Malattia di Kawasaki e coronavirus SARS-Cov-2: fatti e non panico
La malattia di Kawasaki e’ una malattia che determina una infiammazione dei vasi sanguigni e si presenta seguenti sintomi:
Cari genitori
Oggi ho ricevuto varie telefonate di genitori allarmati per un lancio di stampa che segnala malattie infiammatorie e m. di Kawasaki (link qui sotto) dove trovate anche una descrizione della malattia di Kawasaki.
Malattia di cui non si conosce l'origine anche se esiste una ipotesi che la farebbe ricondurre (almeno alcuni casi) a forme virali.
Tra i virus, fin dal 2005, era stata descritta la possibilità di coronavirus. Ora con la pandemia da coronavirus Sars-Cov-2 sono stati descritto dei casi ma non in numero tale da destare, almeno per ora, allerte.
Da segnalare e controllare certo si.
Il numero di casi sembra piccolo.
Comunque utile saperlo e rammento che, come ogni virus colpisce tutti, anche i bambini, anche se la mortalità aumenta con aumentare dell'età* (vedi sotto dopo Malattia di Kawasaki).
Poi avremo i dati epidemiologici ma intanto abbiamo qualche dato per riflettere e segnalare e ATTUARE LE MISURE PIU' IMPORTANTI: DISTANZA SOCIALE E LAVAGGIO DELLE MANI E, SE LA DISTANZA NON E' POSSIBILE, LA MASCHERINA.
Ciao
Alberto Ferrando
- febbre,
- rash (macchie sul corpo),
- edema delle mani e dei piedi,
- irritazione ed arrossamento degli occhi ,
- irritazione ed infiammazione delle membrane mucose della bocca , labbra, e della gola ed
- aumento dei linfonodi del collo.
Si manifesta esclusivamente nei i bambini, soprattutto al di sotto dei 5 anni di eta’.
Le cause sono tuttora sconosciute , i maschi acquisiscono la malattia almeno due volte piu’ frequentemente delle femmine.
La malattia prende il nome dal pediatra giapponese che descrisse questa malattia nel 1967.
Colpisce piu’ di 10 su 100000 bambini con meno di 5 anni di eta’.
La causa della malattia di Kawasaki non e’ nota . Molti esperti pensano ad una causa infettiva , come un virus od un batterio , sebbene una tendenza ereditaria potrebbe spiegare perche’ la malattia si presenta piu’ frequentemente fra le popolazioni di origine giapponese . Al momento non ci sono evidenze che la malattia sia contagiosa.
Segni e sintomi:
• febbre da più di 5 giorni;
• iperemia congiuntivale bilaterale;
• alterazioni delle labbra e della cavità orale;
• Macchie: esantema polimorfo;
• alterazioni delle estremità;
• linfadenopatia cervicale
Febbre ed irritabilita’ spesso si presentano per primi per primi. La febbre ha un rapido inizio e fluttua. I linfonodi del collo possono essere edematosi.
Un rash (macchie) appare spesso precocemente nella malattia; alcuni pazienti possono sviluppare un rash accentuato nell’inguine . Spesso rosso intenso all’apparenza , il rash e’ composto sia da pochi definiti puntini di varia taglia che da larghe masse di puntini uniti. Allo scomparire della febbre, normalmente regrediscono anche il rash, gli occhi rossi ed i linfonodi ingranditi. La pelle inizia a desquamarsi intorno alle unghie . La febbre continua a salire e quindi scende a volte anche dopo piu’ di tre settimane. L’infiammazione oculare
( congiuntivite) , usualmente senza essudato, si sviluppa nella prima settimana di malattia.
La lingua del bambino puo’ essere rossa e sembrare piccola con le papille sollevate; questa condizione e’ chiamata lingua a fragola perche’ le papille dilatate assomigliano ai semi della superficie della fragola. Le labbra diventano secche e fissurate e possono prendere un vivace colore rosso . Le membrane mucose diventano piu’ rosse della norma. I palmi delle mani e dei piedi spesso diventano intensamente rossi. Le mani e i piedi possono diventare edematosi. Allo scomparire della febbre , il rash, i linfonodi edematosi spesso scompaiono e la pelle inizia a desquamarsi intorno alle unghie dei piedi e delle mani, all’inizio delle terza settimana, la pelle delle mani e dei piedi puo’ staccarsi in grandi pezzi o spesso in un singolo pezzo (come la pelle di un serpente); le ginocchia, i fianchi e le caviglie possono diventare infiammate e dolenti.
