domenica 15 luglio 2012

GUIDA PER GENITORI III


GUIDA PER GENITORI III:
 

IN ATTESA DEL GARANTE PER L'INFANZIA 
PARTE SECONDA...CONTINUA nei prossimi numeri da "Save the Children" 
Cari Genitori
Sul sito www.ferrandoalberto.eu e sul sito www.apel-pediatri.org la "GUIDA PER GENITORI". Link diretto: GUIDA PER GENITORI DI SAVE THE CHILDREN. Qui, a puntate, parte del volume. Nei prossimi numeri consigli per le differenti età.
TROVATE LA GUIDA SUI siti www.ferrandoalberto.eu e sul sito www.apel-pediatri.org

PER PUNIZIONI FISICHE
SI INTENDE:
• schiaffeggiare
• sculacciare
• dare pugni
• colpire con oggetti
• tirare le orecchie o i capelli
• costringere un bambino a restare in posizioni scomode
• costringere un bambino a stare in un ambiente molto caldo o molto freddo
• chiudere un bambino in un armadio o in un ripostiglio.
LEALTRE PUNIZIONI UMILIANTI SONO:
• gridare
• urlare
• offendere e sminuire • ignorare
• mettere in imbarazzo • mortificare
• rifiutare
• negare l’affetto
• umiliare pubblicamente
• minacciare l’uso della violenza sul bambino o su persone, animali, oggetti a cui il bambino è molto affezionato

Una delle maggiori difficoltà nell’adottare un approccio alla genitorialità che rispetti i diritti dell’infanzia è la ERRATA convinzione radicata che i bambini imparino quando vengono picchiati o umiliati. È una convinzione diffusa praticamente in ogni parte del mondo, ma le cose stanno cambiando rapidamente grazie agli ultimi risultati della ricerca scientifica e a un crescente riconoscimento dei diritti del minore.
La maggior parte dei genitori spera che le punizioni servano a insegnare importanti lezioni ai propri figli. In realtà, in questo modo, i figli imparano cose ben diverse da quello che i genitori intendono insegnare.
1. Le punizioni fisiche e le altre punizioni degradanti indeboliscono il legame tra genitori e figli. I genitori hanno il compito di proteggere i propri figli da ogni pericolo, ma quando i genitori invece li feriscono fisicamente o emotivamente, i figli imparano che i genitori non sempre li
proteggono. Un rapporto solido e di fiducia reciproca è alla base di una genitorialità positiva e di uno sviluppo sano del bambino. Se invece questo rapporto si indebolisce, il bambino potrà avere difficoltà emotive e comportamentali.
2. Le punizioni fisiche e le altre punizioni degradanti compromettono lo sviluppo emotivo del bambino. Il bambino ha bisogno di sapere che è apprezzato: le punizioni fisiche e le altre punizioni degradanti possono essere percepite dal bambino come un rifiuto da parte delle persone di cui ha più bisogno. Questa esperienza può avere effetti permanenti sulla sua autostima. I bambini che subiscono punizioni fisiche hanno una maggiore probabilità di diventare depressi e ansiosi, di fare uso di droghe ed alcool, di sviluppare disturbi psichiatrici e mentali. I bambini che subiscono punizioni psicologiche hanno una maggiore probabilità di sviluppare una bassa autostima, diventare emotivamente instabili, avere difficoltà nello sviluppare una propria indipendenza. Inoltre hanno una maggiore probabilità di diventare timidi, introversi ed estremamente remissivi; così come di diventare depressi e sviluppare tendenze suicide.
3. Lepunizionifisiche e le altre punizioni degradanti possono generare sentimenti di rancore e ostilità nei confronti dei genitori che i bambini non riescono a esprimere direttamente. Di conseguenza i bambini cominciano ad avere paura dei genitori e quindi a mentire per difendersi. Inoltre questo genere di punizioni diventa un modello di risoluzione aggressiva delle situazioni conflittuali che il bambino tenderà poi a riprodurre nei propri rapporti di forza. In conseguenza di tutti questi effetti, i bambini che subiscono punizioni fisiche o altre punizioni degradanti tendono a sviluppare una maggiore aggressività. I bambini che subiscono punizione fisiche tendono a diventare più violenti con i propri fratelli e sorelle, a essere coinvolti in episodi di bullismo e anche ad aggredire e ferire i futuri partner. I bambini che subiscono punizioni umilianti hanno maggiore probabilità di mentire, rubare e ricorrere alla violenza. Le punizioni fisiche e le altre punizioni degradanti sono anche associate a inferiori livelli di empatia e maggiori livelli di comportamento antisociale.
4. Le punizioni fisiche aumentano la probabilità di lesioni fisiche del bambino poiché chi le infligge tende a diventare sempre più violento. I bambini che vengono presi a schiaffi o a sculacciate hanno molte più probabilità di venire successivamente presi anche a pugni o a calci dai propri genitori. A volte la punizione diventa ancora più violenta quando il bambino oppone resistenza, facendo
arrabbiare ancora di più i genitori che quindi usano maggiore forza. Altre volte i bambini non sono in grado di controllare il comportamento per il quale vengono puniti e un genitore che crede nell’utilità delle punizioni fisiche ha una maggiore probabilità di diventare più violento quando il bambino non ubbidisce. In alcuni casi il bambino si abitua ad essere picchiato, quindi il genitore lo picchia con maggiore violenza per ottenere lo stesso effetto. In altre situazioni il bambino che viene picchiato può cadere e battere la testa o cadere per le scale riportando altre ferite indirette. Molti studi hanno dimostrato che la maggior parte di quello che chiamiamo “maltrattamento fisico” in realtà è una punizione fisica. Si tratta cioè del tentativo da parte di un genitore di correggere o di tenere sotto controllo un comportamento andando a colpire, quindi punire, il corpo del proprio figlio. Molti bambini di tutto il mondo muoiono ogni anno perché i loro genitori cercano di controllare il loro comportamento facendo ricorso alla forza fisica.

