IL
MIGLIOR MODO DI FAR STARE BENE IL BAMBINO: STAR BENE NOI GENITORI
(Tratto
dal libro “Come crescere mio figlio” https://www.amazon.it/crescere-figlio-genitori-risposte-pediatra/dp/886895107X/ref=zg_bs_5329313031_24)
Quando
nasce un bambino. E’ un evento meraviglioso, desiderato (quasi sempre) ma
bisogna tener conto anche dei ma….in quanto la nascita di un bambino modifica i
rapporti della coppia. È un tema che si deve sapere, conoscere prima e di cui
si deve discutere perché la salute di un
bambino dipende dalla salute della famiglia che, con la nascita del bebè,
attraversa dei periodi bellissimi ma anche impegnativi e molto delicati.
Dopo
la nascita dal bambino, la donna potrebbe avere un po’ di tristezza, di
malinconia, potrebbe piangere più facilmente, sentirsi preoccupata per il
cambiamento della vita e a volte con sentimenti contrastanti tra eccesso di
amore e sentirsi inadeguata a dare quella protezione e affetto che il bebè
richiede. (leggere il post: la mamma ha sempre ragione).
A
questo si aggiunge, spesso, la carenza
di sonno e, in alcuni casi, ambienti familiari impegnativi (troppo aiuto o
nessun aiuto o conflittualità).
È
fondamentale che la mamma abbia alleati e non sia lasciata sola,
psicologicamente o affettivamente. Può avere aiuto dai nonni, soprattutto, in
genere, dalla madre, ma l’aiuto principale può, e deve, venire dal marito o
compagno che può aiutarla ad affrontare tutta una serie di problemi legati alla
nascita del figlio.
Mamma
e papà debbono conoscere queste cose prima della nascita del bambino e
discuterne. Da tempo le cure al lattante non sono più un “privilegio”
esclusivo, come nel passato, delle madri, ma coinvolgono sempre più il papà in
tanti compiti quotidiani come cambiare pannolini, allattare con il biberon,
cullare il bambino ecc. La nascita del bebè può creare problemi anche al papà
che potrebbe avvertire un senso di abbandono determinato dal fatto di non
essere più il centro dell’interesse della compagna/ moglie che non è più solo
“sua” (ovviamente nessuno appartiene a un altro) anzi, se il bambino è
impegnativo, non ha più tempo neanche per se stessa e deve dedicarsi a tempo
pieno esclusivamente al piccolo. Non solo: è fisiologico che ci sia una
riduzione (se non assenza, o fastidio, all’inizio) di desiderio sessuale (a
volte succede il contrario: il papà vede la donna come mamma e ha inibizioni
sessuali).
Se
i neogenitori sanno che è un periodo “normale” eviteranno di preoccuparsi, di
sentirsi trascurati. Superati, insieme, i primi periodi, la mamma riacquisterà
il ruolo precedente di donna e tutto tornerà come prima. È importante che la
mamma sappia che avverranno dei cambiamenti, che il padre deve essere coinvolto
nella vita del bambino e uno spazio della giornata deve essere dedicato al
rapporto stretto con il partner, oltre che a se stessa. Facendo così il papà
sarà pronto a intervenire e aiutare in momenti di stress o affaticamento della
moglie/ mamma. Anche il papà ha un ruolo importante nella crescita e
nell’educazione e potrà, così facendo, godere del contatto fisico, mentale e
affettivo con il figlio, non solo nei momenti di riposo ma anche nelle
incombenze giornaliere quali il bagnetto, il cambio del pannolino, il pasto...
e poi potrà accarezzare il bebè, cullarlo, giocare con lui (e dopo il 6 ° mese
leggere ad alta voce: si veda il paragrafo La lettura). Il valore della coppia
è, infatti, fondamentale per l’educazione dei figli: non coinvolgere il papà o
addirittura (a volte capita!) estrometterlo lasciandolo solo nel ruolo di papà
è un errore che rischia di distruggere la famiglia.
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