.
Questo vuol dire che i testicoli possono scendere spontaneamente
dopo la nascita ma che, trascorsi i primi mesi di vita, tale discesa è
improbabile. In tali casi può essere sufficiente rivalutare con la visita,
mentre se non sono avvertibili alla palpazione il pediatra potrebbe richiedere
una ecografia e una consulenza del chirurgo pediatra. Sono descritti casi di
neonati con testicoli in sede alla nascita che hanno sviluppato successivamente
un criptorchidismo.
Testicolo retrattile
(detto anche “testicolo in ascensore”)
È retrattile il testicolo che non si trova permanentemente fuori
del sacco scrotale. Nella grande maggioranza dei casi, ma non sempre, il
pediatra può distinguere bene il testicolo retrattile, quello che si chiama “in
ascensore” e che con relativa facilità si riposiziona in fondo allo scroto. Il
testicolo sicuramente retrattile scenderà definitivamente nello scroto e sarà
un testicolo funzionalmente normale ma va controllato, una volta all’anno, fino
alla pubertà.
Idrocele
Letteralmente idrocele significa “accumulo di liquido”. Si
manifesta con un testicolo che appare di volume aumentato rispetto all’altro
oppure, se bilaterale, con testicoli di dimensioni insolite rispetto all’età
del bambino. Il testicolo, o i testicoli, appaiono gonfi, a volte tesi, ma non
sono doloranti. L’idrocele non comporta dolore e il bambino non si lamenta; il
disturbo è rilevato alla nascita dal pediatra o dai genitori in quanto il
rigonfiamento può anche comparire improvvisamente, nel bambino più grande,
talvolta compare in età successive. Le dimensioni dell’idrocele possono variare
nell’arco della giornata. Molto rara e solo nel bambino grande la compressione
del testicolo da parte del liquido contenuto nella sacca scrotale. In alcuni
casi è possibile un’evoluzione verso la formazione di un’ernia inguinale. In tal
caso compaiono intenso dolore, pianto inconsolabile, rigonfiamento e
arrossamento della regione inguinale. L’idrocele su base congenita (esiste
anche una forma acquisita) può manifestarsi alla nascita (circa il 5% dei nati
a termine e dal 15 al 20-25% dei prematuri). Si risolve nel 99% dei casi entro
i 6-12 mesi. L’idrocele congenito può anche manifestarsi nei primi anni di vita
e a seguito di episodi infettivi o febbrili che possono aumentare la quantità
di liquido presente nella cavità addominale. In caso di idrocele molto
voluminoso o associato a ernia inguinale può, seppur raramente, essere
necessario un intervento correttivo che richiede un ricovero di una notte o
viene effettuato in day hospital.
Torsione del testicolo La comparsa di una
tumefazione improvvisa del testicolo associata a pianto (dovuto al dolore)
richiede una pronta visita ed esami per la possibilità di una torsione del
testicolo, evento che richiede un pronto intervento chirurgico in quanto se
operato entro poche ore permette un recupero del testicolo. Varicocele
Il varicocele è rappresentato dalla dilatazione delle vene che
drenano il sangue del testicolo. Quando esiste un varicocele, le vene dilatate
si possono palpare e vedere all’interno della borsa scrotale, subito al di
sopra del testicolo, come se formassero una matassa o un gomitolo. È
appannaggio quasi esclusivamente del periodo prepuberale e puberale anche se si
può manifestare in alcuni casi più precocemente.
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