Cosa dicono i principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in materia di punizioni fisiche e altre punizioni degradanti
Il principio fondante della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza afferma che in tutte le decisioni relative ai bambini e agli adolescenti l’interesse superiore del minore deve essere una considerazione preminente (Articolo 3).
I risultati della ricerca scientifica sono unanimi: le punizioni fisiche e le altre punizioni degradanti possono soltanto nuocere al bambino. È evidente quindi che tali punizioni non sono nell’interesse superiore del bambino.
La Convenzione inoltre afferma che devono essere assicurati nella massima misura possibile la sopravvivenza e lo sviluppo del minore (Articolo 6). Non esiste alcuna prova che indichi un qualsiasi effetto positivo delle punizioni fisiche o altre punizioni degradanti sullo sviluppo del bambino. Al contrario, l’utilizzo della forza fisica nei confronti di un bambino aumenta significativamente le probabilità di riportare lesioni e persino di morte. Perciò queste punizioni ostacolano piuttosto che garantire la sopravvivenza e lo sviluppo del bambino.
Secondo la Convenzione si deve fare tutto il possibile per tutelare il minore contro ogni forma di violenza fisica o mentale (Articolo 19). In passato le punizioni fisiche o altre punizioni degradanti non erano considerate da tutti una forma di violenza. Tuttavia la posizione delle Nazioni Unite al riguardo è molto chiara:
Non esiste alcuna ambiguità: l’espressione “tutte le forme di violenza fisica o mentale” non lascia spazio per nessun tipo di violenza legalizzata nei confronti dei minori. Le punizioni fisiche o qualunque altra forma di punizione crudele o degradante rappresentano delle forme di violenza.
Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Commento Generale N.8 - 2006
I diritti del minore devono essere rispettati senza distinzioni di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza.
Articolo 2, Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
A volte si afferma che le punizioni fisiche e le altre punizioni degradanti sono parte integrante della tradizione e della cultura di una popolazione, quindi non si dovrebbero vietare. Le tradizioni però servono a difendere la conoscenza dei valori culturali tipici e peculiari di una certa comunità. Tuttavia le punizioni fisiche e le altre punizioni degradanti non sono affatto tipiche né peculiari di una particolare cultura né possono essere tramandate come specifica conoscenza culturale di una particolare comunità. Queste punizioni danneggiano il bambino fisicamente ed emotivamente. Le
tradizioni che mettono in pericolo o violano i diritti dei membri di una particolare cultura possono e devono essere messe in discussione.
I principi alla base dei diritti dell’infanzia, fondamentalmente, servono a definire degli standard volti a garantire che i minori vengano trattati come esseri umani a pieno titolo con un proprio valore e una propria dignità. Fare del male o umiliare un bambino, significa violare questi standard. Le punizioni fisiche e le altre punizioni degradanti mandano ai bambini il messaggio che non sono degni del rispetto della loro integrità fisica e della loro dignità umana.
La punizione corporale è in ogni caso degradante. Inoltre ci sono altre forme di punizioni non fisiche
che sono altrettanto crudeli e degradanti e pertanto incompatibili con le disposizioni della Convenzione.Tra queste figurano, per esempio, le punizioni che mirano a sminuire il minore, umiliarlo, denigrarlo, farlo diventare un capro espiatorio, minacciarlo, spaventarlo o schernirlo.
Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Commento Generale N.8 - 2006
La ricerca scientifica è concorde nell’evidenziare gli effetti negativi associati a punizioni fisiche e altre punizioni degradanti e i principi fondanti dei diritti
dell’infanzia, come abbiamo appena visto, sono estremamente chiari su questo punto. È per
questo che un numero crescente di paesi hanno deciso di abolire queste punizioni. Attualmente 32 paesi hanno introdotto il divieto delle punizioni fisiche e di altre punizioni degradanti in tutti i contesti......continua



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