venerdì 14 febbraio 2014

ABUSO E MALTRATTAMENTO. LETTERA DI MAMMA: Non subite, denunciate. Tornerete a vivere.

LETTERA DI MAMMA: Non subite, denunciate.
Tornerete a vivere.
Ci metto la faccia, Dottore, ci metto me stessa dentro e rispondo.
Basta nascondersi.
E' vero, le denunce portano a conseguenze forti, che nell'immediato non sembrano positive.
Le denunce portano alla emersione di una realtà che si tiene sommersa, per vari motivi, per non deludere la famiglia, le aspettative di chi ami, o per non dare ragione a chi magari ti direbbe, "te lo avevamo detto che non era l'uomo per te"... Io ho sommerso per anni molte cose, perchè soprattutto da avvocato mi vergognavo di dover denunciare a chi poi sono le persone con cui lavoro ogni giorno. Meglio fingere di essere felici.
Ma così facendo ho sommerso me stessa, fino ad essere 48 kg per 1,75 di altezza, fino a piangere di nascosto la notte, fino ad avere le crisi di panico durante le udienze, sul lavoro, l'ansia improvvisa alla guida della mia auto e la paura di essere inadeguata in tutti i campi, affettivi, lavorativi, di madre...
Mi sono annientata, autoconvincendomi che se la violenza fisica è più sporadica e rara, allora va bene. Quella verbale ti convinci che non sia violenza, che la psiche tua ormai ha somatizzato come la normalità.
Ti rovini dentro. Ti sdruccioli, come dicevo io.... Io ho vissuto così per 8 anni... perdonando ad ogni sua promessa che sarebbe cambiato, facendo corrispondere ad ogni perdono, un  nuovo figlio, nella folle considerazione che così saremmo stati più uniti. 3 Figlie vittime sue e anche mie, perchè permettevo vedessero cose invedibili... inguardabili... 
Ho iniziato a capire i danni fatti a loro quando la piccola ha iniziato a tre anni ad avere quegli atteggiamenti.. spacco tutto, lancio gli oggetti addosso a te, se non fai quello che voglio.. Quando la grande passava il tempo, al ritorno del padre a casa, a tenerci lontani, distraendolo, cercando di attirare la sua attenzione, di modo che la sua attenzione non fosse rivolta alla mamma e quindi potessero ripetersi le liti violente, gli schiaffi, gli spintoni, i pugni alle porte, i vetri rotti.
C'è un processo in corso.
La vittima non sono io. Lo sono sulla carta. Le vittime sono loro tre, a cui ho dovuto cambiare la vita, la città, la casa, la scuola, per dimenticare o almeno prvarci...
Adesso stanno bene. Vivono da bimbe. Dormono da bimbe, sorridono.. Cancellare non cancelleranno ma forse capiranno che la mamma ad un certo punto ha reagito. Forse capitranno che non è cattivo che fa violenza, ma è più debole e insicuro e per farsi più forte e credibile usa mezzi sbagliati. Va aiutato. Il padre ha incontri protetti. Il Tribunale deciderà sulla sua capacità genitorilae, laddove assistenti sociali sono state delegate a verificare gli stati delle cose. Ma se questo non è magari piacevole di primo acchito, lo è forse vivere nel tormento, nella paura, nel timore per se e le proprie creature? i danni glieli facciamo facendoli vivere nella paura. Non perchè i servizi le osservano. Male non fare paura non avere. Lotta, urla, grida, esci allo scoperto. A me hanno detto ogni cosa.. non tivergogni a mandare dentro il padre dei tuoi figli? no non mi vergogno lui in galera mi ci ha mandato per 8 anni, mi ha ucciso dentro, mi ha costernato, consumato, denigrato. Lo ho amato. Lo amo ancora. In parte e in modo diverso. Chiedo aiuto per me e per lui. per le bimbe. Curate la sua rabbia, curate la sua aggressività. Curate il suo cuore pavido che si difende da fantsmi che ha nella sua testa. Aiutatelo ad essere una persona migliore, un uomo migliore, un padre migliore.
A me date sostegno psicologico, non fatemi più domande siul passato, non usate la curiosità morbosa del quartierino, sorridetemi, capitemi, se vi riesce e andate avanti.
Ho la'more ora. Ho la serenità, ho in più 8 kg.
Sono passati quasi due anni e riassomiglio a una simona che era morta in tutti i modi in cui si può esserlo tranne che biologicamnete.
Non subite, denunciate.
Tornerete a vivere.


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