BASTA BUROCRAZIA E CERTIFICATI PER LE SCUOLE: FACCIAMO QUELLO CHE E’ UTILE E SERVE. I PEDIATRI CI SONO E VI SONO VICINI
Mi sto confrontando con altri pediatri e soprattutto con l’amico Michele Fiore con cui abbiamo deciso di rendervi partecipi delle nostre discussioni. O almeno di parte di esse
Da giorni passiamo il tempo a leggere ordinanze, leggi ,linee guida e attendiamo disposizioni chiare per cui stiamo interloquendo con la Regione. Ma non è facile.
Vorremmo dedicare questo tempo ad altro, a tornare a visitare come prima ma…..leggete e sappiate che i pediatri vi sono vicini sempre e ancora di più ora. La non possibilità di incontrarci di persona ci fa sentire ancora più vicini ai vostri bambini, a voi e anche a tutti coloro che operano a contatto dell’infanzia e della adolescenza
Cari genitori e care e cari insegnanti
Iniziano gli asili e le scuole con ancora vari punti da chiarire. A parte il tipo di mascherine per studenti e insegnanti IL problema riguarda il timore della malattia.
I sintomi della infezione da SARS-CoV-2 sono indistinguibili da quelli di molte infezioni delle vie respiratorie che siamo abituati a vedere in inverno; nei bambini, puo’ interessare anche dell’apparato intestinale (vomito, diarrea)
Non abbiamo ancora indicazioni su tante cose ma si spera, in settimana, di avere risposte da parte almeno della Regione.
Il documento dell’ISS e dei Ministeri della Salute e della Istruzione adottato dalla Conferenza Stato Regioni il 28 agosto 2020 recita: “provvedere ad una adeguata comunicazione circa la necessità, per gli alunni e il personale scolastico, di rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio pediatra di libera scelta o medico di famiglia, in caso di sintomatologia e/o temperatura corporea superiore a 37,5°C. Si riportano di seguito i sintomi più comuni di COVID-19 nei bambini:
- febbre,
- tosse,
- cefalea,
- sintomi gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea),
- faringodinia, (o mal di gola)
- dispnea, (o difficoltà respiratoria)
- mialgie, (o dolori muscolari)
- rinorrea/congestione nasale;
sintomi più comuni nella popolazione generale:
- febbre,
- brividi, (?)
- tosse,
- difficoltà respiratorie,
- perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia),
- perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia),
- rinorrea/congestione nasale, faringodinia, diarrea
(ECDC, 31 luglio 2020);
Nello stesso documento vengono declinate le varie situazioni in cui sottoporre i bambini a tampone diagnostico molecolare.
La questione, pertanto, non può essere risolta demandando la soluzione di tutto ad una certificazione medica. Ma dobbiamo avere dei percorsi chiari e tutelanti.
Su questo stiamo lavorando con l’assessorato e la Regione in quanto (vedete sotto) la normativa si potrebbe prestare a interpretazioni varie.
In tutte questo, i servizi educativi 0-3, hanno iniziato a richiedere certificati di rientro a scuola ( dopo soli 3 giorni di assenza!) .
Ho già scritto varie volte della inutilità totale delle certificazioni di riammissione dopo malattia che riassumo:
- un bambino può essere contagioso qualche giorno prima della malattia (anche nel COVID è cosi)
- dopo i primi giorni la contagiosità cessa (non in tutte le malattie, ma lo si può accertare solo con esami di laboratorio e non con una visita; nel COVID non lo si sa ancora con certezza quando termina la contagiosità e si usa il criterio del doppio tampone negativo; l’OMS adotta un solo tampone e la assenza di sintomi per almeno 10 giorni)
- temendo di dover fare il certificato alcune famiglie possono decidere di mandare il bambino in comunità prima
- il carico burocratico inutile porta via tempo a tutti per fare qualcosa di più costruttivo
RIBADISCO IL CONCETTO CHE NON SI PUO’ STABILIRE LA CONTAGIOSITA’ O MENO DI UNA PERSONA IN BASE AD UNA, PUR ACCURATA E DETTAGLIATA VISITA MEDICA: quante persone risultate poi affette da COVID-19 non avevano disturbi e poi sono finite ricoverate.
Per tutelarci abbiamo a disposizione:
- 3T : Fare tamponi, tracciare i contatti e fare terapie precoci
- Distanziamento fisico e mascherina
- Lavaggio accurato delle mani
- Evitare situazioni a rischio (locali chiusi affollati soprattutto se non ventilati)
- TENERE A CASA I BAMBINI MALATI FINO A GUARIGIONE COMPLETA
- PRETENDERE il ricambio di aria frequente (almeno 10 minuti ogni ora/ora e mezza), nelle classi anche quest’inverno con il freddo
QUALCHE NOTA BUROCRATICA CHA FA ANCHE CAPIRE COME SIAMO BEN LONTANI IN ITALIA DALLA SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA:
La ATTUALE (di questi giorni) richiesta di certificato da parte dei servizi di infanzia 0-3 anni, deriva da quanto contenuto nel documento tecnico che poi è stato adottato dal Ministero della Istruzione in data 3 agosto u.s.
Ad oggi, per il rientro a scuola abbiamo le seguenti Leggi/Ordinanze (in ordine cronologico dalla più vecchia alla più recente)
Premessa: la legge in Italia sui rientri a scuola, prima che in Liguria fosse abolita, prevedeva la certificazione DOPO 5 giorni di assenza (articolo 42 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1967, n. 1518)
A) Legge regionale sulla semplificazione delle certificazioni e sentenza del Consiglio di Stato (sezione terza)
B ) Ordinanza del Presidente della Giunta regionale n.34 del 25 maggio 2020, in cui veniva allegato il "patto di corresponsabilità"
C) La "circolare" ministeriale del 3 agosto us (che trova in allegato)
D) Documento ISS adottato dalla Conferenza Stato Regioni il 28 agosto http://www.statoregioni.it/media/2908/p-1-cu-atto-rep-n-108-del-28ago2020.pdf
A nostro sommesso giudizio, dal punto di vista strettamente legale non vi è dubbio che:
i) i documenti di cui ai punti (a), (b), (d), e la legge del 1967 citata qui sopra, hanno un "rango" legislativo superiore al documento di cui la punto (c);
ii) il documento (d) è di piu' recente emanazione ed ha doppia firma (c'è anche il ministero della salute).
iii) nel documento (d) NON si fa accenno ad alcun certificato ma solo ad "attestazione"
iv) ammesso e non concesso che non fossero valide queste deduzioni, allora mi pare chiaro che rispetto alla Circolare del 3 agosto, debba prevalere l'articolo 42 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1967, n. 1518, che parla di assenza superiore ai 5 giorni.
Per i motivi qui sopra esposti, FIMP Liguria, ha fatto richiesta in Regione di intervenire, presso l'Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria, presso gl Uffici Scolastici provinciali e presso gli uffici comunali competenti per i servizi educativi 0-3 anni, al fine di bloccare le richieste di certificati di rientro (in ogni caso regolamentati da regole ferree) che non fanno altro che aumentare il disagio delle famiglie e affollare gli ambulatori medici in un momento in cui dovrebbe essere liberi da incombenze non necessarie, alla luce delle disposizioni che si leggono nel Documento dell'ISS adottato dalla Conferenza Permanente Stato Regioni.
Alberto Ferrando
Michele Fiore
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