mercoledì 30 gennaio 2019

QUANTI MORTI PER LA DROGA

QUANTI MORTI PER LA DROGA:
Nell’ultimo mese sono morte 25 persone, quasi una al giorno, 11 di eroina, 11 di sostanze non determinate, una di speedball, un’altra di cocaina, un’altra ancora di metadone non prescritto (sono i dati in tempo reale che fornisce il sito www.geoverdose.it). E le morti rappresentano la cima dell’iceberg. Per ogni morto tanti ragazzi avranno danni irreversibili, al sistema nervoso se iniziano a consumare le famigerate droghe “leggere”, a partire dallo spinello e dalle “smart” drugs che di leggero non hanno nulla: sono droghe a tutti gli effetti. Non mortali nel breve  tempo, come l’eroina, ma dannose sempre
Ma qualcuno ce la fa a uscirne e noi come singoli e come società dovremmo aiutare di più e soprattutto attuare interventi preventivi sulle famiglie a partire dai ragazzi, futuri genitori, e prima che nasca un bambino. Sono in aumento i bambini che, appena nati, debbono essere disintossicati da droghe utilizzate dalle mamme in gravidanza e sono anche in aumento gli accessi ai Pronto Soccorso di bambini che ingeriscono droga che trovano in casa.
Leggo oggi questi dati su “Il Corriere della Sera”
“Lasciamo stare tutto quello che viene prima e dopo, e la solita sterile polemica tra chi vuole reprimere di più e chi vuole permettere di più. Tanto ormai nei fatti seguiamo tutti la stessa politica: quella dello struzzo, che insegna a mettere la testa sotto la sabbia e a non guardare, quasi come se ci fossimo rassegnati a questa tragedia generazionale, che suscita ormai meno allarme del bullismo sui social e delle slot machine, e convive con i negozi che vendono marjuana light agli angoli delle strade come fossero sigarette aromatiche”.
Dobbiamo aiutare madri e padri a prevenire, anche con campagne nelle scuole fin dalle elementari e ad agire prima, con il sostegno dei tribunali minorili, portando presto i ragazzi caduti nella droga nelle comunità. Ove però c’è troppa burocrazia. 
Sono in aumento anche dai pediatri le richieste perfare esami per capiure se il ragazzo o la ragazza si drogano L. Qui dobbiamo investire sul dialogo sull’ascolto e non sulla repressione perché niente si può fare senza la volontà dei ragazzi che sono convinti di potersi «gestire». Così si ritarda, oltre il limite, l’incontro con una presenza, con una persona, l’unica cura per le tossicodipendenze. 




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