Ulteriori informazioni qui: http://sip.it/wp-content/uploads/2012/11/10-SIP-Kawasaki-266-2831.pdf
*Nei bambini, secondo i rapporti OMS e i principali studi ad oggi pubblicati, l’infezione da SARS nCoV-2/2019 avrebbe nella gran parte dei casi decorso benigno, anche se i bambini avrebbero un rischio di infezione simile alla popolazione generale e potrebbero essere fonte persistente di contagio.
Una recente revisione di 72.314 casi da parte del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie ha mostrato che meno dell'1% dei casi riguardava bambini di età inferiore ai 10 anni (3). Il 18 marzo, NEJM ha pubblicato i dati di una ricerca condotta presso l'ospedale pediatrico di Wuhan (4). Dei 1391 bambini valutati e testati tra il 28 gennaio e il 26 febbraio 2020, un totale di 171 (12,3%) è risultato infetto. L'età media dei bambini infettati era di 6,7 anni. La febbre era presente nel 41,5% dei bambini in qualsiasi momento durante la malattia. 27 (15,8%) non presentavano alcun sintomo d’infezione. La linfopenia (a differenza che negli adulti, dove è sintomo frequente) era presente solo in 6 bambini (3,5%).
Il reperto radiologico più comune è stato l'opacità bilaterale “a vetro smerigliato” (32,7%). 12 bambini hanno avuto polmoniti radiologiche senza sintomi di infezione. Le infezioni asintomatiche non erano rare. Solo 3 bambini hanno richiesto supporto di terapia intensiva e ventilazione meccanica invasiva, ma avevano condizioni patologiche gravi preesistenti (idronefrosi, leucemia e intussuscezione). Solo il bimbo con intussuscezione è deceduto.
Non meno importante appare il preprint comparso online sulla pagina di Pediatrics e concernente un’analisi abbastanza dettagliata di 2143 casi di età pediatrica in Cina: 731 (34,1%) casi confermati in laboratorio e 1412 (65,9%) casi sospetti (5) . Purtroppo non si è adeguatamente indagato circa il periodo di incubazione (limite dello studio segnalato dagli stessi autori). L'età media di tutti i pazienti era di 7 anni (intervallo interquartile: 2-13) e 1213 casi (56,6%) erano maschi. Oltre il 90% di tutti i pazienti erano casi asintomatici, lievi o moderati. Il tempo mediano dall'esordio della malattia alle diagnosi è stato di 2 giorni (intervallo: da 0 a 42 giorni). In questo caso il quadro appare meno rassicurante e i bambini più piccoli, in particolare i neonati, appaiono i più vulnerabili all'infezione e la percentuale di casi gravi e critici sarebbe rispettivamente del 10,6%, 7,3%, 4,2%, 4,1% e 3,0% per le fasce di età <1, 1-5, 6-10, 11-15 e ≥16 anni. Nei casi gravi la malattia di solito dura una settimana e sono possibili dispnea e cianosi centrale; nei casi critici, ARDS, shock cardiocircolatorio, encefalopatia, miocarditi e insufficienza cardiaca, disfunzioni della coagulazione e danni renali. Anche in questo caso l’unico decesso riguarda un ragazzo di 14 anni. Questi dati, pur confermando che i casi gravi e critici sono in numero molto minore (5,9%) rispetto a quelli registrati tra i pazienti adulti (18,5%), suggeriscono maggior prudenza e attenzione.
*Nei bambini, secondo i rapporti OMS e i principali studi ad oggi pubblicati, l’infezione da SARS nCoV-2/2019 avrebbe nella gran parte dei casi decorso benigno, anche se i bambini avrebbero un rischio di infezione simile alla popolazione generale e potrebbero essere fonte persistente di contagio.
Una recente revisione di 72.314 casi da parte del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie ha mostrato che meno dell'1% dei casi riguardava bambini di età inferiore ai 10 anni (3). Il 18 marzo, NEJM ha pubblicato i dati di una ricerca condotta presso l'ospedale pediatrico di Wuhan (4). Dei 1391 bambini valutati e testati tra il 28 gennaio e il 26 febbraio 2020, un totale di 171 (12,3%) è risultato infetto. L'età media dei bambini infettati era di 6,7 anni. La febbre era presente nel 41,5% dei bambini in qualsiasi momento durante la malattia. 27 (15,8%) non presentavano alcun sintomo d’infezione. La linfopenia (a differenza che negli adulti, dove è sintomo frequente) era presente solo in 6 bambini (3,5%).
Il reperto radiologico più comune è stato l'opacità bilaterale “a vetro smerigliato” (32,7%). 12 bambini hanno avuto polmoniti radiologiche senza sintomi di infezione. Le infezioni asintomatiche non erano rare. Solo 3 bambini hanno richiesto supporto di terapia intensiva e ventilazione meccanica invasiva, ma avevano condizioni patologiche gravi preesistenti (idronefrosi, leucemia e intussuscezione). Solo il bimbo con intussuscezione è deceduto.
Non meno importante appare il preprint comparso online sulla pagina di Pediatrics e concernente un’analisi abbastanza dettagliata di 2143 casi di età pediatrica in Cina: 731 (34,1%) casi confermati in laboratorio e 1412 (65,9%) casi sospetti (5) . Purtroppo non si è adeguatamente indagato circa il periodo di incubazione (limite dello studio segnalato dagli stessi autori). L'età media di tutti i pazienti era di 7 anni (intervallo interquartile: 2-13) e 1213 casi (56,6%) erano maschi. Oltre il 90% di tutti i pazienti erano casi asintomatici, lievi o moderati. Il tempo mediano dall'esordio della malattia alle diagnosi è stato di 2 giorni (intervallo: da 0 a 42 giorni). In questo caso il quadro appare meno rassicurante e i bambini più piccoli, in particolare i neonati, appaiono i più vulnerabili all'infezione e la percentuale di casi gravi e critici sarebbe rispettivamente del 10,6%, 7,3%, 4,2%, 4,1% e 3,0% per le fasce di età <1, 1-5, 6-10, 11-15 e ≥16 anni. Nei casi gravi la malattia di solito dura una settimana e sono possibili dispnea e cianosi centrale; nei casi critici, ARDS, shock cardiocircolatorio, encefalopatia, miocarditi e insufficienza cardiaca, disfunzioni della coagulazione e danni renali. Anche in questo caso l’unico decesso riguarda un ragazzo di 14 anni. Questi dati, pur confermando che i casi gravi e critici sono in numero molto minore (5,9%) rispetto a quelli registrati tra i pazienti adulti (18,5%), suggeriscono maggior prudenza e attenzione.
dallarticolo: https://www.adnkronos.com/salute/medicina/2020/04/27/alert-medici-grave-sindrome-infiammatoria-bimbi-legata-covid_PNhkV4mSmJa0110krvdx7J.html
: ".....Non solo febbre, polmonite e difficoltà respiratoria. Nel Regno Unito sembrerebbe emergere una grave sindrome correlata al coronavirus nei bambini. A darne notizia è la rivista specializzata 'Health Service Journal', che ha visionato l'allarme urgente inviato ai medici di medicina generale. Nelle "ultime 3 settimane - riferisce l'alart - c'è stato un evidente aumento del numero di bambini di tutte le età che presentano uno stato infiammatorio multisistemico che richiede cure intensive in tutta Londra e anche in altre regioni del Regno Unito".
Inoltre "vi è una crescente preoccupazione - aggiunge l'alert - che una sindrome infiammatoria correlata" a Covid-19 "stia emergendo nei bambini nel Regno Unito, o che possa esserci un altro patogeno infettivo, non ancora identificato, associato a questi casi". Finora non si sa molto di questo problema, né di quanto sia stato diffuso, ma "si ritiene - riferisce Hsj - che il numero assoluto di bambini colpiti sia molto piccolo, secondo fonti pediatriche". La sindrome "ha le caratteristiche di Covid-19 grave, ma per il resto ci sono stati relativamente pochi casi di effetti gravi o decessi per coronavirus nei bambini. Alcuni dei bambini sono risultati positivi per Covid-19, e alcuni sembrano aver avuto il virus in passato, ma altri no", " I casi "hanno in comune caratteristiche sovrapposte di sindrome da shock tossico e malattia atipica di Kawasaki con parametri ematici coerenti con grave Covid-19 nei bambini"
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